Denunce di infortunio stabili, in calo i casi mortali

Denunce di infortunio stabili, in calo i casi mortali.
È questa la sintesi dell’ultima Relazione annuale Inail sui dati relativi all’andamento degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali in Italia nel 2017. Un bilancio che verte anche sui risultati più rilevanti conseguiti sul fronte della ricerca e delle politiche in materia di prevenzione, cura e riabilitazione.

Nel corso del 2017, le denunce di infortunio presentate all’Istituto sono state circa 641 mila, un dato in linea con le rilevazioni del 2016 e in forte flessione (14%) rispetto al 2012.
Gli infortuni riconosciuti sul lavoro, invece, sono poco meno di 417 mila, di cui il 19% fuori dall’azienda.
Delle 1.112 denunce di infortunio con esito mortale, quelle accertate sul lavoro sono state 617, con 34 casi ancora in istruttoria. Un dato certo che riguarda gli infortuni è che abbiano causato 11 milioni di giornate di inabilità lavorativa: in media 85 giorni per infortuni che hanno causato menomazioni e 21 giorni in assenza di menomazione.

I primi 5 mesi dell’anno in corso, i casi mortali denunciati sono stati 14 in più rispetto allo stesso periodo dell’anno 2017. L’aumento, che ha raggiunto le 389 morti, riguarda soprattutto i casi verificatisi nel tragitto tra posto di lavoro e abitazione (da 104 casi a 118), mentre per quelli che si sono verificati durante lo svolgimento dell’attività lavorativa, le denunce sono state 271 in entrambi i lassi temporali di riferimento.

Dati diversi se si parla invece di malattie professionali. Su questo fronte, le denunce recapitate all’Inail sono state in tutto il 2017 circa 58mila, 2.200 in meno rispetto al 2016 ma in netto aumento di un quarto rispetto al 2012. La causa professionale è stata riconosciuta nel 33% dei casi mentre il 3% risulta ancora in istruttoria.
Ciò che preme sottolineare è che il 65% delle patologie riguarda il sistema osteo-muscolare. Poco meno di 1400 i lavoratori con malattie correlate. I lavoratori deceduti nel 2017, con riconoscimento di malattia professionale sono stati 1206, il cui 86% con età maggiore di 74 anni ed il 75% con età maggiore di 79 anni. A seguito dell’incremento registrato nel corso dell’intero 2017, secondo l’Istituto, i primi 5 mesi del 2018 le denunce di malattia professionale si sono incrementate anche se in misura minore rispetto alle precedenti rilevazioni mensili. Alla data del 31 maggio 2018, l’incremento secondo i dati si sarebbe assestato al +3,1%: 818 casi in più rispetto allo stesso periodo dell’anno 2017, passando cioè da 26.195 casi a 27.013.

L’Istituto di previdenza fa sapere anche che nel 2017, in ottica di mitigazione dei rischi negli ambienti di lavoro, le istanze di riduzione del tasso di tariffa per meriti, sono state state 27mila, con una conseguente diminuzione dei premi versati pari a 198 milioni di euro. Con il bando Isi 2017, che ha stanziato 249 milioni a fondo perduto, è proseguito inoltre il piano per il co-finanziamento di progetti per il miglioramento dei livelli di sicurezza nei luoghi di lavoro. L’attenzione del bando Isi verso le imprese di piccole dimensioni, dove si rilevano più infortuni, è stata proficua. Dai dati statistici, infatti, emerge che la quota dei progetti “ammessi e regolari” presentati da imprese fino a 15 dipendenti è passata dal 61% del 2010 al 74% del 2016.

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Interventi anche a sostegno dei lavoratori con 7 milioni e mezzo di prestazioni sanitarie, di il 94% richieste a seguito di infortuni, eseguite negli ambulatori Inail. In tal senso, è proseguito, fa sapere l’Istituto, lo sviluppo della rete di assistenza territoriale. A luglio 2017 è stata autorizzata anche l’istituzione del punto di assistenza di Palermo, che arriva dopo Milano, Roma, Bari, Napoli e Venezia ed in concomitanza con Torino.

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