In occasione di Fieragricola sono stati presentati i dati dello studio Fieragricola / Nomisma sull’agricoltura: IN 10 ANNI RIVOLUZIONE NEI CAMPI E SUL MERCATO.

Dallo studio emerge che l’agricoltura ha oggi prospettive ed esigenze diverse, legate ai cambiamenti sociodemografici e nella domanda alimentare che richiedono un maggior grado di innovazione, funzionalità e sostenibilità delle produzioni agricole ed alimentari.
Alle imprese agricole si richiede anche un cambio di struttura che consenta lo sviluppo di modelli produttivi più efficienti.
Un ruolo chiave in questa svolta ce l’ha sicuramente la tecnologia: lo sviluppo tecnologico e la digitalizzazione potranno accompagnare il settore in questo nuovo percorso, per rispondere meglio a tutte le sfide di oggi: dai cambiamenti climatici al ricambio generazionale nelle aziende, dalla capacità di continuare ad essere bravi produttori ma occuparsi anche di altri servizi che oggi vengono richiesti al mondo al rurale in tema di mantenimento delle aree, ecoturismo, sostenibilità, bioenergia.

Movimentazione e logistica sono determinanti per vincere le nuove sfide imposte dal mercato: tempi di lavorazione delle merci sempre più ridotti, processi controllati, lavorazione del fresco, strumentazioni che consentano di lavorare in ambienti sempre puliti senza contaminazioni. Questi sono solo alcuni dei punti che, quotidianamente, gli imprenditori agricoli si trovano ad affrontare e per i quali la logistica ha molte soluzioni.

Per il direttore area Agroalimentare di Nomisma, Denis Pantini: “Nel prossimo futuro i produttori avranno bisogno di nuovi strumenti – finanziari e di gestione del rischio – per combattere volatilità dei prezzi ed effetti nefasti del cambiamento climatico e modelli organizzativi per rafforzare la competitività ed integrare maggiormente la loro posizione nella filiera. Da questo punto di vista, lo sviluppo tecnologico e la digitalizzazione potranno favorire l’implementazione di modelli produttivi più efficienti”.
Torna sempre il ruolo chiave della tecnologia, come strumento per arricchire e rafforzare la tradizione agricola del Paese, facendola diventare una risorsa all’avanguardia.
“Da sempre Fieragricola – è il commento del presidente di Veronafiere, Maurizio Danese – rappresenta un momento di confronto, aggiornamento e di scenario sui grandi temi politico-economici e su quelli tecnico-scientifici, nella logica di dare valore aggiunto e far emergere le caratteristiche di innovazione, competitività e capacità di valorizzazione delle produzioni primarie. Qualità che, unite alla sostenibilità, sono gli elementi imprescindibili per affrontare la grande sfida della crescita demografica che nel 2050 porterà a quota 9 miliardi gli abitanti del pianeta Terra.”

Dello stesso avviso anche il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani che ha ricordato “Da 120 anni Fieragricola scommette sulla modernizzazione e anche oggi il futuro del comparto oggi poggia su tre grandi pilastri la specializzazione, la multifunzione e la sostenibilità, nel senso più ampio del termine, che comprende i diversi aspetti economici, sociali e ambientali. […] Rispetto ad altri settori il nostro primario ha reagito prima alla recessione, cercando di irrobustirsi e innovarsi. Possiamo dire che oggi siamo a metà del guado: più strutturati ma ancora non abbastanza rispetto ai competitor, più professionali ma in attesa del grande passo digitale e in parziale ripresa sul fronte delle nuove trattrici, più giovani in un comparto ancora tradizionalmente dominato da conduttori in età avanzata. Fieragricola in questo studio ha analizzato il decennio 2007-2017 per capire come procedere verso il definitivo salto di qualità. Non a caso il tema chiave della rassegna è dedicato alla nuova Pac e all’agricoltura 4.0”.

Fieragricola rappresenta in questi giorni il cuore dell’innovazione e del business internazionale in agricoltura.