Kiwitron è un’azienda che investe continuamente in ricerca e sviluppo, sia nel settore elettronico, in quello informatico che nell’automazione. Il segmento in cui di recente sta rivolgendo il suo maggiore impegno è quello dedicato all’intelligenza artificiale.
Ecco perché l’azienda bolognese ha voluto prendere parte ad A&T Torino, perché le sue soluzioni integrate rientrano pienamente nella logica dell’appuntamento fieristico che mette al centro innovazione, tecnologie e competenze 4.0.

Abbiamo incontrato presso lo stand di Movincar, Andrea Filippini, CSO di Kiwitron. Con lui abbiamo parlato di Big Data, 4.0, IoT e delle opportunità che ottimizzano il lavoro all’interno degli ambienti logistici, in ottica di sicurezza e analisi dei costi.

Come siete approdati all’intelligenza artificiale?

Nel recente passato, quando abbiamo iniziato a sviluppare sistemi di Fleet Manager ci siamo accorti che eravamo degli enormi raccoglitori di dati e questo, per chi ha poche risorse di tempo per analizzarli, non era un plus. Quindi abbiamo deciso di iniziare ad integrare algoritmi di intelligenza artificiale per rendere fruibile l’informazione in maniera più intuitiva.

Di recente abbiamo sviluppato algoritmi che “capiscono” i trend di funzionamento standard delle macchine, “capiscono” i mezzi e le batterie che si discostano dallo standard e offrono un’analisi delle anomalie.
Da qui siamo stati capaci di fare un raffronto dei dati delle anomalie rispetto a cluster di funzionamento standard (normalità) e mediante l’utilizzo di dashboards sempre più intuitive, siamo riusciti a interpretare i dati in modo più accurato.
Siamo così arrivati a definire che l’intelligenza artificiale mette al centro la persona, aiutandola a semplificare compiti complessi.

State lavorando anche sulla manutenzione predittiva. Cosa ci puoi dire di questo aspetto?

Stiamo lavorando su un concetto di predizione funzionale all’ottimizzazione dell’operatività di macchine e batterie. La funzione predittiva potrà prevedere le ore di utilizzo del carrello, per esempio si potrà richiedere quante ore sarà stato utilizzato tra un mese, tra 6 mesi o 12. Un concetto importante per chi ad esempio opera nel noleggio.
Un concetto applicabile anche alle batterie. Sappiamo che la vita della batteria è determinata anche dai cicli di carica.
Se ad esempio abbiamo un cliente che acquista un carrello elevatore e ipotizza di fare un solo ciclo di ricarica al giorno e invece di fatto ne fa due, con i nostri algoritmi siamo in grado di stimare la vita residua della batteria. Grazie ad ETS Fleet Manager di Kiwitron l’azienda, infatti, potrà comprendere rapidamente se l’investimento che sta facendo acquistando un mezzo con quella batteria è proficuo o meno. Se veramente l’investimento riesce a generare profitto dopo esser rientrati del costo.

Si tratta di concetti e possibilità che oltre all’innovazione affiancano le scelte di un’azienda. Siamo andati oltre il semplice dato, cercando di affiancare l’azienda in un processo di consulenza sempre più mirato.

Kiwitron ha avuto una grande mano dalla 4.0. Come avete vissuto questa evoluzione?

Da quando abbiamo iniziato – nel 2019 – abbiamo visto una reale evoluzione del settore. A prescindere dal valore economico che porta la 4.0, in questi anni è stata estremamente utile perché ha fornito la possibilità di ottimizzare il lavoro, di risparmiare, di analizzare e avere prove oggettive sull’operatività di tutti i giorni. Anche per il cliente finale.
Non solo. Il nostro lavoro ha avuto forse un impatto importante anche dal punto di vista della sicurezza sul lavoro.

Lavorare in ottica preventiva sulla sicurezza significa risparmiare ma anche creare un ambiente più favorevole. In che direzione va Kiwitron rispetto a questi due concetti?

Kiwitron ha sempre avuto un occhio di riguardo per il concetto di Safety. Infatti la nostra 4.0 va anche a migliorare la sicurezza nel ciclo produttivo.
Di recente ad esempio abbiamo introdotto la nuova funzionalità che lega il Fleet Manager con il Safety al fine di scovare i cosiddetti “near miss“, i mancati incidenti.
Sapere dove ci sono stati più near miss, grazie alla localizzazione dell’ETS e grazie alle informazioni che mandano i nostri sistemi di safety, molte aziende sono riuscite a limitare danni e incidenti magari istituendo zone of limits per i pedoni o barriere. Sono tutte informazioni, quelle che offrono i nostri sistemi o le combinazioni di essi, che aiutano a ridurre la possibilità che si verifichi un incidente.

Con oltre 14.000 sistemi venduti in un anno siamo riusciti a dare una mano alla tutela della sicurezza, la salute e la vita degli operatori. E tutto questo grazie alla tecnologia, all’innovazione, alla 4.0.
Ci piace pensare che ridurre costi diretti, indiretti (come accertamenti, fermo dei mezzi ecc.), sia solo una faccia della medaglia legata alla sicurezza.
Ora vogliamo lavorare in ottica preventiva, aiutando le imprese a comprendere che la 4.0 e quella che sarà la 5.0, porteranno dei vantaggi in termini economici ma anche e soprattutto in termini di morti bianche e di sicurezza dell’ambiente di lavoro.
Oggi, prevedere un pacchetto 4.0 significa non solo risparmiare sui costi ma anche e soprattutto tenere al benessere di chi lavora per te.