Chip shortage: un rischio per oltre il 50% delle aziende italiane

La minaccia del chip shortage continua a rappresentare un rischio per le aziende.
Dai risultati dell’indagine Equinix 2022 Global tech trends survey, effettuata su circa 3000 leader tecnologici globali, emerge come anche il 56% delle aziende italiane ritenga la carenza di microchip uno dei principali rischi di business.

Già un anno fa, Goldman Sachs aveva evidenziato come il chip shortage avesse avuto un impatto importante non solo sul settore IT (la a stessa Apple nel 2021 aveva imputato a questa carenza, un perdita stimata in 6 miliardi di dollari) ma soprattutto sull’automotive e oltre 169 settori diversi.
La situazione attuale in effetti non è rosea: fa registrare ritardi fino a 12 mesi nella fornitura hardware. Un circolo vizioso dove carenza di chip e supply chain disruption hanno pesanti ricadute negative su clienti e fornitori.

Quale alternativa è possibile?

Le prospettive economiche sono incerte e l’indagine rivela che il 72% delle imprese globali sta pianificando ambiziose espansioni in nuovi mercati. Sostenute da importanti investimenti nelle tecnologie digitali.

Nel tentativo di recuperare la loro posizione sul mercato, le aziende devono dunque esplorare in modo proattivo soluzioni alternative di digitalizzazione infrastrutturale, da cui far nascere nuove opportunità.

I decision maker intervistati nella Global survey hanno tracciato una linea netta: l’84% di loro ha, tra le priorità, quella di rendere il proprio business a prova di futuro, investendo nel cloud e nell’edge, implementando maggiore integrazione dell’Internet of Things. Per connettersi con nuovi ecosistemi digitali.

Aziende agili che sfruttano il potenziale digitale

Secondo la survey, l’investimento delle aziende non si ferma ma anzi si digitalizza, seguendo il bisogno di progredire nella trasformazione digitale, soprattutto attraverso l’interconnessione. 

Le aziende devono diventare sempre più agili, per sfruttare tutto il loro potenziale. E per arrivare preparati a questa sfida dovranno investire nella loro infrastruttura digitale.

Le preoccupazioni che riguardano carenza di manodopera, le sfide della catena di approvvigionamento e la nuova dinamica del lavoro ibrido stanno guidando la necessità di una maggiore virtualizzazione. Le imprese esploreranno presto soluzioni digitali più resilienti in grado di avvantaggiare – in termini di costi e ricavi – le loro organizzazioni.