
Lo scorso 14 ottobre l’ANMIL, L’Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro, ha celebrato la 68a Giornata Nazionale per le Vittime degli Incidenti sul Lavoro.
La giornata, oltre ad essere stata un prezioso momento di riflessione su un tema così delicato, è stata anche l’occasione per sentire le dichiarazioni in merito alla sicurezza sul lavoro da parte di autorità e istituzioni intervenute alla Manifestazione, svoltasi sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica.
Sul tema si è espresso anche Luigi di Maio, Vicepremier e Ministro del Lavoro, che ha affidato ad un videomessaggio il suo pensiero, pubblicato sul canale Youtube ANMIL.
ANMIL ha celebrato la giornata con iniziative in tutta Italia, la principale si è svolta a Roma, nella Sala della Protomoteca in Campidoglio, alla presenza delle massime istituzioni e i rappresentanti delle parti sociali.
Ad aprire i lavori il Presidente ANMIL Franco Bettoni che ha lanciato una sfida alle istituzioni: dimezzare gli infortuni e le morti sul lavoro nell’arco dei prossimi cinque anni.
Il Sottosegretario al Lavoro e alle politiche sociali Claudio Durigon ha condiviso l’obiettivo, spiegando che ci sono risorse adeguate nella finanziaria ed è necessario mettere a sistema tutte le energie presenti sul territorio. Durigon ha anche sottolineato che, con il decreto dignità, il Governo ha voluto muoversi nella direzione di riequilibrare un mercato del lavoro troppo precario, soprattutto per i giovani. “Le norme – ha concluso – in Italia sono tante e sicuramente tra le migliori, ma vanno in buona parte riviste ed attuate in maniera adeguata alle esigenze del mercato”.
Presente anche Claudio di Berardino, Assessore Regionale Lavoro e Nuovi Diritti. Anche lui ha sottolineato l’importanza della condivisione degli obiettivi tra le parti coinvolte: bisogna intervenire sui contratti di lavoro, a cominciare da quelli occasionali che coinvolgono soprattutto i giovani e non garantiscono loro adeguate tutele, sulla riforma previdenziale, sulla messa in sicurezza delle strade dal momento che una parte degli incidenti sul lavoro avviene in itinere.
Il Presidente INAIL, Massimo De Felice, ha sottolineato l’impegno che l’INAIL attua nel campo della prevenzione stanziando finanziamenti per l’aggiornamento dei macchinari ricordando che non basta classificare i rischi a parole, ma occorre una prevenzione concreta basata sui cicli di produzione.
Presente anche la Vice Presidente Commissione Lavoro del Senato Annamaria Parente che ha confermato l’impegno per la ricostituzione della Commissione d’inchiesta infortuni e morti bianche. Come atto per accrescere la cultura della sicurezza sul lavoro, ha anche azzardato una proposta forte: che l’intero Paese si fermi per un minuto di silenzio ogni volta che c’è una morte bianca, non solo una volta all’anno, in occasione della Giornata dedicata.
Accorato anche l’intervento di Renata Polverini, Vice Presidente Commissione Lavoro della Camera: “Se i morti sul lavoro non calano c’è qualcosa che non va. Ci sono tante buone leggi, ma sono complesse nella loro applicazione, soprattutto per le piccole imprese. A questo si aggiunge un meccanismo di controlli troppo frastagliato. Il sistema non deve martellare le norme che già esistono, ma rafforzarle”. Per quanto riguarda la formazione, propone di inserire la materia della sicurezza sul lavoro fin dalle scuole elementari, cominciando dai figli dei lavoratori e soprattutto dalle famiglie di immigrati.
Sul tema si è espresso anche il Segretario Confederale CGIL Franco Martini: “Abbiamo un nemico comune che è la retorica. La contrattazione può fare molto per l’innovazione culturale. I quasi 900 contratti al CNEL parlano di riduzione del costo del lavoro spendendo meno sulla sicurezza e su questo tema non ci può essere scambio. La più grande fabbrica di infortuni e di corruzione nel nostro Paese è il mercato degli appalti e prima di cambiare il Codice, entrato in vigore da pochi mesi, occorre incominciare ad applicarlo”.
Angelo Colombini, Segretario Confederale CISL, ha ricordato che bisogno parlare di sicurezza come investimento, non come costo, un investimento sul bene dei lavoratori, sulle macchine e sull’industria 4.0.
Silvana Roseto, Segretario Confederale UIL, ha aperto una parentesi sui lavoratori anziani, ricordiamo che la popolazione italiana sta invecchiando e il tema non si può trascurare, soprattutto vista la rapidità con cui corre l’innovazione tecnologica. Un lavoratore anziano fatica col tempo a fare le stesse mansioni e anche a formarsi rapidamente.
Il Presidente Confartigianato Giorgio Merletti ha collegato gli incidenti sul lavoro ad un modus operandi fissato esclusivamente sulla logica del profitto. “La persona non è un ingranaggio – è la sua riflessione – e nelle nostre aziende è il soggetto più importante. Anche sulla produttività c’è molto da discutere e la logica del valore aggiunto dovrebbe essere quella della personalizzazione del prodotto, sulla quale incide la formazione del lavoratore che non può essere effettuata nell’arco di una sola settimana”.
In tanti hanno collegato il concetto di formazione a quello di sicurezza, su questo è intervenuta Maria Amata Garito, Rettore Uninettuno, che ha presentato il primo Corso di Laurea Telematica Triennale in Diritto della Sicurezza sul Lavoro, realizzato in collaborazione con l’ANMIL. “Il nostro obiettivo – ha spiegato – è creare un gruppo di lavoro misto tra professori universitari ed esperti del mondo del lavoro sui temi della sicurezza e del mondo della prevenzione con competenze legate ai bisogni reali. Stiamo facendo una ricerca mirata soprattutto sugli invalidi con menomazioni forti allo scopo di poterli reinserire nella vita attiva e non lasciarli soli”.
[Fonte: www.anmil.it]