
Il canale comunicativo al giorno d’oggi è fondamentale per far si che un prodotto possa trovare il suo giusto inserimento nel mercato globale. Quali sono i requisiti basilari per rendere competitivo un prodotto italiano?
Ne parliamo con Diana Gradara responsabile della DG Events di Busto Arsizio.
«Gli scenari economici sono sempre più complessi e mutevoli, aumenta, sempre più, la domanda di prodotti efficienti flessibili ed affidabili e di aziende in grado di realizzarli.
Le imprese italiane sono capaci di interpretare e soddisfare questo bisogno grazie al know how fatto di creatività, inventiva, fantasia, elasticità, velocità di reazione.
Tutti attributi che permettono di individuare e realizzare soluzioni diverse per ogni singolo problema. Ma ciò non è sufficiente ad ottenere il miglior inserimento nel mercato globale: all’alta tecnologia e qualità dei prodotti italiani va affiancata la definizione della giusta strategia commerciale e di marketing.
Entrando nello specifico dell’area marketing, è noto come la comunicazione sia il mezzo principale per distinguersi nel mercato. La diffusione di Internet, il contatto diretto con fornitori, la rete distributiva e consumatore finale, sono in grado di abbattere le barriere geografiche nonchè i costi di trasporto e di comunicazione, facilitando l’arrivo in scena di aziende emergenti.
Dunque, il web è diventato lo strumento più potente a disposizione della comunicazione, se usato con i giusti accorgimenti. Non investire in una pianificazione strategica in questo senso, è un errore fatto da molte aziende».
Dato che la Dgevents è specializzata nella comunicazione ed eventi, quale pensi sis il ruolo assegnatogli dal mercato attuale? Secondo te, ha ancora un ruolo marginale?
«Purtroppo sta proprio qui il gap: molte realtà italiane, soprattutto tra le PMI e soprattutto in particolari settori merceologici non hanno ancora effettuato il tanto noto “cambio generazionale” e sono pertanto dirette da un management che fa fatica a cogliere le potenzialità delle nuove tecnologie e delle nuove strategie comunicative, rimanendo quindi ancorate a metodi oramai superati. Alla luce del fatto che le “vecchie” strategie di comunicazione risultano estremamente costose soprattutto se viene fatta un’analisi del R.O.I (ritorno sugli investimenti), le attività di marketing vengono purtroppo drasticamente ridotte. Diceva Henry Ford che chi smette di fare pubblicità per risparmiare soldi è come se fermasse l’orologio per fermare il tempo, un’affermazione che definisce l’atteggiamento comune a troppe realtà italiane. Chi ha saputo cavalcare la crisi, l’ha fatto investendo in nuove strategie comunicative, dette “relazionali”, per avvicinarsi quanto possibile al cliente».
Quali sono i servizi che offre la Dgevents ai suoi clienti?
I nostri punti di forza sono l’organizzazione e la gestione di:
– Meeting
– Team building
– Workshop
– Inaugurazioni e lanci di nuovi prodotti
– Open day
– Fiere
– Serate di gala
– progettazione di campagne pubblicitarie e di concorsi a premi
Sono tutte attività volte anche ad aumentare notevolmente la brand reputation. I collaboratori si sentono attivamente partecipi e anche i clienti acquisiscono una positiva visione dell’azienda. Dopo un attento studio delle motivazioni e delle necessità del cliente, siamo in grado di sviluppare progetti per la realizzazione di manifestazioni o eventi che regalino un valore aggiunto ai partecipanti. Non a caso il nostro motto recita: “più valore al tuo brand”! Ecco quindi la creazione di eventi tailor-made, studiati su misura del cliente e progettati con budget ed obiettivi ben definiti per assicurare il coinvolgimento emotivo dei partecipanti».
Entrando nello specifico, quali ritieni siano i pregi e difetti del settore dei carrelli elevatori?
«Sulla base dei molti anni di attività con importanti brand del settore, posso dire che è un ramo della logistica che sta intraprendendo un processo di ammodernamento dal punto di vista comunicativo. In questo quadro di innovazione si pone la vostra iniziativa editoriale che crea una vera e propria Community per brand e concessionari di settore. Per chi, come me, crea eventi, avere uno strumento così a disposizione risulta davvero molto interessante».