Dispositivi di protezione individuale
Nel 2016 è stato emanato il nuovo Regolamento (UE) 2016/425 del Parlamento Europeo sui dispositivi di protezione individuale che stabiliscono i requisiti essenziali di salute e di sicurezza, in funzione del rischio.

Quando un operatore è soggetto all’azione contemporanea di più rischi, risulta necessaria la protezione di diversi dispositivi che ne garantiscano la sicurezza durante lo svolgimento dell’attività lavorativa.
Partendo dal presupposto che i conducenti di muletti hanno l’obbligo di sottoporsi ai programmi di formazione e addestramento organizzati dal datore di lavoro nei casi previsti dalla legge, è compito di ogni carrellista anche osservare i vincoli imposti all’interno dell’ambiente lavorativo, in materia di protezioni. A tal proposito, diversi sono i dispositivi di protezione individuale che un conducente di carrelli elevatori deve utilizzare. Come da legge che regolamenta la professione e l’attività di lavoro, è l’elmetto il primo DPI da tenere in alta considerazione.
La protezione della testa è infatti necessaria ogni qualvolta che ci sia pericolo per l’offesa al capo ad esempio in caso di possibilità di caduta di materiali dall’alto o per urto con elementi pericolosi. Generalmente gli elmetti sono realizzati in materiale plastico rinforzato da fibra di vetro o leghe metalliche e sono composti da calotta e bardatura regolabile che ne agevolano la stabilità.
Gli elmetti sono utili ai fini dell’assorbimento degli urti, dell’infiammabilità, della resistenza alla luce solare e alla pioggia, ma anche alle perforazioni. Perchè sia a norma, un elmetto deve riportare: marcatura CE, norma europea di riferimento (EN397), nome o marchio del fabbricante e anno di fabbricazione oltre che modello e taglia su calotta e bardatura.
A protezione del capo, oltre gli elmetti anche i caschi antiurto sono fondamentali, se a norma EN812. Sono utilizzati per proteggere il capo da urti accidentali contro oggetti duri anche se non proteggono dalla caduta di corpi contundenti. È bene specificare che non è, in ogni caso, facoltà dei caschi anti urto, sostituirsi all’elmetto di protezione.
Spesso sottovalutata, anche la cuffia rientra fra i dispositivi di protezione individuale. Utile per raccogliere i capelli, serve sia per motivi igienici che per evitare pericoli quali l’impigliatura con strappo di capelli e cuoio capelluto da parte di strumentazioni in movimento, bruciatura di capelli a causa di corpi incandescenti o fiamme, sottoposizione a sostanze come polveri o solventi che potrebbero danneggiare il cuoio capelluto.
Per la protezione di mani e braccia, la normativa di riferimento, UNI EN 374/1/2/3, prevede l’utilizzo di guanti e definisce i requisiti prestazionali, di penetrazione e permeazione di cui bisogna tener conto quando si sceglie un guanto.
Nello specifico, è necessario fare riferimento a norme di comportamento quali: usare guanti in funzione del tipo di lavorazione da eseguire (che sia contemplato l’uso di elettricità, agenti chimici, biologici o infiammabili); utilizzare guanti lunghi fino all’avambraccio in caso di lavorazioni con sostanze tossiche; evitare l’uso di protezioni degradate o strappate e controllare quotidianamente l’integrità delle protezioni utilizzate.
Le norme europee guidano nella scelta del guanto più adatto ad ogni fattore di rischio attraverso dei pittogrammi, ognuno con i suoi diversi livelli di protezione.
Per quanto attiene invece ai rischi per i piedi e le gambe, possono essere molteplici. Tra i tanti, basta ricordare lo schiacciamento, la perforazione delle suole, il contatto con materiali incandescenti, gli urti con ostacoli fissi o la caduta oggetti. Non in ultimo, scariche elettriche, scivolamento e contatto con prodotti chimici.
In tutti questi casi, la normativa suggerisce calzature di sicurezza per uso professionale, non esulando dal ricordare l’esistenza di gambali, ghette e proteggi-scarpe.
Come per i guanti, anche nel caso delle calzature, è opportuno operare una scelta oculata sulla base dell’attività lavorativa che si va a svolgere. In linea generale è bene tenere in conto calzature rinforzate con puntale, calzature a sfilatura rapida piuttosto che suole con lamine antiforo o con potere smorzante, contro le vibrazioni.
Da non trascurare, la protezione del volto. A questo scopo, indossare occhiali e visiere per evitare polveri, schegge e composti chimici è indispensabile. Stesso ragionamento per la protezione dell’udito, per cui è previsto l’utilizzo di tappi o cuffie acustiche. Infine, è bene non dimenticare quanto sia importante tutelare le vie respiratorie attraverso l’uso di maschere e respiratori qualora si operi in ambienti a rischio di emissioni di gas o sostanze nocive per l’organismo e l’uso di imbragature e tute utili a ridurre i principali rischi di caduta, ustione o ferite.
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[Da Muletti Dappertutto n. 4/2016]