
Nell’ultimo anno il mercato dell’Internet of Things ha continuato a crescere del +13% rispetto al 2021, sfiorando quota 8,3 miliardi di euro.
Malgrado la porzione più grande del mercato sia rappresentata dalla Smart Car (1,4 miliardi di euro), cresce anche il posizionamento della Smart Factory, con 780 milioni ed una quota in crescita del 22% e della Smart Logistics con 715 milioni di euro.
In questi comparti, a fare da traino sono soprattutto le applicazioni dedicate al risparmio energetico e alla sicurezza, agevolate da Superbonus, Ecobonus e dalla 4.0.
In Italia gli oggetti connessi ed attivi sono poco più di 2 per ogni abitante. Tra questi, in primis contano le connessioni IoT cellulari e quelle abilitate da altre tecnologie di comunicazione.
A crescere è anche la consapevolezza delle aziende che sono sempre più interessate alla possibilità di gestire da remoto dispositivi e asset smart, attivando servizi avanzati.
Con essa, si accende anche la competizione con i player globali e si innalzano le aspettative legate al futuro grazie anche gli investimenti previsti dal PNRR.
Questi i dati della ricerca effettuata dall’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano e presentati durante l’incontro dedicato proprio all’Internet of Things.
Industrial IoT: i dati dell’Osservatorio
Stando ai dati divulgati dall’Osservatorio, risultato di un’indagine condotta su 153 grandi imprese e 301 PMI italiane in ambito Industrial IoT, emerge che la quota di piccole e medie imprese che conoscono le soluzioni I-IoT è salita all’87% (con incremento del 41% rispetto al 2021). Un dato che per le imprese di grandi dimensioni sale fino al 98%.
Inoltre, nell’ultimo anno, il 77% delle grandi aziende e il 58% delle PMI avrebbe deciso di avviare almeno un progetto, malgrado la mancanza di competenze limiti l’avvio di grandi progetti (per circa il 40% dei casi).
Si assiste comunque ad una contrazione del GAP esistente tra piccole e grandi imprese in termini di conoscenza e consapevolezza (-39%) e diffusione dei progetti IoT (-23%).
Infine, per ciò che attiene i dati raccolti da macchinari e dispositivi connessi, risulta che quasi il 50% delle aziende di grandi dimensioni ed il 70% delle PMI utilizza i dati poco o per nulla. A limitare le imprese, sarebbe la mancanza di figure specifiche e di competenze utili alla loro valorizzazione.
Una situazione che accomuna il 30% delle PMI ed il 50% delle grandi aziende.
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PNRR grande opportunità di crescita per l’innovazione tecnologica
Il PNRR rappresenta una grande chance di crescita che potrà favorire l’innovazione tecnologica italiana, specialmente alla luce della crisi energetica.
In effetti, ad esempio, la Missione 2 è interamente dedicata al tema dell’efficientamento energetico, un ambito in cui le tecnologie IoT trovano spazio per fornire un importante contributo.
Non solo. Il piano prevede anche 25 miliardi di investimenti per favorire l’innovazione dei sistemi produttivi e la Smart Factory, insieme alla transizione digitale delle città (Smart City, 7 miliardi).