Una lunga esperienza maturata nella produzione e nella vendita degli accumulatori, porta un’azienda a specializzarsi ulteriormente, con l’intento di offrire dei validi strumenti per agevolare e supportare il lavoro di chi opera ogni giorno nel mondo delle batterie.

Nata nel 1977, OMICRON inizia a progettare soluzioni semplici e affidabili. Tutte le fasi di lavorazione vengono sottoposte a controlli rigorosi per garantire l’affidabilità dei prodotti ed ogni giorno studia nuove soluzioni.

Oggi, dopo quasi mezzo secolo, la OMICRON è un’affermata azienda che opera con successo nel campo degli accumulatori, al fianco di moltissimi operatori grazie all’apprezzabile collaborazione tecnica instaurata con la propria clientela ed al contributo di un organico di grande esperienza e professionalità.

Ne abbiamo parlato con Mariagrazia Negro, figlia del fondatore che ha ripercorso con noi le tappe dell’evoluzione aziendale.

Come è nata Omicron?
La prima macchinetta riempitrice della Omicron è nata in casa, su una scrivania. Proprio tra le nostre quattro mura, mio padre, dopo aver venduto la sua fabbrica di accumulatori, aveva deciso di fondare la sua nuova azienda.
Correva l’anno 1977 e lui di anni ne aveva 47. Una famiglia con tre figli e la scintilla di fondare un’azienda che producesse macchine per le batterie. Una follia? No, solo uno spirito imprenditoriale vivo e urgente.
Mio fratello Umberto l’ha seguito subito. Io sono entrata qualche anno dopo e gli inizi, si sa, non sono proprio semplici con limitate risorse economiche. Ma la forte convinzione nel progetto ha fatto sì che giorno dopo giorno la OMICRON diventasse una realtà sempre più riconosciuta nel campo degli accumulatori.

Cosa è successo dopo?
E’ successo che l’azienda è riuscita ad assumer il primo dipendente, poi un altro e poi sono arrivate pian piano altre invenzioni e altri prodotti.
Si è puntato sempre di più sulla qualità delle macchine, sulla sicurezza e sulla loro efficacia, in modo che l’operatore trovasse sempre un perfetto compagno di lavoro.

Un’azienda che quindi ha puntato tanto sulle risorse umane di cui si è circondata negli anni. E’ corretto?
Assolutamente. Un punto di forza importante dell’azienda sono stati e sono tutt’oggi i dipendenti che da tempo, alcuni da decenni, condividono con impegno e responsabilità il cammino della OMICRON, diventandone uno dei cardini fondamentali.
Sono passati tanti anni e siamo cresciuti insieme affrontando i cambiamenti del mercato sempre con impegno, curiosità ed entusiasmo, adeguando via via la nostra offerta sulle richieste del mercato.

E suo padre, ancora oggi che è in pensione, rimane un riferimento importante per l’azienda?
Come potrebbe non esserlo? Anche se non opera più personalmente in azienda, resta un faro fondamentale per tutte le decisioni da intraprendere.
E’ una guida perché ha dato lui l’input all’azienda, l’ha fondata e fatta andare avanti nel migliore dei modi possibili. Non possiamo certamente fare a meno della sua grande esperienza.

Maggio 2022: Omicron compie 45 anni. Come vedete questo traguardo?
Abbiamo fatto tanta strada dal primo demineralizzatore prodotto quando nessuno sapeva a cosa servisse. Oggi siamo una ditta affermata con dieci dipendenti, macchie e torni e frese e stampanti in 3D per offrire prodotti sempre attuali e innovativi, per soddisfare le esigenze particolari dei nostri clienti.
Guardiamo al futuro con ottimismo, sempre convinti che l’entusiasmo e la voglia di fare bene siano i punti cardinali del nostro successo.
Speriamo che il futuro ci dia ragione!