
Il controllo annuale sull’usura delle forche in dotazione ad ogni carrello elevatore dovrebbe essere una consuetudine. Eppure un numero sorprendente di esse si mostra usurata, nei più differenti ambiti di lavoro. Tanti conducenti di carrelli elevatori dimenticano di controllarne lo stato, correndo rischi non del tutto trascurabili soprattutto quando si adoperano forche danneggiate o particolarmente usurate.
Un controllo frequente può evitare ferite da taglio, cadute di carichi e danni a persone e scaffalature.
Inoltre, non effettuare una corretta ispezione, espone anche al rischio di costi extra che possono rivelarsi svantaggiosi per l’azienda. Accade non solo quando si è obbligati alla sostituzione ma anche quando si è costretti ad effettuare il trasbordo per il carico e scarico delle merci o in caso di infortuni che causano costi indiretti ed imprevisti.
Come misurare l’usura delle forche?
Aldilà delle frequenti ispezioni, esistono diversi accorgimenti che consentono un corretto utilizzo delle forche ed un conseguenziale allungamento della loro vita.
Grazie ad un semplice controllo visivo è possibile già valutarne lo stato e comprendere se e quando sia il caso di effettuare manutenzioni più o meno importanti.
Le forche sono piegate? Il tallone presenta crepe? In alcune parti sembra essersi assottigliata? Tutti questi segnali dimostrano che le forche sono usurate.
Ma misurarne lo stato, avere certezza di essere davanti ad un’attrezzatura che può continuare ad essere utilizzata è ben altra cosa.
Un suggerimento utile in tal senso potrebbe essere l’utilizzo del metro di spessore della forca, che ne indica lo stato di usura. Se la percentuale è pari al 10%, la portata diminuisce di circa il 20%. E in base alla normativa ISO 5057, bisogna prestare molta attenzione perché la forca risulta essere usata quando solo il 90% dello spessore originario rimane intaccato.
Per misurare lo stato della forca bisogna prima di tutto misurarne lo spessore del dorso con i denti esterni del calibro per forche e poi spostare il calibro sulla lama. Bisogna considerare almeno 50 mm davanti l’inizio del raggio del tallone: da questo punto inizia la misurazione. Se i denti del calibro riescono a spostarsi liberamente sulla lama, la forca è usurata e deve essere sostituita.
Come allungare la vita delle forche?
La rapidità con cui l’usura colpisce le forche è dovuta a diversi fattori. Primo fra tutti il numero delle ore di lavoro e quindi l’intensità d’uso, ma anche il peso dei carichi, il caricamento giornaliero, incide parecchio. Non è semplice stabilire quando si usureranno le forche, ma utilizzarle correttamente ne aumenta di gran lunga la vita.
TVH consigli alcuni accorgimenti che possono essere adottati al fine di preservare le forche di ogni carrello elevatore. Alcuni di essi fanno appello al buon senso che talvolta presi dalla prassi tendiamo a mettere da parte.
Secondo TVH non bisognerebbe eccedere con il peso dei carichi superando la capacità di portata delle forche (riportata sul laterale del dorso della stessa)
che si utilizzano; assicurarsi che le forche siano montate correttamente e che non siano mai trascinate sul suolo. E’ molto importante regolare le catene di sollevamento e utilizzare protettori per il tallone o piastre di usura. Infine, fondamentale è l’attenzione da riservare alla punta delle forche che non devono essere utilizzate per spingere i carichi né come leva per il sollevamento dei carichi pesanti.
“La manutenzione dei carrelli elevatori è necessaria per garantire nel tempo efficienza e sicurezza – sottolinea Mirko Alpa, General Sales Manager di TVH – ed è soprattutto funzionale a ridurre la possibilità che si verifichino incidenti. In quest’ottica, l’efficienza dell’impianto frenante, dei dispositivi, delle attrezzature che si utilizzano durante l’attività lavorativa, forche incluse, è fondamentale. Ecco perché – conclude Alpa – pensiamo sia importante, da ricambisti, offrire suggerimenti sulle manutenzioni e spingere i clienti ad assicurarsi dello stato di usura delle varie componenti del carrello elevatore. Senza i corretti accorgimenti non si rischia soltanto un blocco del flusso ma anche incidenti talvolta piuttosto gravi che vorremmo scongiurare”.