Unacea prevede un aumento del 15% del fatturato della produzione nazionale di macchine per costruzioni nel 2022, con il 79% del volume di produzione esportato in tutto il mondo. Le importazioni sono in aumento del 30,4% rispetto all'anno precedente grazie all'espansione del mercato italiano.

La fiera Samoter è uno degli eventi più importanti per il settore delle macchine per costruzioni in Italia. Nel 2023, dopo sei anni di stop, si giunge alla 31a edizione che si preannuncia particolarmente interessante alla luce dei dati forniti dall’associazione di categoria Unacea. L’appuntamento è a Veronafiere dal 3 al 7 maggio.

Secondo le previsioni di Unacea, nel 2022 il fatturato della produzione nazionale di macchine per costruzioni raggiungerà circa 3,9 miliardi di euro, con una crescita del 15% rispetto all’anno precedente. Il 79% del volume di produzione viene esportato in tutto il mondo, mentre le importazioni registrano un aumento del 30,4% rispetto all’anno precedente, grazie all’espansione del mercato italiano. Inoltre, l’associazione ha elaborato i dati relativi al mercato italiano delle macchine per costruzioni, prevedendo un aumento del 16% rispetto all’anno precedente, con un rallentamento del tasso di crescita nel 2023.

Che cos’è Unacea

Fondata nel 2010, Unacea (Unione italiana macchine per costruzioni) ha oltre 85 aziende associate e rappresenta l’80% del fatturato sia nel comparto produttivo che in quello dell’importazione di tutte le tipologie di macchine, tra cui quelle per il movimento terra, le strade, il calcestruzzo, la perforazione, le attrezzature e le gru a torre. Dal 3 al 7 maggio prossimo, l’associazione parteciperà alla fiera internazionale Samoter.

Produzione in crescita del 15% nel 2022

Unacea prevede che il fatturato della produzione nazionale di macchine per costruzioni nel 2022 raggiungerà circa 3,9 miliardi di euro, con una crescita del 15% rispetto all’anno precedente. Il 79% del volume di produzione, pari a 3,1 miliardi di euro, viene esportato in tutto il mondo, con un aumento del 9,7% rispetto al 2021. Nel corso dell’anno scorso, le importazioni sono state di circa 2,1 miliardi di euro, registrando un aumento del 30,4% rispetto all’anno precedente, grazie all’espansione del mercato italiano. Nel 2022, la bilancia commerciale ha registrato un attivo di quasi un miliardo di euro e l’occupazione nazionale generata dalla produzione e dalla vendita di macchine per costruzioni è stimata attualmente in circa 85.000 unità.

Aumento del 16% delle vendite

L’associazione di categoria ha elaborato i dati relativi al mercato italiano delle macchine per costruzioni, sia di produzione nazionale che estera. Nel 2022, il volume totale di macchine vendute, tra cui quelle per il movimento terra, le strade, il calcestruzzo e i sollevatori telescopici, ha raggiunto le 29.613 unità, con un aumento del 16% rispetto all’anno precedente. Per il 2023, Unacea, in collaborazione con Cer (Centro Europa ricerche), prevede un rallentamento del tasso di crescita, che dovrebbe attestarsi su un fisiologico +2,4%, con un totale di 30.322 macchine vendute.

“Dialogo tra industria e Ministero per lo sviluppo del settore”

«Grazie a importanti sforzi industriali e all’impulso della legislazione europea, le macchine per costruzioni delle ultime generazioni immesse sul mercato hanno raggiunto rilevanti traguardi in termini di sicurezza degli operatori, di abbattimento dell’impatto ambientale, di qualità dei manufatti – ha dichiarato Nicola d’Arpino, vicepresidente di UnaceaSpesso, tuttavia, tecnologie ampiamente disponibili sul mercato e utilizzate come prassi altrove, stentano a trovare diffusione nel nostro paese a causa del permanere di vecchie pratiche di costruzione errate e dannose, o da ingiustificabili opposizioni all’inevitabile avanzamento del settore e della sua legislazione. Auspichiamo quindi un dialogo sempre più efficiente tra industria e un ministero chiave come quello delle imprese e del Made in Italy, che possa contribuire a imprimere una svolta tecnologica nel mondo delle costruzioni, nel comune interesse dello sviluppo economico del Paese».