Diciamo subito che la scelta tra AGV e carrello elevatore non è così complicata. Sono infatti due sistemi che, pur occupandosi entrambi di movimentazione, sono piuttosto diversi tra loro.

Una volta che abbiamo chiare le esigenze a cui rispondere e la configurazione degli spazi, la scelta verrà quasi in automatico.

La scelta da fare a monte, quella effettivamente più complessa, è un’altra. Infatti, più che scegliere tra un AGV e un carrello elevatore, la scelta da fare riguarda la configurazione che si intende dare allo spazio in cui queste macchine andranno a lavorare. Entrando nel dettaglio, si tratta di decidere su quale livello di automazione settare la movimentazione: tradizionale, semiautomatizzato, automatizzato, intelligente.

Del grado di automazione della movimentazione abbiamo parlato in un articolo dedicato all’organizzazione del magazzino che poi trovare qui: Gradi di automazione in magazzino: dai primi passi alle soluzioni più evolute.

Ad ogni modo, che si tratti di un magazzino, un centro logistico o un centro produttivo, la movimentazione e lo stoccaggio delle merci possono avvenire in molti modi diversi.

Per fare una distinzione grossolana, possiamo dire che l’AGV trova il suo contesto ideale in un ambiente più moderno e automatizzato; il carrello elevatore si adatta perfettamente anche ad ambienti strutturati in maniera più tradizionale.

Gli AGV, veicoli a guida automatica, sono in grado di muoversi senza la guida di un operatore.

Si distinguono in diverse categorie in base al sistema che utilizzano per spostarsi:

AGV Filoguidati

Il percorso viene segnalato con un filo elettrificato posto sotto la superficie del pavimento. Il filo viene rilevato dall’AGV tramite una coppia di solenoidi e il sistema percorre il tragitto indicato dal filo.

È un sistema che funziona bene ad esempio negli ambienti caotici, dove si formano facilmente sedimenti di polveri e residui di lavorazione che renderebbero difficoltoso ricorrere a sistemi ottici.
La criticità potrebbe però svilupparsi se insorge l’esigenza di modificare il percorso. In questo caso bisogna intervenire rompendo la pavimentazione.

È la prima tecnologia ad essere stata sviluppata per l’automazione AGV.

Con magneti

Il principio è lo stesso del metodo precedente. In questo caso però, ad indicare il percorso, ci sono una serie di calamite inserite nella pavimentazione tramite dei fori. Oltre alla calamite potrebbero esserci anche nastri o bande magnetiche. Questo rende gli interventi di modifica del percorso più agili rispetto ai sistemi filoguidati.

AGV a sensori ottici

I percorsi vengono segnalati con bande colorate (vernici o nastri adesivi colorati) che l’AGV rileva tramite un sistema ottico.

La predisposizione del percorso è quindi semplice e modificabile. La manutenzione e la pulizia devono però essere continui, funziona solo in ambienti puliti e con le bande colorate integre, non danneggiate o consumate.

AGV a guida laser

È il metodo di navigazione AGV più comune. Si basa su un sistema di catarinfrangenti che l’AGV scansiona tramite un laser e, grazie all’uso della triangolazione, riesce a determinare con precisione la sua posizione nello spazio.

Il vantaggio principale di questo sistema è l’assenza di dispositivi a terra o interrati per segnalare i percorsi.

GPS

Se gli AGV si muovono esclusivamente all’esterno, possono anche essere dotati di GPS.

 Gli AGV quindi sono l’ideale nei magazzini di ultima generazione o comunque che prevedono una certa automazione, dove la movimentazione della merce avviene su percorsi prevedibili e standardizzati.

IGV – Intelligent Guided Vehicle

Infatti il robot tendenzialmente si sposta in maniera autonoma solo all’interno di un ambiente predisposto per la sua presenza. Il carrello elevatore invece, nei limiti delle dimensioni e degli ingombri, può operare i tutti gli ambienti, scegliendo la corretta tipologia di carrello a seconda dell’ambiente.

Questa distinzione in realtà è sempre meno vera. Negli ultimi anni infatti l’innovazione tecnologica ha abbattuto anche questo limite e, grazie all’intelligenza artificiale, sono stati creati robot AGV in grado di muoversi anche senza percorsi fissi.

Si chiamano Intelligent Guided Vehicle (IGV) e si muovono nello spazio utilizzando sistemi di intelligenza artificiale.

 

Gli AGV non hanno limitazioni per quanto riguarda il carico, possono movimentare tutto.

Per flussi di merce elevati, potrebbero però essere più adatti altri sistemi ad esempio rulli e corsie. Il carrello elevatore è invece più adatto quando il percorso che fa la merce non è standardizzato, oppure se l’esigenza è movimentare grossi stock velocemente e non con regolarità.

Come funziona un AGV?

Per rispondere a questa domanda analizziamo gli elementi che, generalmente, lo compongono:

DOTAZIONI PER IL MOVIMENTO

Possiamo definirla la parte più meccanica del sistema: motore, ruote, sistemi per il sollevamento del carico…

ALIMENTAZIONE

La batteria. Gli AGV sono tra i sistemi elettrici che sfruttano meglio tutte le potenzialità delle batterie al litio. Essendo veicoli a guida automatica, senza quindi l’ausilio di un operatore, possono coprire più turni di lavoro anche senza pausa, supportati anche dalle caratteristiche delle batterie al litio.

SISTEMI PER L’AUTOMAZIONE E LA NAVIGAZIONE

Tutte quelle componenti che servono a dirigere il robot, che gli consentono di ricevere, immagazzinare ed elaborare le informazioni per muoversi nello spazio in maniera autonoma.

Processore, memoria, CPU, alimentatore, hardware e software per effettuare una vera e propria programmazione.

Ogni AGV, come ogni altra macchina automatizzata che lavora all’interno di un magazzino, è collegata ad un software di gestione del magazzino che coordina e attività.

Per approfondire questo tema leggi anche Warehouse Management System (WMS): che cos’è?

SISTEMI DI SICUREZZA

Il movimento automatizzato è reso sicuro da elementi come sensori, scanner laser ecc… tutto ciò che, ad esempio, consente all’AGV di rilevare ed evitare gli ostacoli.