
Chi, negli ultimi anni, ha investito nella green economy ha fatturato, assunto e investito di più.
A stabilirlo è il nono Rapporto GreenItaly 2018 di Fondazione Symbola e UnionCamere, col patrocinio del Ministero dell’Ambiente, che pesa la forza dell’economia verde del nostro Paese stabilendo i punti fermi di questa avanzata competitiva.
Secondo lo studio, sembra infatti siano circa 345 mila le imprese italiane che hanno investito nel triennio 2014/2017 o che prevedono di farlo entro il 2018, in prodotti e tecnologie green per ridurre l’impatto ambientale e aumentare il risparmio energetico.
Un quinquennio roseo che vede, nel manifatturiero, un’azienda su 3, circa quindi il 30%, impegnarsi con ottimi risultati nella sfida della riduzione delle emissioni di CO2 e non solo.
Prendendo in esame il campione delle aziende manifatturiere che hanno visto un aumento dell’export nell’anno passato, queste rappresentano la fetta del 34% fra chi ha investito nel green, contro il 27% di chi ancora non lo ha fatto. Stando ai dati, le imprese verdi, inoltre, innoverebbero quasi il doppio delle altre. I dati forniti dal Rapporto ci dicono che il 79% ha sviluppato progetti ed attività innovativi, contro la restante parte che invece ha scelto di non investire o di ritardare gli investimenti.
Si tratta di un’innovazione che sicuramente guarda con occhio attento a Impresa 4.0 e che punta all’adozione di nuove tecnologie in grado di spingere in maniera adeguata sul versante della competitività. Per queste aziende i risultati in termini di fatturato ed export sono ottimi. L’aumento dei fatturati nel 2017 ha coinvolto in misura importante il 32% delle imprese che hanno investito nell’economia verde ed i benefici si riflettono oggi anche sull’occupazione.
2,9 milioni sono infatti in Italia gli occupati che applicano competenze legate alla sostenibilità ambientale e al risparmio energetico, pari al 13% dell’occupazione complessiva nazionale.
Un dato destinato a crescere, secondo quanto rilevato dalle indagini di UnionCamere. Le previsioni infatti parlano dell’attivazione di quasi 500 mila contratti nell’ambito del green jobs. Tra le figure più richieste dal mercato, spiccano gli ingegneri energetici, tecnici meccatronici e installatori di impianti. La prima regione per numero di contratti di lavoro green è la Lombardia, seguita da Emilia Romagna, Lazio, Veneto e Piemonte.
Se dunque l’economia attenta alle istanze verdi si proietta verso il futuro seguendo la direzione di efficienza, qualità e innovazione, la scelta green si rivela vincente, soprattutto considerato il fatto che sia priva di incentivi pubblici.
Tante imprese oggi parlano il linguaggio della green economy che si traduce in rispetto e tutela dell’ambiente e del territorio ma anche e soprattutto in innovazione a 360 gradi che include l’adozione delle tecnologie previste da Impresa 4.0. La forza nuova di un’Italia verde che si contraddistingue per dinamismo imprenditoriale e attitudine a creare lavoro di qualità.