Sicurezza sul lavoro… o forse è il caso di iniziare a parlare di insicurezza sul lavoro per chiamare davvero le cose con il loro nome e dare un quadro chiaro della strage quotidiana che colpisce chi lavora.

Morti sul lavoro

Stando ai numeri dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering di Mestre, sono 43 le vittime sul lavoro a gennaio, di questi 34 sono infortuni mortali in occasione di lavoro e 9 in itinere.

Ad essere più colpiti sono i lavoratori più giovani e quelli più anziani: 4 infortuni mortali ogni milione di occupati interessa lavoratori tra i 15 e i 24 anni; 4,3 gli ultra 65enni.
La mortalità è minima invece tra i lavoratori tra i 35 e i 44 anni, (0,4 infortuni per milione di occupati).

Gli stranieri deceduti in occasione di lavoro sono 8, 4 quelli deceduti a causa di un infortunio in itinere.
Dal report emerge che i lavoratori stranieri hanno un rischio di morte sul lavoro più che doppio rispetto agli italiani. Gli stranieri infatti registrano 3,5 morti ogni milione di occupati, contro l’1,3 degli italiani che perdono la vita durante il lavoro ogni milione di occupati.

Nel primo mese del 2023 è il settore Trasporti e Magazzinaggio a fa registrare il maggior numero di decessi in occasione di lavoro: sono 5.

La fascia d’età numericamente più colpita dagli infortuni mortali sul lavoro è sempre quella tra i 55 e i 64 anni (14 su un totale di 34).

Le donne che hanno perso la vita in occasione di lavoro a gennaio 2023 sono 2. Una lavoratrice ha invece perso la vita in itinere, cioè nel percorso casa-lavoro.

Il lunedì e il mercoledì sono i giorni della settimana in cui si è verificato il maggior numero di infortuni mortali nel primo mese dell’anno: rispettivamente con il 32,4% del totale degli infortuni mortali in occasione di lavoro e il 20,6%.

Denunce di infortunio

Diminuiscono invece le denunce di infortunio complessive (mortali e non) che segnano -31,4% rispetto a gennaio 2022. Un dato collegabile con la fini dell’emergenza sanitaria legata alla pandemia. L’attività manifatturiera è il settore più colpito.

Il maggior numero di denunce arriva dalle Attività manifatturiere (3.456), seguita dalla Sanità (1.992), dai Trasporti (1.591), dal Commercio (1.512) e dalle Costruzioni (1.442).

Le denunce di infortunio delle lavoratrici italiane nel primo mese dell’anno sono state 15.131, quelle dei colleghi uomini 24.362.

Le regioni più colpite

Le regioni con le maggiori segnalazioni, sempre secondo l’Osservatorio Vega, sono:

Umbria
Marche
Puglia
Lombardia
Piemonte

L’Osservatorio ha anche realizzato una mappatura dell’Italia che distingue le regioni in aree di rischio:

Im=Indice incidenza medio

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GENNAIO 2023

Zona rossa: Umbria, Marche, Puglia, Lombardia e Piemonte

Zona arancione: Sardegna

Zona gialla: Veneto, Toscana e Campania

Zona bianca: Emilia Romagna, Sicilia, Lazio, Abruzzo, Basilicata, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Molise, Trentino Alto Adige e Valle D’Aosta

 

Per ulteriori informazioni: vegaengineering.com