
Il magazzino sviscerato e analizzato in tutti i suoi aspetti, questa è stata l’interessante proposta della Unicar di Nibionno che, in collaborazione con DEKRA e Beverete, ha organizzato una giornata per riflettere sul magazzino come chiave da cui partire per rendere l’azienda più efficiente.
Dall’incontro, in particolare dall’intervento di Luca Spreafico di Unicar, è emerso anzitutto che la logistica non è più quella di una volta. La logistica si sta nuovamente ritagliando uno spazi di pari importanza della produzione, è chiaro ormai che, anche la logistica, può dare all’azienda ampi margini di efficientamento operativo, un comparto al pari della produzione.
Inoltre è cambiato il modo di lavorare: una volta si produceva su commessa o per vendere al grossista che andava a rivendere, oggi la catena è cambiata. Ciò che un tempo era spezzettato in diversi magazzini oggi è portato a monte: produzione, prelievo, confezionamento, identificazione…
In questo scenario in cui il mercato, l’organizzazione aziendale e la logistica sono cambiate, il magazzino diventa un luogo centrale per ottimizzare le attività. La crisi ci ha insegnato l’importanza dell’ottimizzazione dei sistemi, infatti sono le aziende che si sono dimostrate in grado di effettuare tale ottimizzazione ad aver superato le difficoltà.
In logistica, così come in produzione, si va per ottimizzazioni continue, piccoli miglioramenti che, ripetuti, fanno la differenza e rendono un’azienda competitiva. Per migliorare le attività in un magazzino bisogna aver chiari alcuni elementi: la destinazione finale del magazzino, a cosa servirà, che struttura dovrà ospitare, quali prodotti e quali attività.
La gestione del magazzino è complessa ma, se fatta bene, riduce i costi e migliora la soddisfazione del cliente. Logistica e trasporti sono realtà diverse, che hanno core business diversi. Magazzino e distribuzione sono due mestieri molto diversi: le società di logistica sono più focalizzate sul magazzino che è il loro core business, le società di trasporto hanno invece il core business nella rete distributiva quindi il magazzino è al servizio del trasporto. È difficile trovare persone esperte in entrambi i settori come è difficile trovare aziende preparate in entrambi i settori quindi, a seconda del prodotto che trattiamo, bisogna propendere per l’una o per l’altra.
Progettare un magazzino significa considerare tantissimi aspetti. La posizione ad esempio: è meglio avere il magazzino vicino alla produzione o vicino al mercato di riferimento? Chiaramente non c’è una risposta univoca, dipende dalle situazioni ma la progettazione consente di trovare una soluzione adeguata.
Si parla anche di questioni molto tecniche come scegliere una maglia per i pilastri anziché un’altra, una scelta che può significare la perdita o il guadagno in termini di spazi, una scelta che dipende dalle macchine che lavoreranno all’interno del magazzino. Per fare un esempio: la maglia a 20 metri (la più usata fino a pochi anni fa) va bene per lavorare con un carrello frontale, ma nel momento in cui si inserisce un retrattile si perde il 12% della superficie, perché il passo ideale è il 17 metri, passo ideale di 3 corridoi di retrattile o 4 di trilaterale.
Progettazione significa anche predisporre sistemi antincendio, aree esterne a seconda che il lavoro si concentri di più sul trasposto o sulla logistica, il numeri di piazzali necessari, la struttura, se predisporre o no pannelli solari, che tipo di scaffalature (cemento, autoportanti…), il tipo di pavimentazione, le ribalte… Anche l’illuminazione è importante: la luce può rovinare il prodotto ma serve e, se non c’è quella naturale, bisogna usare quella artificiale che è un costo, quindi ecco un altro ambito da gestire e ottimizzare al meglio per evitare sprechi. Anche la progettazione di un soppalco, soluzione importante da considerare perché permette di recuperare spazio altrimenti inutilizzato, rientra nella progettazione del magazzino.
Progettare il magazzino significa tenere in considerazione anche gli aspetti legati alla sicurezza.
Se parliamo di magazzino parliamo anche di sistemi di identificazione del prodotto che può avvenire tramite descrizione, codice a barre, quare code, nuovi sistemi wifi. Oggi i magazzini funzionano in wifi, in Italia invece c’è ancora parecchio spazio per lavorare in questa direzione, i sistemi wifi, percepiti come lontani e difficili, sono invece accessibili anche tramite iperammortamento, consentono di ridurre molto i margini di errore nel prelievo.
Insomma ottimizzare il magazzino significa studiare il processo al fine di risparmiare e ottimizzare.
Il punto di partenza è il più semplice, alla base di ogni buona organizzazione (aziendale e non): ordine e pulizia sono il mantra.