
La produzione industriale italiana ritorna sulle percentuali di una crescita moderata.
È quanto emerso da un’indagine rapida effettuata dal Centro Studi Confindustria.
Nel secondo trimestre del 2018 è stata registrata una variazione congiunturale acquisita del +0,6% mentre nel primo la dinamica è stata sostanzialmente piatta (-0,1%) a seguito del rimbalzo di marzo (+1,3%) che ha annullato gli arretramenti di gennaio e febbraio.
Stando a quanto rivelano gli indicatori qualitativi, il ridimensionamento rispetto ai picchi invernali corrisponde a valori relativamente alti rispetto alla media di lungo periodo, coerenti con i presumibili progressi dell’attività dei prossimi mesi dell’anno.
Malgrado l’esiguo apporto alla crescita del PIL di inizio anno, nel secondo trimestre si presume che l’industria torni a dare un contributo positivo, rafforzando l’economia del Paese.
A confermare una tendenza favorevole dell’attività di produzione industriale, le variazioni registrate dal CSC. Nel mese di aprile, il Centro Studi Confindustria aveva rilevato un calo della produzione industriale in rapporto alla mensilità precedente pari allo 0,1%. Nel primo trimestre, l’attività era in diminuzione dello 0,1%, da +0,8% nel quarto 2017.
Il secondo trimestre investre registra una variazione acquisita di +0,6%. Ne consegue che la produzione, al netto del diverso numero di giornate lavorative, avanza in aprile del 3,8% rispetto allo stesso mese del 2017, mentre per il mese di marzo è cresciuta del 3,6% sui dodici mesi.
In aumento anche gli ordini in volume, dello 0,3% in aprile sul mese precedente (+1,4% su aprile 2017) e in marzo dello 0,5% su febbraio, ovvero del +0,8% annuo.
Secondo gli indicatori qualitativi relativi al manifatturiero, tratti da indagini ISTAT e PMI-Markit, sembrano essersi lievemente sgonfiati a seguito dei picchi dei mesi scorsi. Facile a dirsi che le ragioni risiedono soprattutto nella congiuntura politico-economica italiana e internazionale. Complici del calo, l’incertezza sul fronte politico e il relativo stallo nella formazione del governo oltre che una politica commerciale statunitense aggressiva. Nonostante ciò, rimangono ancora su valori alti, coerenti con possibili e moderati incrementi dell’attività produttiva nei mesi a venire.
Da quanto fa sapere l’ISTAT, in aprile l’indice di fiducia degli imprenditori sembra aver registrato, per il secondo mese consecutivo, un calo di un punto rispetto alla media relativa al 2017. Anche i direttori degli acquisti, secondo un’indagine svolta da PMI-MARKIT, rilevano per il mese di aprile un graduale rallentamento del ritmo di crescita della produzione manifatturiera, dopo il top raggiunto a gennaio. L’indice della componente produttiva sarebbe sceso da 53,93 a 56,1.
L’unico settore che sembra continuare a registrare progressi è quello dei beni strumentali.
In discesa anche la crescita degli ordini, per un rallentamento della domanda interna.
Stabili invece i ritmi di espansione per le esportazioni.