I report statistici fotografano la realtà italiana: tutti i dati del triennio 2013/2015
La Banca dati delle professioni dell’Inail ci informa riguardo le malattie professionali, gli infortuni e la loro incidenza regionale, distinguendo per tipologia, sede dell’incidente, sesso ed età

Gli infortuni sul lavoro sono purtroppo cronaca di tutti i giorni. A fornirci un quadro esauriente su quelli che riguardano i conducenti di carrelli elevatori è la Banca dati delle professioni dell’Inail, che, tra dati e statistiche, fotografa la situazione italiana fornendoci non pochi spunti su cui riflettere.
Il tema della sicurezza è largamente dibattuto nel nostro paese, malgrado vi siano realtà che ancora oggi operano senza che i minimi requisiti di sicurezza vengano presi in considerazione.
Eppure, rispetto al passato, un grande passo in avanti è stato fatto da tantissime aziende che hanno compreso come lavorare in sicurezza metta al riparo da tanti rischi fiscali, giudiziari e di salute.
I report Inail vengono aggiornati annualmente e rappresentano con precisione un triennio di dati di infortuni. Nello specifico, per quel che attiene le malattie professionali, nei tre anni di riferimento che vanno dal 2013 al 2015, si passa da 51 del biennio 2013/2014 – di cui indennizzate 42 per il primo anno e 36 per il secondo e terzo -, a 43 del 2015 con una percentuale di indennizzo pari all’82,4% per il 2013, al 70,6 % per il 2014 e per il 2015 all’83,7%.
Campania, Emilia Romagna e Friuli le regioni più colpite da patologie professionali, rispettivamente con 10, 8 e 7 casi; bene invece per il sud Italia, con Sardegna 0%; Sicilia, Calabria, Puglia e Basilicata con casi tra 1 e 2.
Ad essere stati maggiormente interessati alle malattie professionali gli uomini, con una percentuale del 93,8% soprattutto di fascia di età compresa fra i 50 ed i 64 anni 62%), seguiti dal 28,3% dei lavoratori fra il 35° ed i 49° anno di età. Le patologie più diffuse sembrano essere le neoplasie, seguite dalle malattie del sistema nervoso e da quelle dell’orecchio e del sistema respiratorio.
Percentuali nettamente più basse per le malattie della cute e del sistema osteomuscolare.
Le malattie professionali definite positive per luogo di nascita, vedono l’Italia in testa con 50 casi per il 2013, 51 per il 2014 e 43 per il 2015.


Diversi i numeri per ciò che riguarda invece gli infortuni sul lavoro, con 771 casi nel 2013, 656 nel 2014 e un incremento a 667 nel 2015, di cui solo due mortali.
Le regioni italiane che registrano una percentuale maggiore di casi di infortunio sul lavoro per la categoria dei conducenti di carrelli elevatori, nel 2015, sono l’Emilia Romagna con 143 casi, seguita dai 102 della Lombardia, 65 del Piemonte e 63 del Veneto. Le più virtuose – forse anche in relazione al numero di casi esaminati e alla popolazione che insiste sul territorio -, risultano invece essere Molise, Valle d’Aosta, Umbria e Sardegna sotto i 5 casi per anno.
Scendendo più nel dettaglio, le fasce d’età maggiormente colpite da infortuni sul lavoro sono quelle dai 35 ai 49 anni con una percentuale del 54,6% e la fascia che comprende i lavoratori dai 50 ai 64 anni; 18,3% i lavoratori fino a 34 anni, 0,2% invece, la percentuale degli ultrasessantacinquenni.
A conferma del fatto che quella di condurre un carrello elevatore sia una professione ancora quasi del tutto ad appannaggio degli uomini nel nostro paese, anche i dati che descrivono gli infortuni definiti per sesso, che vedono il 95,4% rappresentato da uomini contro il 4,6% da donne.
Al primo posto per la natura della lesione con il 35,2% le contusioni; lussazioni, distorsioni e distrazioni ricoprono il 30,4% seguite dalle ferite e fratture rispettivamente 14,8% e 14%. Lesioni da sforzo, corpi estranei e perdita anatomica accorpano solo il 5,6%.
I dati dell’Inail relativi al triennio 2013/2015, riportano anche quelle che sono le sedi del corpo interessate da lesioni. In testa abbiamo: mani, caviglie e colonna vertebrale, seguite da piedi, ginocchia, torace e cranio. Articolazioni, viso ed occhi sembrano essere più colpiti rispetto al cingolo pelvico, le dita e gli organi interni.
Gli infortuni in assenza di menomazioni fortunatamente sono stati l’87,7% nella misura di 585 casi. Per luogo di nascita, 582 casi di infortunio sarebbero italiani, 26 europei (Polonia, Romania e Francia) e 59 extraeuropei (Marocco, India e Albania).
La Banca dati delle professioni dell’Inail si colloca all’interno del Sip, Sistema informativo sulle professioni, secondo cui ad ogni infortunio viene attribuita una unità professionale detta Nup e per ogni gruppo di professioni affini – secondo la Nup Istat -, vengono effettuati dei confronti con l’insieme degli infortuni degli altri gruppi. Le distribuzioni vengono presentate rispetto alle principali variabili quali sesso, età, territorio, tipologia di infortunio e sede dell’incidente.

[Da Muletti Dappertutto n. 5/2016]