
Il tema del recupero delle energie è un problema aperto che coinvolge tantissime aziende. Il rispetto dell’ambiente, coniugato ai bisogni del futuro non può che esser messo in primo piano ogni giorno.
A tale proposito, Consibat, il Consorzio Internazionale Batterie opera nella raccolta e nel recupero di accumulatori e pile esausti, attraverso una rete diffusa capillarmente in tutta Italia.
Consibat è infatti un consorzio di aziende italiane ed estere che dal 2011 ottempera, nel suo profilo di missione, alla gestione del riciclo di materiali per futuri cicli di lavorazione, nel rispetto della normativa ambientale.
Come riporta l’Art.6 del D.lgs188/08, “Al fine di realizzare una gestione dei rifiuti di pile ed accumulatori che riduca al minimo il loro smaltimento, i produttori o i terzi che agiscono in loro nome organizzano e gestiscono, su base individuale o collettiva, sostenendone i relativi costi, sistemi di raccolta separata di pile ed accumulatori portatili idonei a coprire in modo omogeneo tutto il territorio nazionale. Tali sistemi:
a) consentono agli utilizzatori finali di disfarsi gratuitamente dei rifiuti di pile o accumulatori portatili in punti di raccolta loro accessibili nelle vicinanze, tenuto conto della densità della popolazione;
b) non devono comportare oneri per gli utilizzatori finali nel momento in cui si disfano dei rifiuti di pile o accumulatori portatili, ne’ l’obbligo di acquistare nuove pile o nuovi accumulatori”.
È proprio in forza di questa normativa che opera il Consorzio. Il decreto legislativo impone infatti che, a fronte di un’azienda produttrice, è necessario sia presente anche un ente finanziato dall’azienda stessa, che permetta la raccolta e lo smaltimento delle batterie esauste su tutto il territorio di riferimento.
Tab Italia Spa, al fine di sottostare a quanto richiesto dal D.lgs 188/08 è il principale socio finanziatore di Consibat il quale, dalle sue sedi, quella operativa di Zanica nel Bergamasco e quella legale di Milano, esegue con dedizione questo compito.
Una filiera composita in cui entrano in gioco aziende produttrici, raccoglitori incaricati i quali recuperano le batterie sul territorio e impianti di recupero.
Il valore dell’esausto corrisposto dall’impianto di smaltimento è calcolato sulla base dell’indice LME (London Metal Exchange), quotazione media del piombo del mese precedente a quello di consegna.
Un circolo virtuoso che consente di dare nuova vita e nuova energia, nel rispetto della normativa, con un occhio di riguardo verso le istanze ambientali.