Ancora due anni di tempo per consentire al trasporto marittimo di adeguarsi alle nuove disposizioni che l’IMO, Organizzazione Marittima Internazionale, ha suggerito in tema di obblighi per l’impiego di combustibili puliti.
Un divieto che fissa l’obbligo perentorio – entro e non oltre il 2020 – di utilizzare carburanti che contengano una percentuale inferiore dello 0,5% di ossidi di zolfo, con lo scopo di contrastare l’inquinamento atmosferico nel settore marittimo.

Conformarsi alle nuove disposizioni non sarà sicuramente semplice per le flotte mondiali e gli armatori. Qualche remora è infatti legata per lo più ai costi relativi ad impianti e tecnologie che potrebbero anche essere superate a stretto giro da nuove disposizioni. Sotto il profilo economico, l’impatto rischia di essere pesante per il settore dei trasporti marittimi. Già in crisi, dovranno supportare costi ingenti per mettersi in regola anche se la recente diffusione del sistema di pulizia dei combustibili così come l’installazione degli scrubber sta stimolando nuove valutazioni e soluzioni all’interno del mercato dell’energy. La migliore strada percorribile è indubbio quella che punta al mercato green, soprattutto in conformità con le decisioni dell’Organizzazione Marittima Internazionale.

La stretta sulle emissioni era stata già decisa nel 2009 dalle Nazioni Unite ed esplicitata con la convenzione Marpol. Molti paesi dell’Emission Control Areas hanno già adottato le norme, dotandosi di criteri ancora più severi. L’Unione Europea è un esempio virtuoso in tal senso, imponendosi dal 2015 il limite dello 0,1% per navi che transitano a meno di 400 km dalla costa.

Oggi si può intervenire con sistemi di pulizia dei combustibili e degli scarichi o puntare sull’utilizzo di combustibili a bassissimo tenore di zolfo come il gasolio marino che però comportano costi non indifferenti che andranno a gravare sul trasporto via mare e sul costo della logistica. Tra le soluzioni più probabili, il gas naturale ed il diesel verde che però accendono i dubbi legati al petrolchimico.

Intanto l’Agenzia di stampa Reuters fa sapere che il gigante danese del trasporto globale Maersk ha già scelto di investire in tecnologia green. Parte della flotta sarà infatti dotata di particolari dispositivi – gli scrubber – in grado di ridurre le emissioni nocive prodotte dall’uso di combustibile ad alto contenuto di zolfo.