
Asian Business
Ben venga la globalizzazione, se è sinonimo di qualità e principi comuni. Lo hanno capito bene i mercati del Sol Levante che da più di qualche anno, stanno facendo la differenza sul trend mondiale.
Tutto ha inizio dal Cemat 2016 dove la sorpresa dell’edizione appena passata è stata senza dubbio la vittoria del carrello elevatore modello ECB18C della BYD, insignito del prestigioso premio IFOY Award nella categoria dei controbilanciati.
Per la prima volta i giudici della celebre manifestazione hanno preferito una compagnia asiatica a quelle nostrane e la scelta ha colpito non poco gli addetti ai lavori. La motivazione risiede nei grandi traguardi raggiunti grazie allo sviluppo delle batterie con tecnologia agli ioni di litio (Lithium Iron Phosphate battery), il cui impiego non solo assicura un altissimo livello di resistenza del muletto sia per durata che per condizioni termiche, ma anche una resistenza maggiore agli ambienti più freddi per lungo tempo, non trascurando la sostenibilità ambientale.
Il successo del business cinese rispecchia il clima odierno in fatto di carrelli elevatori, che sempre più affronta e condivide le esperienze per una ricerca volta alla qualità e alla riduzione di agenti inquinanti nell’ambiente, temi cari all’Eurozona e all’America in particolar modo.
E’ quanto hanno intuito i principali produttori, in cima alle vendite di carrelli elevatori a livello mondiale cosi come tutti i competitor di tutte le categorie di automotive.
Per essere competitivi in Europa la strada da percorrere è innanzitutto la ricerca accademica e la formazione professionale dei tecnici e degli addetti. Un altro punto importante è la presenza capillare, la distribuzione e la disponibilità sia a livello regionale che sul web.
Risulta importante, a tal proposito, assicurare da un lato la qualità dei partner e dei distributori sparsi in tutto il mondo;
dall’altro la rapidità di assistenza grazie alla presenza on-line di tecnici ed esperti.
Se, infatti, la qualità ma anche l’assistenza e il supporto post-vendita sono fattori primari sempre più influenti per essere competitivi sul mercato, una grande azienda come Mitsubishi accoglie il trend e non si tira indietro: con più di 100 modelli, l’azienda nipponica produce muletti adatti a tutte le esigenze.
Tra i carrelli di sua produzione spicca il modello Grendìa che unisce al basso tasso di inquinamento standard di qualità eccellenti, seguendo il principio “when reliability is everything”.
Proprio Mitsubishi ci informa che il mercato globale, finora dominato dall’Europa e l’America, sta subendo una svolta epocale legata alla situazione politica internazionale: America ed Europa registrano un calo di acquisti e di credibilità, conseguenza dell’instabilità degli ultimi anni soprattutto dell’Europa, con un aggravio dovuto al non troppo remoto risultato del referendum sulla Brexit.
Contemporaneamente, il mercato asiatico e del Pacifico si fa strada mostrando la predominanza della Cina, grande utilizzatore di carrelli elevatori e altrettanto competitiva nelle esportazioni internazionali. Seguono Giappone e India, dove tuttavia domina il carrello a combustione interna.
Gli altri Paesi emergenti faticano ancora a prevalere e a rendere fluido lo scambio internazionale: è qui che si predilige infatti l’acquisto di carrelli a basso costo.
Ciononostante, il mondo occidentalizzato determina ancora i parametri delle vendite ed è per questo che le aziende sviluppano modelli elettrici, maggiormente venduti in Europa e in America. Per raggiungere più facilmente e concretamente questi risultati le aziende si avvalgono di supporto nei Paesi di espansione e non sono rare le joint-venture, come nel caso dell’azienda cinese Anhui Forklift che all’inizio di quest’anno ha siglato accordi con Jungheirich AG, salendo in cima alle classifiche di produzione e distribuzione di prodotti su scala mondiale. Anche in questo caso i principi ispiratori sono la qualità e la cura dei dettagli, cui la ricerca pone particolare accento.
L’attenzione allo standard qualitativo è il fiore all’occhiello anche di Komatsu Ltd, altra azienda con gli occhi a mandorla specializzata nei modelli destinati alle attività estrattive.
Insomma, il mercato globale del muletto è in costante fermento e se le situazioni politiche interne continuano a modificare i parametri di vendita, la fiducia internazionale non si esaurisce: come sempre, il carrello elevatore è specchio della globalizzazione, nel senso migliore del termine, sinonimo cioè di globalità e crescita comune. Un principio ispiratore che speriamo doni stabilità economica ai vecchi mercati e nuovo slancio a quelli emergenti, all’insegna della sostenibilità ambientale e della ricerca per le generazioni future.
[Da Muletti Dappertutto n. 4/2016]