Il Direttore Generale di Hannover Fairs International, ci svela numeri e segreti di un evento attesissimo per l'industria europea

Intralogistica Italia 2018 aprirà i battenti tra 5 giorni a FieraMilano Rho, rappresentando ancora una volta il più grande evento in Italia di filiera per l’industria, la logistica interna, il settore della movimentazione e lo stoccaggio.
Manca poco alle 11.30 del 29 maggio, per la cerimonia di opening, curata da The Innovation Alliance.

E così anche noi di Masi Communication, Media Partner di #IntralogisticaIT18, ne abbiamo voluto sapere di più, intervistando il Direttore Generale di Hannover Fairs International, Andreas Züge, per scoprire come procede il lavoro di un team già all’opera da diversi mesi ormai, per la riuscita di questo evento.

Partiamo dai numeri di Intralogistica Italia 2018. A pochi giorni dall’apertura, quali sono le cifre?

L’apertura della fiera si avvicina e, ad oggi, abbiamo 119 espositori di cui 40 esteri, ospitati in 5.000 mtq. Sono numeri cresciuti di un quarto rispetto alla precedente edizione, grazie anche alla concomitanza con le altre 4 fiere che offrono agli utilizzatori un plus incredibile. L’intralogistica, di per sé, è un settore abbastanza ridotto, basti pensare che in Italia la fiera dedicata al settore non c’era più e per queste ragioni, abbiamo scelto di abbinarla ad altri 4 momenti altrettanto importanti. Dalle pre-registrazioni abbiamo notato che tanti visitatori che hanno confermato la loro presenza per gli altri eventi fieristici ospiti a FieraMilano, hanno scelto di visitare anche Intralogistica Italia. Per noi questo è un importante segnale: significa che questa concomitanza offre la certezza di avere dei buyer adeguati allo standard degli espositori e che questa sinergia offre ai nostri espositori un alto potenziale in grado di far loro sviluppare nuovi affari.

L’edizione 2018 si presenterà nel contesto del format The Innovation Alliance che vede co-protagoniste Ipack Ima, Plast, Meat-Tech e Print4All. Cosa avrà di diverso la seconda edizione di Intralogistica Italia rispetto alla precedente?

La prima differenza risiede senz’altro nella crescita della fiera, in numeri e qualità. Abbiamo dei grandi nomi che nella prima edizione non erano presenti e questo offre un inedito spunto di riflessione sull’importanza che un evento del genere riveste in Italia e in Europa. L’altra grande differenza è invece da vedere nel get together virtuoso che si è instaurato da tre anni a questa parte. Quando Intralogistica Italia ha debuttato avevamo appena iniziato a fare comitati per lavorare insieme ai nostri espositori. Oggi, si può dire che queste sedute e questi gruppi riuniti nell’Advisory Panel di manifestazione lavorano molto anche nei mesi precedenti la fiera per garantire una risposta alle esigenze sia dell’utilizzatore che dell’espositore. In questo sta il principale merito di Intralogistica Italia: aver messo insieme sia l’utilizzatore che l’espositore, che è qualcosa che un’associazione di categoria da sola non può realizzare. Una via per offrire un programma allineato che rispecchi il fabbisogno di questo settore.

L’appartenenza di Intralogistica Italia ad un network internazionale può consentire alle aziende italiane di affacciarsi ancora di più sugli scenari economici mondiali?

Assolutamente si. Intralogistica Italia ha goduto e beneficerà di due effetti traino diversi ed ugualmente importantissimi. Il primo, dovuto alla vicinissima edizione del CeMAT di Hannover che si è conclusa di recente, durante la quale, per garantire accesso ai buyer internazionali, è stata fatta una grande promozione dell’evento milanese, sui network della Deutsche Messe. E poi non dobbiamo dimenticare che la filiera complessiva, dalla plastica al packaging fino all’intralogistica e alla grafica in una sola città, in contemporanea, è una sinergia mai vista, che altrove non esiste. Non c’è nessuna fiera al mondo che combini settori così vicini tra loro in una sinergia che quindi si vedrà solo a Milano a partire dal 29 maggio.

Parlando di sinergie, ci viene in mente la collaborazione con Aisem federata ANIMA. Dopo aver collaborato al Libro Bianco, si rinsalda il sodalizio con una importante realtà di settore. Com’è collaborare con i “tecnici del mercato”?

L’attestato di qualità che la presenza di Aisem federata ANIMA conferisce alla seconda edizione di Intralogistica Italia, è davvero grande. L’Associazione italiana Sistemi di sollevamento, elevazione e movimentazione che è diventata partner della fiera, ha contribuito non solo a diffondere il brand Intralogistica Italia attraverso il proprio network di associati, ma curerà nelle 4 giornate, diversi convegni e seminari dando un contributo fondamentale alle tavole rotonde. Aisem federata ANIMA ha lavorato con il suo grande know-how tecnico e la sua profonda conoscenza del mercato, proponendo tantissimi ottimi spunti ad utilizzatori ed espositori. Ad Intralogistica Italia ci sarà l’area di accoglienza Aisem e ANIMA e sullo SPAZIO GALILEO all’interno del padiglione 10 di Intralogistica Italia numerosi congressi nei quali le aziende potranno presentare i propri prodotti e raccontare il proprio core business. Sul sito di manifestazione sono visibili titoli, relatori e i prestigiosi marchi che hanno accolto il nostro invito a presenziare portando case history aziendale di sicuro interesse per l’operatore del settore.

Tanti gli appuntamenti dedicati ad automazione, all’IoT, in una fiera che pone il retail al centro.

Grazie alla concomitanza con Ipack-Ima in fiera in questa seconda edizione ci sarà anche il retail. Ricordo che parlammo per la prima volta del retail con i nostri clienti durante l’Expo nel 2015. Abbiamo parlato dell’andamento dei mercati e compreso, insieme, quanto il retail avesse bisogno di Intralogistica Italia. Questo perché il retail sta diventando sempre più importante e ha bisogno di una intralogistica molto più vasta: nell’era dell’Internet of Things, per essere concorrenziale si deve ormai essere veloci. Ed ecco perché all’interno di Intralogistica Italia si parlerà anche dei sistemi e degli strumenti di logistica intelligente. Per noi la presenza del retail significa molto, soprattutto perché è qualcosa che solitamente non è contemplata in altre fiere. Penso ad esempio agli eventi fieristici che sono dall’altra parte delle Alpi e che focalizzano la loro attenzione esclusivamente sull’industria. Intralogistica Italia è voluta andare oltre, verso questa direzione. Noi da organizzatori, siamo riusciti un’altra volta a porci come catalizzatori per il settore, per cui in questo senso abbiamo cercato di mettere insieme domanda e offerta, ponendo la fiera come uno strumento per ampliare e condividere le conoscenze, prendere nuovi spunti per il proprio business e fare network. E questo punto di incontro, che è Intralogistica Italia, arricchito dal retail e dai tanti programmi collaterali, penso che in Italia non abbia eguali.


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