
Mentre il Porto di Genova persegue la certificazione di qualità, il presidente dell’Autorità portuale dell’Adriatico settentrionale viene nominato presidente della divisione europea del Global Institute of Logistics (Gil), organizzazione internazionale impegnata nell’identificazione e nella promozione di nuovi standard di eccellenza in ambito portuale.
Insomma sembra essere un periodo di grande fermento per le realtà portuali italiane che, nonostante le difficoltà, stanno cogliendo le sfide del momento come opportunità di crescita e sviluppo. Ed è ora che questo ruolo venga riconosciuto. Appena qualche giorno fa infatti, lunedì 14 aprile, in occasione dell’Assemblea annuale di Spediporto, gli spedizionieri hanno lanciato un messaggio chiaro: “L’Italia riconosca che la logistica è trainante”.
Il comparto della logistica muove il resto dei comparti industriali, è il primo a trovarsi davanti alle sfide e a coglierle.
Un esempio di ciò è proprio quanto è successo nel corso dell’Assemblea Spediporto, dove è stato siglato il Protocollo di Intesa tra Autorità di Sistema, Regione Liguria, Comune di Genova e Rappresentanze degli Operatori del Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale.
Nelle parole di Emilio Signorini, Presidente dell’Autorità di sistema portuale, è racchiuso il senso dell’Accordo: “Con i traffici in aumento a doppia cifra, la merce da movimentare è sempre di più con maggiore impatto sulle infrastrutture viarie. Aggredire il tema del trasporto, integrando i processi e condividendo le informazioni è fattore positivo. Così come puntare sulla tecnologia che permetterà un’integrazione sempre più efficace dei flussi di dati con l’obiettivo di performare il ciclo portuale e logistico”.
Insomma, con l’incremento dei traffici, l’obiettivo della struttura è perseguire l’incremento anche della qualità del servizio, definendo un metodo di misurazione delle prestazioni e definendo un sistema per la certificazione dei servizi che le varie componenti della Comunità Portuale si impegnano ad assicurare nei confronti della clientela. Con un sistema informatico portuale (E-port) che conta oltre 12 milioni di informazioni e documenti trasmessi ogni anno, è molto importante che la struttura abbia deciso di dotarsi di una sorta di certificazione di qualità per i soggetti che vi partecipano.