caro materie prime
Le strozzature della supply chain, con i costi delle materie prime in aumento e le difficoltà di reperimento, i blocchi della produzione ed i ritardi nelle consegne sono problematiche ormai condivise da molte aziende. Nell'arco di due anni le criticità non sono cambiate ma forse la tecnologia può reperire soluzioni alternative

L’economia italiana è costituita per la maggior parte da PMI del manifatturiero che oggi sta vivendo una situazione piuttosto complessa.
Siamo davanti a una crisi della logistica che si articola di molti fattori, tra cui rincaro dei costi energetici e caro materie prime.
Uno scenario che non ha soluzioni pronte all’uso ma che fa intravedere all’orizzonte percorsi alternativi che le nostre imprese potrebbero percorrere.

Caro materie prime e situazione geopolitica

Il Centro studi di Assolombarda, ha stimato un rincaro del prezzo del gas nel periodo febbraio 2020-2022 pari al 579%. Ulteriormente raddoppiato tra fine febbraio e primi di marzo 2022 del +106%.
Il prezzo del petrolio è salito del 76% con un +22% solo nell’ultimo mese di aprile.

I rincari riguardano anche l’aumento del nichel (40%), dell’acciaio (17%) e dell’alluminio (15%). Nella filiera alimentare, i prezzi medi di mais e frumento sono cresciuti tra il 16 ed il 48% nell’arco di due mesi, tra febbraio e marzo.

Le difficoltà registrate durante la pandemia hanno subito un’ulteriore aggravamento a causa dell’incertezza che regna nel quadro geopolitico. La rapida ripartenza dell’economia mondiale ha determinato uno squilibrio tra domanda e offerta. E la richiesta di beni per la transizione ecologica, sommata alla speculazione finanziaria, ha complicato il quadro.

Quali sono le alternative possibili? 

Malgrado queste problematiche tocchino diversi settori, esistono dei percorsi alternativi che le aziende possono imboccare? Esiste una sorta di plan B per mitigare il rischio di blocchi per tutta la supply chain?
C’è chi è pronto a sostenere che le analisi di mercato possano contribuire alle strategie di approvvigionamento delle aziende. Come? Attraverso la mappatura della presenza di fornitori alternativi. La diversificazione potrebbe offrire il grande vantaggio di rimanere in linea con le proprie esigenze in aree strategiche, sviluppando altrove le potenzialità aziendali.

Sopperire al caro materie prime con il digitale

Le tecnologie digitali sono un ottimo strumento in questo senso. Permettono di ridurre i costi ed i tempi individuando nuovi partner grazie agli automatismi. Processare enormi moli di dati, offre la garanzia di poter reperire fonti di approvvigionamento alternative, eliminando la dipendenza da un unico e solo fornitore.

E, se si guarda con lucidità al futuro prossimo, c’è già questa necessità. Il reshoring ad esempio ne è una dimostrazione tangibile. Spingersi verso la ricerca di nuove realtà con cui rinnovare i propri processi è possibile grazie alla tecnologia.

Basta pensare al potere degli algoritmi di intelligenza artificiale, che in tempo reale scansionano e possono reperire – in tutto il mondo – un target ben definito. Per un processo automatizzato come questo, è facile incontrare, attraverso l’analisi di mercato, altre imprese in linea con i propri obiettivi a costi accessibili e in tempi davvero rapidi.