
Lo scorso 16 marzo la Commissione Europea ha presentato il Presentato il Critical Raw Materials Act (CRMA), il piano che mira a garantire l’accesso dell’UE a un approvvigionamento sicuro, diversificato, accessibile e sostenibile di materie prime essenziali.
La congestione e il blocco delle catene di fornitura, prima causate dal lockdown da pandemia, poi dal conflitto in Ucraina, ci ha mostrato chiaramente i limiti della dipendenza da altri paesi per le forniture di materie prime. Le materie prime, in particolare quelli “critiche” sono infatti indispensabili per molti settori strategici, tra cui l’industria, anche quella digitale, aerospaziale, i settori della difesa, l’energia…
L’Europa finora ha fatto molto affidamento sulle importazioni, spesso da fornitori di paesi terzi quasi monopolistici. Oggi l’esigenza è quella di attenuare il più possibile i rischi per le catene di approvvigionamento legate a tali dipendenze strategiche.
Questi stalli possono infatti mettere a rischio gli sforzi che l’UE sta facendo per raggiungere i suoi obiettivi climatici e digitali.
Leggi anche:
Batterie green: raccolta e riciclo per ridurre la dipendenza di materie prime
Il Critical Raw Materials Act sfrutta i punti di forza e le opportunità del mercato unico e dei partenariati esterni dell’UE, al fine di diversificare e migliorare la resilienza delle catene di approvvigionamento di materie prime essenziali. La legge sulle materie prime critiche migliora anche la capacità dell’UE di monitorare e mitigare i rischi di interruzioni e migliora la circolarità e la sostenibilità.
La Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha dichiarato: “Questa legge ci avvicinerà alle nostre ambizioni climatiche. Migliorerà in modo significativo la raffinazione, la lavorazione e il riciclaggio di materie prime critiche qui in Europa. Le materie prime sono vitali per la produzione di tecnologie chiave per la nostra duplice transizione, come la generazione di energia eolica, lo stoccaggio dell’idrogeno o le batterie. E stiamo rafforzando la nostra cooperazione con partner commerciali affidabili a livello globale per ridurre le attuali dipendenze dell’UE solo da uno o pochi paesi. È nel nostro reciproco interesse aumentare la produzione in modo sostenibile e allo stesso tempo garantire il massimo livello di diversificazione delle catene di approvvigionamento per le nostre imprese europee”.
Vediamo cosa prevede il CRMA.
Priorità
Il piano ha stabilito delle priorità d’azione partendo dalla formulazione di 2 elenchi: uno contenente le materie prime critiche e uno quelle strategiche. Il regolamento stabilisce chiari parametri di riferimento per le capacità nazionali lungo la catena di approvvigionamento strategica delle materie prime e per diversificare l’approvvigionamento dell’UE entro il 2030:
- Almeno il 10% del consumo annuo dell’UE per l’estrazione
- Almeno il 40% del consumo annuo dell’UE per la trasformazione
- Almeno il 15% del consumo annuo dell’UE per il riciclaggio
- Non più del 65% del consumo annuo dell’Unione di ciascuna materia prima strategica in qualsiasi fase rilevante della trasformazione proveniente da un singolo paese terzo.
Creazione di catene di approvvigionamento di materie prime critiche dell’UE sicure e resilienti
Il Piano intende ridurre gli oneri amministrativi e semplificare le procedure di autorizzazione per i progetti di materie prime critiche nell’UE.
Inoltre, i progetti strategici selezionati beneficeranno del sostegno per l’accesso ai finanziamenti e di tempi di autorizzazione più brevi (24 mesi per i permessi di estrazione e 12 mesi per i permessi di lavorazione e riciclaggio). Gli Stati membri dovranno inoltre sviluppare programmi nazionali per l’esplorazione delle risorse geologiche.
Garantire che l’UE possa mitigare i rischi di approvvigionamento
Per garantire la resilienza delle catene di approvvigionamento, la legge prevede il monitoraggio delle catene di approvvigionamento di materie prime critiche e il coordinamento degli stock strategici di materie prime tra gli Stati membri. Alcune grandi aziende dovranno eseguire un audit delle loro catene di approvvigionamento di materie prime strategiche, comprendente uno stress test a livello aziendale.
Investire nella ricerca, nell’innovazione e nelle competenze
La Commissione rafforzerà l’adozione e la diffusione di tecnologie innovative nelle materie prime essenziali. Sarà istituito un partenariato di competenze su larga scala sulle materie prime critiche. Un’accademia delle materie prime promuoverà le competenze rilevanti per la forza lavoro nelle catene di approvvigionamento di materie prime critiche.
Proteggere l’ambiente migliorando la circolarità e la sostenibilità delle materie prime critiche
La sicurezza e l’accessibilità economica delle forniture di materie prime deve andare di pari passo con gli sforzi per mitigare qualsiasi impatto negativo, sia all’interno dell’UE che nei paesi terzi, per quanto riguarda:
- diritti del lavoro
- diritti umani
- protezione dell’ambiente
Gli sforzi per migliorare lo sviluppo sostenibile delle catene del valore delle materie prime essenziali contribuiranno anche a promuovere lo sviluppo economico nei paesi terzi e anche la governance della sostenibilità, i diritti umani, la risoluzione dei conflitti e la stabilità regionale.
Gli Stati membri dovranno adottare e attuare misure nazionali per migliorare la raccolta dei rifiuti ricchi di materie prime critiche e garantirne il riciclaggio in materie prime secondarie critiche. Gli Stati membri e gli operatori privati dovranno esaminare il potenziale di recupero di materie prime critiche dai rifiuti di estrazione nelle attuali attività minerarie, ma anche dai siti storici di rifiuti minerari. I prodotti contenenti magneti permanenti dovranno soddisfare i requisiti di circolarità e fornire informazioni sulla riciclabilità e sul contenuto riciclato.
Diversificare le importazioni dell’Unione di materie prime essenziali
L’UE non sarà mai autosufficiente nell’approvvigionamento delle materie prime, continuerà a dipendere dalle importazioni per la maggior parte del suo consumo. Il commercio internazionale è quindi essenziale. L’UE dovrà dunque rafforzare il suo impegno globale con partner affidabili, per sviluppare e diversificare gli investimenti. In particolare, l’UE cercherà partenariati reciprocamente vantaggiosi con i mercati emergenti e le economie in via di sviluppo, in particolare nel quadro della sua strategia per il portale globale.
Intensificherà inoltre le azioni commerciali, anche istituendo un club delle materie prime critiche per tutti i paesi che la pensano allo stesso modo e disposti a rafforzare le catene di approvvigionamento globali. Si rafforzerà in questo modo anche l’Organizzazione mondiale del commercio (OMC), ampliando la sua rete di accordi di facilitazione degli investimenti sostenibili e accordi di libero scambio, combattendo le pratiche commerciali sleali.
Svilupperà ulteriormente i partenariati strategici
L’UE collaborerà con partner affidabili per promuovere il proprio sviluppo economico in modo sostenibile attraverso la creazione di catene del valore nei rispettivi paesi, promuovendo nel contempo catene del valore sicure, resilienti, accessibili e sufficientemente diversificate per l’UE.
PROSSIMI PASSI
Il Critical Raw Materials Act sarà discusso e approvato dal Parlamento europeo e dal Consiglio dell’Unione europea prima della sua adozione ed entrata in vigore.
Il CRMW si compone di un regolamento e una comunicazione.
Il regolamento stabilisce un quadro normativo per sostenere lo sviluppo delle capacità nazionali e rafforzare la sostenibilità e la circolarità delle catene di approvvigionamento di materie prime critiche nell’UE.
La comunicazione propone le misure per sostenere la diversificazione delle catene di approvvigionamento attraverso nuovi partenariati internazionali di sostegno reciproco.