
A seguito della crisi economica che nell’ultimo decennio ha investito l’intero paese, il settore dell’industria manifatturiera si presenta profondamente rinnovato. La popolosità delle imprese si è sicuramente ridotta, a vantaggio di una competitività maggiore. Responsabile di questo cambiamento, l’importante piano nazionale Industria 4.0, che ha creato imprese di dimensioni maggiori, certamente più tecnologiche, in grado di vantare un capitale umano qualificato, seppure con qualche limite.
Di fatto, le imprese che sono riuscite a sopravvivere alla crisi oggi dimostrano una capacità maggiore di penetrare i mercati internazionali, complice anche una crescita dell’export italiano superiore a quella dei principali competitor. Un trend positivo che ha concesso a molti settori di nicchia di conquistare rilevanti quote di mercato.
Da quando sul mercato italiano hanno iniziato ad operare le piattaforme di crowd-founding, molte aziende del comparto manifatturiero hanno dimostrato un interesse crescente verso queste forme di finanziamento. Il crowd-founding infatti si è posto da subito come uno strumento efficace per sostenere la crescita e sviluppare il business soprattutto nei mercati extraeuropei ed esteri.
n supporto che l’industria manifatturiera italiana non sembra affatto disdegnare, anzi. Secondo le previsioni della Direzione Studi e Ricerche di Prometeia e Banca Intesa San Paolo, l’andamento sarà confermato per l’intero biennio 2018-19, con prospettive piuttosto favorevoli, specialmente in ottica estera.
Una tendenza che farà appello anche alla capacità delle imprese di ricorrere alle fonti alternative di accesso al credito, sfruttando forme di finanziamento alternative ma complementari al sistema bancario tradizionale. Tutto ciò, potrà riportare i fatturati ai livelli pre-crisi, stimolando una crescita delle start up nell’ambito manifatturiero e svecchiando alcuni dei processi propri dell’industria produttiva.
In quest’ottica, il crowd-founding oggi riveste un ruolo fondamentale in particolar modo per le start up, lo strumento sempre più utilizzato che consente di effettuare campagne di raccolta fondi e di ottenere i contributi finanziari dalla collettività, utili a sostenere gli sforzi economici. Migliaia sono i progetti che oggi vengono finanziati grazie alla raccolta, attuabile su diverse piattaforme online, vero motore del crowd-founding.
Dalle vetrine che consentono all’imprenditore di lanciare la propria idea di business, si può testarne la validità, attraverso i feedback della community.
Il progetto che sceglie di essere presentato sul web, ha tantissimi plus. Riesce ad abbattere tutte le frontiere geografiche, crea un rapporto diretto tra l’impresa e il finanziatore e soprattutto consente piccole transazioni finanziarie che consentono un’ampia partecipazione con rischi limitati.
Insomma, da strumento per il finanziamento di opere artistiche, il crowd-founding si apre anche all’industria, riuscendo a porsi come garanzia di sostegno soprattutto per imprese che, alla griglia di partenza, intendono scommettere sul proprio potenziale.