
ANIMA/AISEM ha reso disponibile il suo report annuale sui carrelli industriali, un’elaborazione delle indagini statistiche condotte dalla stessa Associazione, a cui aderiscono costruttori e distributori di carrelli industriali operanti in Italia.
Secondo il presente report, il mercato italiano dei carrelli industriali nel 2020 ha registrato una decrescita (-10%) rispetto al 2019.
Il calo è chiaramente legato alla pandemia che, nella prima metà del 2020, ha portato ad un fermo totale delle attività per almeno 3 mesi.
La diminuzione ha riguardato tutte le tipologie di carrelli: meno marcata nei carrelli da magazzino (-7%); più netta nei carrelli frontali elettrici (-17%) e termici (-19%).
Il report ANIMA/AISEM è disponibile qui
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La parola a Loreno Leri, Coordinatore Comitato Statistiche Sezione Carrelli Industriali AISEM
Secondo Leri il calo del 2020 è da considerarsi leggero, un buon risultato considerando il blocco totale del settore industriale. “Si è visto comunque – dice sempre Leri – un buon recupero verso la seconda parte dell’anno. Recupero che nel 2021 è ancora più sensibile.
In ambito regionale, va sottolineato l’incremento del peso di alcune regioni come Campania, Puglia e Sicilia, dove probabilmente i mercali legati al food hanno fatto sentire la loro presenza. Anche nello scorso anno il comparto dei magazzinieri amplia la sua quota di mercato. Segno che l’evoluzione del parco logistico in Italia è sempre più marcata”.
La parola a Mirko Brambilla, Vice Capo Sezione Carrelli Industriali AISEM
Brambilla propone invece una riflessione sul fatto che, il processo di elettrificazione dei frontali termici guidato dalle nuove tecnologie di alimentazione Li-Ion e Fuel Cell, non sta dando ancora un contributo significativo all’aumento della quota di mercato dei frontali elettrici Cl1. “Nello specifico – spiega Brambilla – nella gamma da 2-3.5 Ton e 4-6 Ton la domanda dei termici Cl5 é ancora sostenibile e l’ingresso di nuove tecnologie ha un costo attuale ancora troppo elevato rispetto al valore percepito nel mercato. Le economie di scala, necessarie a generare valore e competitività, sono ancora allo stadio iniziale dell’investimento. In controtendenza è invece la gamma da 7-18 Ton dove la corsa all’elettrificazione sta significativamente innovando il settore con nuove tecnologie elettriche totalmente green power ad emissioni zero”.