Italia, fanalino di coda europeo per punti click&collect, mentre Germania, Inghilterra e Francia si contendono il primato della “logistica del risparmio”

Le consegne si perdono. I corrieri non sanno a chi recapitare la merce, se mancano i portieri. I costi dell’inefficienza logistica si ripercuotono soprattutto sui lavoratori. Per loro, pochi diritti e salari bassi.
Diffusi ancora a macchia d’olio, i punti click&collect hanno di fatto avuto il merito di reinventare il mondo delle consegne e ritiro delle spedizioni, soprattutto nelle grandi città, con disponibilità e accesso 24/7.
Gli sportelli automatici, ubicati generalmente in prossimità di luoghi strategici come supermercati, centri commerciali o stazioni di servizio, rappresentano una valida alternativa, sicura e affidabile all’attesa della consegna.

Scegliere come e quando ritirare i propri acquisti, è una comodità incredibile: compri online, ricevi il messaggio e ritiri il pacco in 7 secondi, weekend e vacanze inclusi.

Ma dove? Al Sud non di certo. Al centro, forse. Al nord se ne intravede qualcuno. Nel resto d’Europa, decisamente si.

C’è un problema a monte, oggi, che si pone per una logistica che deve letteralmente “correre”. È serio e, per certi versi, insostenibile.

La smartphone economy è responsabile del decollo degli acquisti effettuati in rete e gli analisti hanno già evidenziato un incremento esponenziale del commercio online già per il prossimo futuro. Solo nel nostro paese, dati alla mano, nel 2020, il volume di crescita è stimato intorno al 128%. Un commercio che fattura oggi quasi 40 miliardi di euro l’anno.

E mentre si discute della velocità, dei punti di ritiro, dell’incremento degli acquisti e del ritmo a cui sono sottoposti molti operatori della logistica, si parla già dell’e-commerce del fresco. Si, perché anche la filiera agro-alimentare non vuole rimanere fuori dal commercio online. Basta citare un caso su tutti, “Amazon Fresh”, che consente la consegna a domicilio dei prodotti freschi, da frigo e a rapida consumazione.

Ma come risponde l’Italia all’esigenza che ci sarebbe di convertire le consegne in punti click&collect, facendo risparmiare sui costi di una logistica, ad oggi, inefficiente? E come risponde, soprattutto in relazione al resto dei paesi europei? Il Freight Leaders Council ci consegna una panoramica del click&collect, che fotografa – sulla base di dati relativi all’anno 2016 -, la realtà europea, inclusa quella italiana. Nella graduatoria stilata, troviamo in prima posizione la Germania, con 851 milioni di pacchi, 10,3 pacchi per abitante, 45 punti di ritiro, 3 lockers e 24 uffici postali interessati; al secondo posto il Regno Unito, con 1500 milioni di pacchi, 22 per abitante, 22 punti di ritiro, 4 lockers e 12 uffici postali; terzo posto per la Francia con 685 milioni di pacchi, 20,3 per abitante, 22 punti di ritiro, 2,6 locker e 17 uffici postali e l’Italia, fanalino di coda con 120 milioni di pacchi annui, 2 circa per abitante, 10,7 punti di ritiro, 0,6 locker e 12,8 uffici postali.

Il costo delle spedizioni evase dai corrieri è molto alto per le aziende a causa di molteplici fattori, fra cui non si possono ignorare i limiti della rete urbana: traffico congestionato, zone a traffico limitato, che complicano il recapito a domicilio.
Oggi, si stima che il costo di queste inefficienze sia di quasi 10 miliardi l’anno, qualcosa come lo 0,7% del Pil. E su chi finisce per scaricarsi l’impatto negativo delle inefficienze della logistica, se non sui lavoratori che viaggiano con carichi non ottimali e furgoni quindi poco eco-friendly dal punto di vista della sostenibilità ambientale? L’esito complessivo purtroppo è che lo scotto di una logistica pensata in questa maniera, in una corsa verso la riduzione dei costi, finiscono per pagarlo i fattorini, i facchini, i pickeristi che spesso vedono compressi i propri salari per assunti per lo più da cooperative terze.

Non sarebbe forse il momento di ripensare e riprogettare tutto il sistema, sulla scorta degli esempi virtuosi europei che, pur con numeri di certo superiori, riescono ad affrontare in maniera più ragionevole questo tipo di problematiche?