Logistica sotto pressione

Il mondo della logistica è scosso a causa di fattori cruciali che ne ridisegnano limiti e confini. Pandemia prima, guerra dopo e conseguente crisi energetica si aggiungono all’inflazione e l’aumento dei costi delle materie prime. Tutti fattori che gravano sulle catene logistiche e a cui si sommano anche i nuovi lockdown in Cina e i blocchi dei porti con ritardi nella consegna merci.

Un quadro che desta qualche preoccupazione, come sottolineato anche al Forum Internazionale di Confrtrasporto e Confcommercio, stando ai dati forniti dall’Ufficio Studi di Confcommercio e dell’Ispi.

Il nostro paese soffre di difficoltà ormai croniche e l’impennata dei costi insieme alla bassa capacità di spesa potrebbero vanificare il Pnrr, oggi indispensabile per la ripresa del Paese.
Per la transizione ecologica bisogna attivare tutti gli strumenti disponibili ed è necessario prevedere tempistiche e strategie idonee per accompagnare le imprese senza che vengano stravolte.

Oltre le zone d’ombra, vola alto l’e-commerce, cresce la domanda di servizi logistici e si riorganizza l’autotrasporto

Fortunatamente la pandemia ha avuto il “merito” di dare una grandissima spinta alla crescita dell’e-commerce. La conseguenza è la crescita massiccia della domanda di servizi logistici. Basti pensare che la logistica in conto terzi a livello globale si prevede che aumenterà fino a raggiungere circa 2 mila miliardi di dollari.

E così, mentre aumenta la domanda di servizi logistici, la difficoltà a reperire autisti e personale specializzato si acutizza.
Ma nel settore dell’autotrasporto emerge qualche dato più incoraggiante: il numero delle patenti CQC rilasciate in Italia è in crescita costante. Una boccata d’aria fresca per il settore e per la logistica che vede le aziende di autotrasporto strutturarsi con meno padroncini e più società di capitali.

Reshoring e recessione: come uscirne?

In un simile scenario, si pensa quale soluzione nel breve termine, quella del reshoring, il rimpatrio delle attività dall’estero alla madrepatria per accorciare le filiere e ridurre i costi. Un trend che ha preso l’avvio durante la pandemia e che si sta assestando.

Logistica e trasporti: tra reshoring e filiere più corte

Inoltre, secondo l’Ufficio Studi Confcommercio, per l’anno prossimo in Italia è prevista una frenata nei trasporti. Due, i possibili scenari presi in considerazione, entrambi di recessione. Il primo, presenta una riduzione moderata del volume di merci, il secondo invece è uno scenario più critico nel quale il forte stress sui conti delle imprese di trasporto (tra fatturati in riduzione e costi energetici in crescita) comporterebbe una stretta importante.

Per tutte queste ragioni e per il quadro di forte preoccupazione che si nutre nei confronti di un settore che rappresenta il traino dell’economia italiana, Conftrasporto ha quindi chiesto nuovi stanziamenti a fronte degli ulteriori 85 milioni previsti per l’autotrasporto nel 2022. E inoltre, richiede il reimpiego dei residui delle risorse stanziate per contrastare il rincaro del GNL.