Caro prezzi e energia, Anima Confindustria:
A fronte dei rincari, secondo Anima Confindustria in assenza di un intervento strutturale per supportare le imprese, che possa contenere i costi in bolletta e delle materie prime, molte aziende rischiano il fermo della produzione o addirittura la chiusura

I prezzi dei materiali continuano a salire e, così, anche le cifre per la componente energetica gonfiano le bollette. Un problema che affligge le imprese di tutti i settori, incluse quelle rappresentate da Anima Confindustria, una quota fondamentale nell’economia italiana con 52,1 miliardi di euro di fatturato.

Caro prezzi: rischio blocco produzione e chiusura aziende

I prossimi mesi, però, secondo gli esperti rischiano di peggiorare ulteriormente le prospettive del settore manifatturiero: la preoccupazione è che i continui rincari in termini di costi dell’energia e l’inflazione galoppante possano portare a un fermo della produzione o, addirittura, alla chiusura definitiva di moltissime aziende.

A partire dallo scorso anno, stiamo vivendo una fase di forte e inarrestabile crescita dei prezzi, causata dapprima dalla difficoltà per le imprese di reperire materie prime e microchip, poi da un aumento dei costi logistici, e infine dall’incremento vertiginoso dei costi di energia e gas naturale in seguito allo scoppio della guerra in Ucraina nel febbraio 2022 – denuncia Marco Nocivelli, presidente di Anima Confindustria -. Tutte queste concause stanno mettendo a dura prova le aziende italiane della meccanica, che registrano margini di profitto sempre più ridotti“.

“Andando avanti di questo passo, non converrà più mantenere i macchinari accesi“.

Come dichiarato anche dal presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, fino a oggi le imprese sono state in grado di portare avanti le attività produttive, ma già da settimane si verificano casi di bollette decuplicate rispetto allo stesso periodo del 2021.

E le previsioni per l’autunno non sono per nulla buone.

Sono attesi, infatti, nuovi rincari energetici, mentre l’inflazione dei mesi scorsi sulle materie prime continuerà a colpire i prezzi al consumo. “È necessario – conclude Nocivellisupportare il tessuto industriale italiano e agire in maniera decisa, a livello nazionale e comunitario, per limitare gli aumenti spropositati dell’energia e per ridurre i consumi, supportando le tecnologie efficienti e sviluppando una filiera di energie pulite e rinnovabili“.

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