Paolo Cova sottolinea come questo momento stia tirando fuori, per l'azienda, una energia nuova, in grado di arricchire l'operatività di tutti

Come state vivendo questo momento?

È un momento molto particolare, che non ha precedenti per la storia della nostra azienda. L’umore rimane alto e l’ottimismo non ci manca. Diciamo che stiamo utilizzando questo periodo anche per ripensare alla nostra operatività, ad arricchirla e ottimizzarla in qualche sfaccettatura che non abbiamo avuto tempo di migliorare negli ultimi anni, parecchio movimentati. È un momento in cui il lavoro segue ritmi diversi, chiaro, ma il fatto di non essersi fermato del tutto ci da la spinta per fare meglio.

Quali accorgimenti state adottando, o avete in programma di adottare? Sia nella vostra organizzazione interna che nel rapporto con i clienti?

Abbiamo da subito pensato di mettere al sicuro la salute delle persone che lavorano per noi e con noi. La gestione familiare ce lo imponeva, come una sorta di tutela degli affetti ma siamo andati oltre. Alcuni collaboratori oggi lavorano in smart working e per chi non può, siamo riusciti a garantire la distanza corretta e l’utilizzo di tutti i DPI indispensabili alla loro tutela. La sanificazione dei locali avviene con una cadenza molto più ristretta del passato: ci siamo affidati a ditte specializzate in grado di abbassare la probabilità di rischio.
Il comparto commerciale è sempre disponibile in contatto quotidiano con i clienti e siamo sempre pronti a soddisfare le loro esigenze. Il telefono è forse diventato la nuova stretta di mano, ma ci auguriamo che tutto questo possa nuovamente modificarsi molto presto e restituirci la realtà che conosciamo.

Quale sarà, secondo voi, l’ambito della vostra attività che rischia di essere maggiormente penalizzato?

In questo momento ci sentiamo di dire che tutto ciò che punta all’internazionalizzazione è un po’ sotto il tiro di questa epidemia. Ma Cova Gomme da sempre ha sposato il concetto del Made in Italy come qualcosa di fondante. Crediamo di poter essere in grado di sostenere la situazione anche grazie a questo, purché non venga penalizzata l’intera filiera. A quel punto, certo, dovremmo fare i conti con qualcosa di estremamente indipendente da noi e dalla nostra volontà.

Cosa vi aspettate, anche se è difficile ipotizzarlo, dal post emergenza?

Abbiamo cercato di mantenere il filo diretto con tutti i nostri clienti e partner. Quello che ci lega sono rapporti duraturi e non temiamo che la pandemia possa in qualche modo intaccarli. Ci aspettiamo tanta solidarietà, la stessa che ci ha da sempre contraddistinto come azienda e come persone. Immaginando un futuro prossimo, abbiamo sicuramente puntato su una comunicazione esterna e aziendale trasparente e sempre più vicina al cuore di chi lavora con noi. E’ più che una strategia, è mettersi a nudo davanti a chi ha scelto questo settore e ama questo settore profondamente. In questa fase, abbiamo scelto di sentirci vicini ai nostri clienti attraverso il nostro servizio di Newsletter. Siamo riusciti a raggiungerli tutti e a far sì che sapessero quanto siano nei nostri pensieri ogni giorno. “Restiamo connessi” è stato il nostro motto e lo sarà ancora. Perché essere connessi oggi racchiude ben due significati: essere sempre presenti ma anche legati. Ed è un concetto che si sposa bene col nostro modo di fare impresa.

Qual è (se c’è) l’abitudine a cui avete dovuto rinunciare in questo periodo che più vi manca?

La nostra è una gestione in parte familiare quindi l’ufficio ci da occasione di vederci anche se ognuno, concluso il lavoro, rimane confinato all’interno delle sue mura domestiche. Abbiamo rinunciato agli abbracci, alle strette di mano e anche alla pausa caffè tutti insieme, che era un momento felice della giornata. Agli aperitivi tutti insieme a fine lavoro e a tante piccole cose che saldano i legami che si strutturano all’interno di un’azienda seppur di non eccessive dimensioni. Stiamo però aspettando il momento in cui tutti potremo brindare insieme, per aver superato una pandemia e un’emergenza come queste.

Avete scoperto invece, in tutta questa situazione, delle buone pratiche che continuerete a mantenere anche ad emergenza finita?

Abbiamo dotato i dipendenti dei DPI necessari a lavorare in sicurezza. La nostra azienda è sempre attenta alla sicurezza. E quando da domani apriremo le porte un’altra volta per tornare alla vita che avevamo, sicuramente dovremo fare i conti con tutta una serie di accorgimenti. Questo, forse, cambierà il nostro modo di lavorare. Ma è una sfida a far meglio, che sposiamo completamente.

La piattaforma tuttocarrellielevatori.it è uno strumento molto valido per continuare ad avere un rapporto proficuo con il mercato, soprattutto in questo momento nel quale i rapporti umani dal vivo sono ridotti ai minimi termini. La state sfruttando? Come?

TCE Magazine, insieme alla piattaforma di tuttocarrellielevatori.it per noi si sono dimostrati strumenti efficaci per la comunicazione. Negli anni, siamo riusciti ad avere un braccio destro in più che contribuisse alle nostre vendite ma anche a diffondere le idee e la filosofia aziendale di Cova Gomme. Difficilmente avremmo potuto fare meglio e, per chiuderla con una metafora calcistica: “squadra che vince non si cambia!”.