
589.495 denunce di infortuni sul lavoro (+0,3), 952 dei quali con esito mortale (+1,8). Tra gennaio e novembre 2017, l’Inail registra un trend in salita e lo rende noto attraverso la sua sezione “Open data” del suo sito istituzionale. I dati di denuncia presentati all’Istituto sono provvisori, ma rendono già l’idea del quadro di incertezza nell’ambito del quale si muovono soprattutto alcune categorie di lavoratori.
Per l’analisi dei dati, l’Inail suggerisce una suddivisione esaustiva dell’indagine in tre differenti categorie: denunce di infortunio, denunce di malattia professionale e infine, casi mortali derivanti.
Denunce di infortunio
Le denunce di infortunio pervenute all’Istituto sono state, per i primi 11 mesi del 2017, 589.495, dato che registra l’incremento di circa 1900 casi rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. L’ente specifica come l’aumento sia più sensibile nel tragitto casa-lavoro che nello svolgimento stesso dell’attività lavorativa (rispettivamente +0,3 e -0,1%). Confrontando i periodi considerati, diminuisce dunque la variazione rispetto all’analogo spazio temporale del 2016. Basti pensare che nel solo mese di novembre sono state rilevate 2.350 denunce in meno rispetto allo stesso mese del 2016, a parità di giornate lavorative.
All’aumento delle denunce presentate nei primi 11 mesi dello scorso anno, hanno contribuito la gestione Industria e servizi (incremento dello 0,3% degli infortuni in occasione di lavoro e del 2,7% di quelli in itinere) ed il Conto Stato, mentre la gestione Agricoltura ha segnalato un calo del 5,2%.
Aumentate le denunce al Nord-Est e Nord-Ovest con 2.485 e 1.842 casi in più mentre si assiste ad una diminuzione al Centro (-463 casi) e al Sud (-991) così come nelle Isole (-997). Gli incrementi riguardano Lombardia ed Emilia Romagna mentre le riduzioni più forti sono state registrate in Sicilia e Puglia.
L’aumento infortunistico è stato dello 0,3% tra i lavoratori (+1100) e dello 0,4% tra le lavoratrici (+800), mentre l’analisi per classe d’età evidenzia un incremento delle denunce per la fascia compresa fra 55 e 59 anni e tra i 60 ed i 69 anni. In crescita anche le denunce dei lavoratori stranieri (+2.600 casi), mentre quelle degli italiani risulterebbero in calo rispetto all’anno 2016 (-700).
Denunce di malattia professionale
53.865 sono state le denunce di malattia professionale che l’Istituto ha protocollato da gennaio a novembre 2017, oltre 2000 in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-3,7%). Dopo anni di continua crescita, sembra che il trend delle tecnopatie denunciate sia in diminuzione o comunque segua un ritmo contenuto. Il calo principale si registra in Agricoltura, con 1299 casi in meno, seguita dall’Industria e servizi, con – 736 casi. I lavoratori più colpiti restano sempre gli uomini (1300 casi in meno) rispetto alle donne (-750 casi). Circa l’80% dei casi denunciati riguarda sempre patologie del sistema osteo-muscolare, del tessuto connettivo e del sistema nervoso e dell’orecchio.
Casi Mortali
Le denunce con esito mortale sono state 952, con un incremento di 17 casi rispetto ai 935 dell’analogo periodo 2016; un +1,8% malgrado una diminuzione di 128 casi rispetto ai 1080 decessi denunciati tra il gennaio ed il novembre 2015.
La mensilità maggiormente interessata è il mese di gennaio con 33 denunce in più rispetto al 2016, metà delle quali registrate in Abruzzo, in seguito alle tragedie di Rigopiano e Campo Felice. I dati evidenziano, inoltre, un incremento di 21 casi nella gestione Industria e servizi (+2,7%), 7 casi in Agricoltura (+5,6%) e un calo di 11 casi in Conto Stato (-27,5%).
L’analisi territoriale mostra un aumento di 44 denunce di infortuni con esito mortale nel Nord-Ovest, 17 casi al Sud e 4 casi nelle isole. In diminuzione invece nel Centro Italia e nel Nord-Est dove ai cali rilevati in Veneto ed Emilia, Trento e Bolzano, fa da contrappeso l’incremento del Friuli Venezia Giulia. Sempre avanti la componente maschile i cui casi mortali sono aumentati insieme alle denunce che riguardano sia lavoratori italiani che europei ed extracomunitari.