Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Inail nei primi sette mesi del 2022 sono state 441.451 (+41,1% rispetto allo stesso periodo del 2021), 569 delle quali con esito mortale (-16,0%). In aumento le patologie di origine professionale denunciate, che sono state 36.163 (+6,8%)

DENUNCE DI INFORTUNIO
+41,1% (441.451, 569 delle quali con esito mortale -16,0%)

DENUNCE DI PATOLOGIE DI ORIGINE PROFESSIONALE
+6,8% (36.163)

Sono questi i numeri diffusi dal nuovo dossier Open Data Inali riguardante i primi sette mesi del 2022.

L’istituto ricorda di trattare i dati con cautela. Per quantificare il fenomeno infatti è attendere il consolidamento dei dati dell’intero 2022, con la conclusione dell’iter amministrativo e sanitario relativo a ogni denuncia.

Ciò premesso, nei primi sette mesi del 2022, si registrano le seguenti tendenze:

  • aumento delle denunce di infortunio (dovuto in parte al più elevato numero di denunce di infortunio da Covid-19 e in parte alla crescita degli infortuni “tradizionali”)
  • calo di quelle mortali (per il notevole minor peso delle morti da contagio)
  • crescita delle malattie professionali

Tendenze che confermano le precedenti rilevazioni (vedi gli Open Data dei primi 4 mesi del 2022).

DENUNCE DI INFORTUNIO

Da gennaio a luglio 2022 Inail ha ricevuto 441.451 denunce di infortunio sul lavoro, +41,1% rispetto alle 312.762 dei primi sette mesi del 2021 (che a sua volta erano +52,8% rispetto alle 288.873 del periodo gennaio-luglio 2020 e +16,6% rispetto alle 378.671 del periodo gennaio-luglio 2019).

Gli infortuni riguardano incedenti avvenuti sia sul lavoro che in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro, che hanno fatto registrare un aumento del 23,9%, da 39.480 a 48.935.

Le denunce di infortunio per settore

+38,8% Industria e servizi (dai 265.499 casi del 2021 ai 368.545 del 2022)
-4,2% Agricoltura (da 15.450 a 14.798)
+82,7% Conto Stato (da 31.813 a 58.108)

Si osservano incrementi generalizzati degli infortuni in occasione di lavoro in quasi tutti i settori produttivi, in particolare nella Sanità e assistenza sociale (+143,4%), nel Trasporto e magazzinaggio (+137,1%) e nelle Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione (+85,2%).

Le denunce di infortunio per area geografica

Si evidenzia un incremento delle denunce di infortunio in tutte le aree del Paese: più consistente nel Sud (+58,1%), seguito da Isole (+54,3%), Nord-Ovest (+48,6%), Centro (+44,0%) e Nord-Est (+23,6%).

Tra le regioni con i maggiori aumenti percentuali si segnalano principalmente la Campania (+105,5%), la Liguria (+69,6%) e il Lazio (+66,6%).

Chi si è infortunato?

Donne: +67,1% (da 112.829 a 188.509 denunce)
Uomini: +26,5% (da 199.933 a 252.942)

Italiani: +44,1%
Extracomunitari: +28,8%
Comunitari: +23,6%

Quasi la metà dei casi confluisce nella classe 40-59 anni.

Casi mortali

Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’Istituto entro lo scorso mese di luglio sono state 569, 108 in meno rispetto alle 677 registrate nei primi sette mesi del 2021 (-16,0%), sintesi di un decremento delle denunce nel quadrimestre gennaio-aprile (-28,7%) e di un incremento nel trimestre maggio-luglio (+9,8%), nel confronto tra i due anni. Rispetto al periodo gennaio-luglio 2020 (716 decessi) si registrano 147 casi in meno, mentre nel confronto con il periodo gennaio-luglio 2019 (599 decessi) si rileva una riduzione di 30 decessi.

Aumentano i casi di morte per infortunio in itinere (da 134 a 157), diminuiscono quelli avvenuti in occasione di lavoro 543 a 412.

I settori coinvolti

Il calo ha riguardato l’Industria e servizi (da 565 a 480 denunce), l’Agricoltura (da 76 a 68) e il Conto Stato (da 36 a 21).

Analisi territoriale

Dall’analisi territoriale emerge un incremento di 12 casi mortali nelle Isole (da 40 a 52) e un decremento di 78 casi al Sud (da 192 a 114), di 21 nel Nord-Ovest (da 169 a 148), di 12 nel Nord-Est (da 147 a 135) e di nove al Centro (da 129 a 120). Tra le regioni con i maggiori aumenti si segnalano la Toscana, il Veneto e la Sardegna (+7 casi mortali ciascuna), la Calabria (+6) e la Sicilia (+5). I maggiori decrementi, invece, sono in Campania (-30), Puglia (-24) e Abruzzo (-18).

Chi è stato coinvolto

Il calo rilevato nel periodo gennaio-luglio 2022 rispetto ai primi sette mesi del 2021 è legato sia alla componente maschile, i cui casi mortali denunciati sono passati da 610 a 507, sia a quella femminile, che passa da 67 a 62 casi. In diminuzione le denunce dei lavoratori italiani (da 582 a 459 decessi), in aumento quelle dei comunitari (da 22 a 31) e degli extracomunitari (da 73 a 79). Dall’analisi per classi di età, da segnalare gli aumenti dei casi mortali nella fascia 30-44 anni (da 106 a 140 casi) e i decrementi tra gli over 44 anni (da 515 a 372).

Al 31 luglio di quest’anno risultano 10 incidenti plurimi avvenuti nei primi sette mesi, per un totale di 22 decessi, tutti stradali. Nel periodo gennaio-luglio 2021, invece, gli incidenti plurimi erano stati 11, per un totale di 27 decessi, dei quali 17 stradali.

DENUNCE DI MALATTIA PROFESSIONALE

Sono state 36.163 le denunce di malattia professionale protocollate dall’Inail nei primi sette mesi del 2022: +6,8% rispetto allo stesso periodo del 2021.

Le denunce di malattia professionale per settore

Industria e servizi: +6,7%, da 27.812 a 29.679
Agricoltura: +7,8%, da 5.730 a 6.179
Conto Stato: -5,6%, da 323 a 305

Le denunce di malattia professionale per area geografica

L’analisi territoriale evidenzia un incremento su tutto il Paese:

Nord-Ovest +11,0%
Sud +10,2%
Centro +6,8%
Isole +2,9%
Nord-Est (+2,8%

Chi si ammala?

In ottica di genere si rilevano 2.104 denunce di malattia professionale in più per i lavoratori, da 24.679 a 26.783 (+8,5%), e 194 in più per le lavoratrici, da 9.186 a 9.380 (+2,1%).

Nel complesso, l’aumento ha interessato le denunce dei lavoratori italiani, passate da 31.368 a 33.401 (+6,5%), degli extracomunitari, da 1.717 a 1.848 (+7,6%) e dei comunitari, da 780 a 914 (+17,2%).

Le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, quelle del sistema nervoso e dell’orecchio continuano a rappresentare, anche nei primi sette mesi del 2022, le prime tre malattie professionali denunciate, seguite dai tumori e dalle malattie del sistema respiratorio.