
Che la qualità sia il suo tratto distintivo è innegabile. Ma il know how tedesco, legato alla competenza e la creatività Made in Italy, ne fanno un ulteriore punto di forza, rendendo HOPPECKE Italia una realtà dinamica e fortemente orientata a rinnovare i processi, le pratiche e le metodologie di lavoro.
Una casa madre, tipica rappresentate del Mittelstand tedesco, che in oltre 90 anni di storia ha mantenuto il suo headquarter proprio dove era sorta, rimanendo sempre nelle mani della stessa famiglia fondatrice. Tanti fattori che la dicono lunga su quanto siano importanti le radici. HOPPECKE è un’azienda storica, sana, cresciuta costantemente, che negli ultimi 10 anni ha accelerato la sua internazionalizzazione e crescita adeguandosi alle richieste di un mercato ogni giorno più sfidante.
Ciò è stato reso possibile anche grazie alla flessibilità delle subsidiaries internazionali, inclusa Hoppecke Italia che, secondo il suo Managing Director Stefano De Paolis – ingegnere con un passato in diversi settori industriali e dei servizi, occupandosi di tematiche strategiche, commerciali ed organizzative -, è riuscita a rafforzarsi sul mercato italiano e a non perdere terreno grazie ad alcuni fattori essenziali.
“Negli ultimi 10 anni la crescita di HOPPECKE ha registrato un trend positivo, portando la nostra filiale e il Gruppo intero a distinguersi per qualità e tecnica – dichiara l’ingegnere -. Il nostro focus, come quello di tante aziende tedesche, è stato incentrato sulla téchne, sull’arte e la perizia del saper fare. E, applicando le conoscenze specializzate e innovative alla produzione industriale, siamo riusciti a crescere ancora, senza puntare per forza o all’innovazione esasperata o esclusivamente a marketing e pubblicità. In più, in tempi non sospetti, il Gruppo HOPPECKE ha maturato l’esigenza – prima di altre realtà – di volgere il suo sguardo verso la Cina, dove da oltre dieci anni ha stabilito insediamenti produttivi che conoscono e curano il mercato locale cinese in forte crescita. Una scelta strategica lungimirante che, insieme alla cessione del ramo dedicato all’automotive avvenuto all’inizio del nuovo millennio, ha consentito il confluire di investimenti importanti nel comparto delle batterie industriali”.
Tra gli aspetti che hanno contribuito a influenzare positivamente il trend in crescita di HOPPECKE Italia nell’ultimo triennio, non si può non annoverare l’ingresso di nuovo capitale umano altamente qualificato, giovane e dinamico, che ha rinvigorito con linfa nuova e vitale gli assetti aziendali.
“Penso ad HOPPECKE Italia come un’azienda che non si rivolge in sé stessa, che pur mantenendo le sue radici, la sua storia, come saldi punti di riferimento, non può dirsi conservativa, ancorata solo ai vecchi criteri – prosegue il Managing Director -. Negli ultimi tre anni hanno fatto il loro ingresso in HOPPECKE Italia diverse nuove risorse laureate e tecnici qualificati che hanno alzato il livello della competence. È stato grazie a questa immissione di nuovo capitale umano, per altro piuttosto giovane, che siamo riusciti anche a rafforzare l’interscambio con la casa madre tedesca. Le nuove generazioni hanno un approccio metodologico più articolato, meno incentrato fortemente sulle relazioni personali come la vecchia scuola commerciale, ma estremamente efficace. Oggi servono strumenti e contenuti per convincere. E grazie alle nuove energie, ad approcci più moderni legati non solo alle conoscenze del mondo tecnologico ed informatico ma anche linguistico e gestionale, ci presentiamo al nostro target in maniera più strutturata. I giovani vogliono fare, imparare e apprendere perché chi è giovane rischia di più, traendone un beneficio personale che si ripercuote sull’andamento aziendale sia a breve che nel lungo periodo”.Una manovra, quella di HOPPECKE Italia, all’insegna del rinnovamento che sta favorendo anche un riavvicinamento tangibile a skills e cultura aziendale del Gruppo.
“Sono proprio le nuove risorse che hanno consentito a HOPPECKE Italia di valorizzare il legame con la casa madre, – continua De Paolis -; d’altronde è lì che risiede tanta parte del know how tecnico e dell’esperienza maturata sui diversi contesti e mercati europei e mondiali. Il nuovo capitale umano, grazie alle sue competenze culturali e linguistiche si confronta, ad esempio, direttamente con gli specialisti negli HQs e risolve problematiche in tempi strettissimi. Questo, tutto a vantaggio del lavoro di ognuno di noi, perché il supporto del Gruppo è importantissimo per realtà che non dispongono di tutte le risorse e strutture, soprattutto in ottica di sviluppo”.
In un ambiente estremamente competitivo, quando la qualità non può essere risicata e la personalizzazione è un dictat imperante, supportare i clienti identificando e risolvendo i loro problemi è fondamentale. Ed è qui che entrano in campo tutta una serie di fattori destinati a censire le imprese migliori, destinando posizioni meno rilevanti alle altre.
“Essere rapidi e competenti sono pre-requisiti imprescindibili soprattutto per una filiale commerciale aldilà della qualità del prodotto che nel nostro caso non può certamente essere messa in discussione. È impensabile fare la differenza se a mancare sono competenza, conoscenza, disponibilità. E dietro queste parole c’è un mondo, fatto di formazione alle persone, di motivazione dei dipendenti, di collaborazione fra noi e con i clienti. Senza tutto questo HOPPECKE Italia non potrebbe andare troppo lontano”.
Il tutto mantenendo un occhio vigile sul contesto allargato. Logistica e intralogistica sono in continua evoluzione, il passaggio dal diesel all’elettrico ne è un esempio evidente, cosi come la crescente sensibilità all’impatto ambientale e al risparmio energetico. E lo è sicuramente anche il mercato di riferimento di HOPPECKE Italia.
“Le logiche d’acquisto stanno cambiando e filiali anche commerciali come la nostra si vedono, sotto certi aspetti, ridurre il ruolo, ad esempio nelle forniture di primo impianto in fabbrica – conclude De Paolis -. Ma se è vero che logiche di fornitura lungo la filiera ci impediscono di tessere nuove reti perché progressivamente è la fabbrica di batterie a fornire direttamente la fabbrica di carrelli (un segmento fondamentale del mercato), d’altra parte è vero anche che i servizi e prodotti post-vendita rappresentano ambiti ed opportunità enormi per le filiali e sulle quale stiamo puntando con investimenti mirati.
Contestualmente emerge anche un trend di consolidamento nel mercato dei costruttori di batterie tradizionali e l’aggregazione è sempre più uno strumento per non perdere terreno. In questo, però, la mission di HOPPECKE parla chiaro: rimanere indipendenti pur continuando a lavorare nella direzione della qualità e dell’innovazione, per garantire il servizio migliore, oltre che il prodotto migliore, per i nostri clienti”.