
Qualche riflessione sul mercato
Un settore che, molto di più di quello automobilistico, muta nel tempo e si trasforma per adeguarsi alle crisi di mercato dirette o indirette
Analizzando il mercato globalizzato di oggi, a colpo d’occhio è facile intuire come la logistica e lo spostamento delle merci siano segmenti in grado di trainare le economie. Sarebbe fuorviante però dimenticare che insieme ad essi, vanno di pari passo – sia per sviluppo tecnologico che per andamento di mercato -, anche lo spostamento e lo stoccaggio delle stesse merci, attraverso la macchina principe che è il carrello elevatore.
Da un simile presupposto, diventa così abbastanza semplice collegare l’andamento delle nostre economie nazionali o mondiali, cercando di capire come queste si muovano, anche attraverso la vendita o il noleggio di questi mezzi.
Per chi opera nel settore è chiaro comprendere come pochi carrelli venduti vogliano dire poco movimento di merci e quindi un’economia di vendita e di distribuzione delle merci debole.
Pochi però sono i settori che hanno una dinamicità importante come quella dei carrelli elevatori: si parla sempre di un settore in costante movimento che muta nel tempo e si adegua alle varie crisi di mercato dirette o indirette. Il settore dei carrelli elevatori, molto più del settore auto, è in grado di trasformare la crisi in opportunità lavorative con tipologie di macchine e soluzioni tecnologiche che si adeguano al momento.
È vero infatti che se il settore dei carrelli termici entra in crisi, in automatico dovrebbe salire la richiesta dei carrelli elettrici che oggi sono diffusissimi all’interno delle aree di magazzino, sempre più numerose.
Altresì, nello stesso segmento, se va in crisi una tipologia di macchina è probabile che salga la richiesta per alternative sempre più funzionali e vicine alle esigenze di clienti sicuramente più preparati rispetto al passato. Ed ecco quindi i carrelli laterali, trilaterali, i commissionatori verticali, gli stoccatori pronti ad occupare spazi di domanda che si pensavano rimanessero inascoltati e non coperti.
La vera battaglia sulle vendite si potrebbe giocare quindi più sulla possibilità di fornire al cliente la macchina giusta per il lavoro richiesto e questo farebbe sì che diventi vitale per le aziende produttrici avere a disposizione un ventaglio vasto di tipologie di macchine da presentare, rendendo possibile la gestione e parando al meglio quei colpi che la crisi inevitabilmente assesta anche a questo settore.
È quindi una partita che si giocherebbe a colpi di tecnologia, innovazione, sicurezza e rispetto per l’ambiente, con una proposta costante di macchine sempre diverse e tecnologicamente sempre più avanzate.
L’ultimo passaggio fondamentale a cui forse assisteremo, sarà la prossima rivoluzione in ordine di tempo in fatto di modernizzazione di macchine. Una è avvenuta in passato con l’avvento di questi mezzi che ha visto una generale diffidenza iniziale per via della sostituzione all’uomo nel caricare e scaricare i mezzi.
La seconda la vivremo probabilmente con la distribuzione dei carrelli automatici senza guida umana che vedrà scalzare anche l’operatore alla guida. Insomma, il prossimo futuro, quale che sia la crisi di mercato, vedrà come sempre un solo vincitore.
E con tutta probabilità sarà il carrello elevatore.
[Da Muletti Dappertutto n. 5/2016]