Competenze, impegno ed esperienza. Ma anche apertura mentale e supporto di una buona squadra. Sovrani ci racconta gli ingredienti del successo di SAF

Era il 1983 quando SAF Italy è nata. Radici lontane, che nei ricordi di Alberto Sovrani prendono le forme di un piccolo magazzino con 5 dipendenti impegnati nella realizzazione e vendita di accumulatori per auto, camion, moto e nautica.
Da allora sono passati 35 anni e SAF ha ampliato i suoi settori di specializzazione, diventando un’azienda con 28 negozi, che si rivolge a più segmenti di mercato, dal fotovoltaico ai macchinari agricoli a cui si aggiunge la divisione batterie trazione per carrelli elevatori.

A 35 anni dall’apertura dell’azienda, ripercorriamo i passi della storia di SAF Italy con il suo CEO, Alberto Sovrani, cercando di scorgere i segni della sua evoluzione e di carpirne i progetti per il futuro.

SAF in 35 anni è cresciuta in maniera considerevole. Quali sono stati i cambiamenti principali ed i vostri punti di forza?

In 35 anni abbiamo fatto passi da gigante. Tanti cambiamenti e un bilancio sicuramente positivo. Sin dagli inizi, abbiamo avuto orecchie attente alle esigenze del mercato correlate all’utilizzo delle batterie in diversi ambiti. Da qui è nato l’input alla specializzazione nelle diverse aree di produzione, dalla trazione pesante, la nautica e le macchine storiche. Visto il successo ottenuto nei nostri settori di attività, in seguito abbiamo iniziato a produrre anche elementi per trazione leggera e pesante.
Parlando di SAF Italy, si può dire che la produzione e la vendita sono state la nostra arma vincente, unitamente ad un’assistenza davvero capillare. Oggi come ieri, veniamo contattati dai nostri clienti per risolvere problematiche legate agli accumulatori. Per ognuno dei nostri partner fermare il processo produttivo per una manutenzione significa perdere tempo prezioso. E così, analizziamo le necessità dei clienti e impostiamo i ripristini presso le sedi dei nostri clienti, garantendo loro il proseguimento delle attività di produzione. Questo è possibile solamente se si ha sempre a disposizione un magazzino efficiente e un laboratorio altamente specializzato che di recente ha incluso anche il monitoraggio in remoto e in tempo reale delle performance dei gruppi di batterie. Tanti cambiamenti quindi, così come tante specializzazioni. Tutti, nell’ottica di offrire un prodotto ed un servizio impeccabili.
Il successo del fare impresa richiede apertura mentale, competenze, esperienza ed impegno e naturalmente il supporto di una buona squadra. In questo credo che SAF ritrovi i suoi principali punti di forza.

Come si sta evolvendo il vostro progetto sulle batterie trazione?

Stiamo andando molto bene, negli ultimi anni siamo cresciuti e stiamo ancora incrementando la nostra presenza sul mercato, con risultati più che positivi. Recentemente abbiamo scelto di far conoscere da vicino ai nostri clienti la realtà Live Traction, così come la Japlast, che si trova in Ungheria. Nelle nostre intenzioni c’è quella di mostrare la vera fabbrica, perché in tanti ancora non conoscono le reali dimensioni dell’azienda produttrice. Siamo partiti con un progetto ambizioso, quello di ospitare i nostri clienti perché possano toccare con mano la realtà SAF Italy e comprendere che nei luoghi in cui realizziamo la produzione sono stati fatti degli investimenti molto importanti. Forse i più importanti in Europa a livello di batterie industriali.

Secondo lei, che direzione sta prendendo il mercato delle batterie a trazione pesante?

A mio avviso, il mercato di qualcosa dovrebbe ancora crescere, proprio per un motivo semplice: ormai tutto quello che si muove lo fa grazie ai carrelli elevatori, soprattutto elettrici, e quindi sempre di più sono le aziende che si attrezzano sviluppando propri magazzini di logistica. Un esempio su tutti è il colosso Amazon. Siamo di certo in un momento molto fertile per il comparto che ci auguriamo continui a offrire indicatori positivi.

In termini di efficientamento, che contributo offrono gli accumulatori di SAF e come si inseriscono nell’ambito del discorso di Industria 4.0?

Per quanto riguarda la batteria purtroppo è un prodotto povero e con tecnologia datata. Nel corso degli anni è un prodotto che si è evoluto di poco, i cambiamenti non sono stati sostanziali come per altri settori. Pensiamo all’elettronica, la telefonia. Per cui ad oggi mi sentirei di dire che non ci siano stati cambiamenti significativi, malgrado in termini di efficientamento il miglioramento ci sia stato anche se molto graduale per nostra fortuna, visto che i cambiamenti repentini non sono sempre positivi. Parlando di Industria 4.0, il processo di rinnovamento in atto nel settore trova la batteria impreparata. Le alternative non sono tante. È vero che le batterie al litio di nuova generazione hanno dato uno scossone in tal senso ma è altrettanto vero che lo hanno fatto forse a costi elevati senza tralasciare qualche problematica. Quello che serve al mercato oggi sono soluzioni meno costose che, quanto alla resa, permettano una più lunga autonomia. In questo SAF Italy penso stia facendo passi da gigante, per garantire prodotti eccellenti, efficienti e a prezzi competitivi.

SAF Italy guarda al futuro strizzando l’occhio anche all’automotive. Quali progetti all’orizzonte?

Attualmente stiamo progettando un allargamento della nostra gamma di prodotti per il settore dell’automotive, un ambito a noi caro. Non è un segreto che il mondo delle vetture ad alimentazione elettrica si stia ampliando e il campionato mondiale di formula E, ne è una riprova. Questo, apre una sfida anche per SAF Italy grazie all’inclusione di motori elettrici, inverter e trasmissione, nonché più strettamente sullo sviluppo delle batterie. Di recente abbiamo iniziato ad analizzare i mercati stranieri e tutte le forme di automazione e risparmio sui costi che ci consentiranno di essere ancora più competitivi sul mercato.