Anche il 2022 non ha fatto sconti per quanto attiene alle morti sul lavoro.
In Italia, nei primi 11 mesi dell’anno appena trascorso, le morti bianche superano le mille persone.
Ben 1006 le vittime nonostante un calo di quasi il 10% rispetto gli stessi mesi del 2021.

In aumento anche le denunce di infortunio

Un problema importante, quello della sicurezza sul lavoro, che vede anche un incremento significativo delle denunce di infortunio presentate nel corso dell’anno.
La crescita di queste ultime infatti sfiora il 30% (+29,8%) rispetto allo stesso periodo del 2021, a cui vanno aggiunte anche le patologie di origine professionale, pari al +9,7%.

All’interno di questo incremento secondo l’Inail pesa anche il numero di denunce dovute al contagio da Covid-19 in ambiente lavorativo.
Secondo i dati dell’Istituto, la crescita si registra sia in occasione di lavoro che in itinere e pare sia destinata a subire correzioni per difetto visto che il dato è provvisorio e non tiene conto dell’ultimo mese dell’anno.

L’analisi dei dati di infortunio

Gli infortuni denunciati all’Istituto hanno segnato un +25,8% nella gestione Industria e servizi ed un +54,2% nel Conto Stato.
Gli incrementi hanno interessato tutti i settori produttivi ed il trasporto e magazzinaggio ha segnato un importante +94,7%.

Dall’analisi territoriale si evidenzia un incremento costante in tutte le aree del nostro Paese. Più consistente nel Sud Italia (+41,8%) seguito dalle Isole (+37,7%), Nord Ovest (+36,1%).
Campania, Liguria e Lazio sono le tre regioni in cui l’aumento risulta più sensibile.

L’incremento riguarda la componente femminile (+49,6%) e quella maschile (+18,7%) e ha interessato sia i lavoratori italiani (+31,5%) che quelli extracomunitari (+23%) e comunitari (+18,9%).

Circa la metà degli infortuni sul lavoro denunciati all’Inail nei primi 11 mesi del 2022 riguardano la fascia d’età tra i 40 ed i 59 anni.

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