L'azienda di automazione logistica Dematic si è presentata al LogiMAT con una vasta gamma di soluzioni tecnologiche per la gestione della supply chain. Il vicepresidente Senior Commercial Emea di Dematic, Andrea Campora, ha parlato di come l'innovazione non sia mai lineare e di come le tecnologie sviluppate e già largamente utilizzate in altri domini non siano state ancora sfruttate appieno nel mondo della logistica.

“Trovo sempre molto interessante partecipare al LogiMAT, alle fiere in generale, perché impariamo sempre qualcosa. Avere dei riferimenti esterni e vedere e discutere con clienti, enti di ricerca e innovazione e concorrenti è sempre molto istruttivo.” Parola di Andrea Campora, vicepresidente Commercial Emea di Dematic. Fare tappa al loro stand significa fare un tuffo nel futuro, dove l’intelligenza artificiale e l’analisi dei dati sono già una realtà. Senza dimenticare temi che all’apparenza sono più attuali che mai, come per esempio l’ergonomia che in realtà è una costante sfida per offrire le migliori condizioni per operare in salute e sicurezza. Insomma, lo stand di Dematic presente al LogiMAT trasmette quel senso di fiducia che l’azienda si impegna ad offrire ai clienti e ai partner, partner con cui si portano avanti stategie di multibrand per trarre maggiore beneficio. Dematic predica “Engage in the future” (“impegnarsi nel futuro” in italiano), uno slogan che diventa realtà.”

 

“A livello di sovrastruttura, noi diciamo “Engage in the future” che vuol dire riconoscere che l’innovazione non è mai lineare e oggi siamo in un momento in cui, la spinta e le problematiche sulla supply chain dell’evoluzione economica e tecnologica pongono al cliente nuove sfide e una spinta a riconfigurare radicalmente le loro operations dopo il boom dell’e-con – comincia a spiegare Campora – Il tema del ritorno dell’investimento è più importante che mai oggi, ad esempio in corrispondenza con un aumentato costo dell’energia. Dall’altro lato, le tecnologie che sono state sviluppate e ampiamente utilizzate in altri settori, non sono state ancora sfruttate appieno nella logistica, penso alla parte digital. Oggi la nostra industry ci chiede un salto superiore a quello tradizionale. Pensiamo ad esempio alla flessibilità: oggi la volatilità del consumatore finale fa sì che i clienti ci chiedano la massima flessibilità operativa, ad esempio la possibilità di riconfigurare in modo flessibile l’operazione tra retailer e e-commerce.”

Sono state molte le novità presentate al LogiMAT da Dematic: “In questo Logimat valorizziamo più che mai la capacità di Kion e Dematic di fornire end to end solutions, ossia il fatto di gestire le soluzioni e tutte le automazioni all’interno dei quattro muri e fuori, questo è uno dei motivi per cui siamo nella hall 10 e non nella tradizionale 1 vicino agli altri brand Kion, Still e Linde – prosegue Campora – Insieme portiamo avanti la Kion multibrand strategy, siamo degli integratori che riconoscono come le sinergie di offerta e servizio rappresentino un grande valore per i nostri clienti. Un altro tema è l’innovation: insieme al Fraunhofer Institute stiamo sviluppando una nuova generazione di robot, Loadrunner, che applica per la prima volta l’intelligenza artificiale distribuita e la tecnologia swarm al tema della sortation: abbiamo questi oggetti che si muovono 10 metri al secondo, un’accelerazione da Formula 1 che stiamo testando. Non è ancora in commercio ma 60 di questi oggetti permetteranno di fare sorting con 10 mila pezzi all’ora, tutti connessi 5G senza una gestione centralizzata e quindi con un modello di comunicazione cooperazione e autoconfigurazione.”

 

La strategia del multibrand continua con partner di livello internazionale: “Siamo con Google – racconta il vicepresidente senior Commercial Emea di Dematic – Loro sono il top a livello mondiale per la parte cloud, analytics e machine learning, noi abbiamo una conoscenza fortissima nella parte logistica: fuori dall’impianto stiamo sviluppando sistemi che consentano in modo intelligente di abilitare decisioni in real time. Per esempio, in caso di incidente, do all’operatore che gestisce la rete tutti gli elementi per riconfigurare i trasporti in modo ottimale. Ma anche tra le 4 mura della Warehouse, parlare di trasformazione senza porsi il tema di come utilizzare i dati è aleatorio. Ad esempio, stiamo sviluppando algoritmi di manutenzione predittiva: studiando come si evolvono certi parametri  capiamo in anticipo quando ci può essere una rottura o un altro imprevisto. Un altro aspetto è più sofisticato: noi abbiamo oggi una gestione di esperti sulla parte di operation e loro seguono certi pattern. Stiamo applicando il machine learning a queste decisioni per stabilire dei pattern fissati con un sistema Machine Learning per rendere meno dipendente dal superesperto la gestione dell’operazione dell’impianto.”

Spazio anche ad ergonomia, customer service e future partnership: “Oltre a questo portiamo una serie di altre cose sul mondo dell’ergonomia – aggiunge Campora – Oggi usiamo il metaverso per progettare sistemi più ergonomici, quali virtual mock-up:si crea un modello di realtà aumentata di un sistema in progettazione, ad es una workstation, si  equipaggia di sensori  un operatore, , e monitorando i movimenti di questo si hanno indicazioni sui carichi sulle parti del corpo per migliorare l’ergonomia in fase di progettazione e automaticamente ti esce lo studio ergonomico per il cliente. Il software è la parte base, il software in termini di orchestrazione di questa flessibilità è il tema cruciale sia dentro sia fuori le 4 mura della Warehouse. Per la parte customer service, droni per le ispezioni remote sia dal punto di vista sicurezza sia da quello dei costi. Portiamo in generale il tema del ciclo di vita totale dell’impianto (operation, ottimizzazione, ecc.) P Un’azienda leader come la nostra riesce ad imparare e innovare se apre la catena del valore con i principali attori e Google e Fraunhofer ne sono un esempio.”

“Il futuro di Dematic guarda sempre più anche verso il Medio Oriente”, questo dice Campora quando gli si chiede quali siano le prospettive future dell’azienda: “Senza rivelare troppo, stiamo puntando sull’area del Medio Oriente in modo importante perché è una zona di sviluppo importante dove ci sono delle condizioni, in alcuni Paesi, di alto costo del lavoro e poca disponibilità di terra. In altri, il costo del lavoro è basso ma hanno una spinta su sviluppo e innovazione fortissima per cui viene premiata l’innovazione tecnologica. È anche un modo per bilanciare il rallentamento avuto in altre aree, come in Est Europa.”

Infine, un commento generale sul mercato: “Non dimentichiamoci dell’impatto dell’innalzamento del costo del capitale e dell’energia su tutto il manifatturiero – chiude Campora – Oggi si pone il tema del ritorno dell’investimento. Un risultato di queste sfide è una forte, decisiva spinta verso i requisiti di sostenibilità: in questo modo uniamo un valore globale a un interesse economico: ad esempio forniamo sistemi di recupero energetico delle cranes e un ripensamento del packaging che integriamo nelle nostre soluzioni. Sempre più la Sostenibilità sta diventando negli ultimi anni un elemento chiave per la nostra strategia aziendale, che si esplica attraverso diverse modalità e che segue il principio che “ognuno di noi si debba prendere delle responsabilità per ciò che fa. Le nostre azioni sono influenzate e guidate da aspetti ambientali, sociali e commerciali che vanno tutti nella direzione della sostenibilità. Anche i nostri clienti e tutti gli stakeholders devono essere supportati ad implementare i loro programmi di sostenibilità ambientale, sociale ed energetica, perché siamo convinti che questo sia un fattore differenziale di successo per il futuro. E per concludere: le risorse umane per noi sono il cuore pulsante del nostro business, garantiamo massima sicurezza nei luoghi di lavoro, promuoviamo il rispetto, valorizziamo le differenze e permettiamo a tutti di cogliere le stesse opportunità. Obiettivi condivisi e inclusione sono parte integrante del nostro DNA e questo rafforza il senso di appartenenza al gruppo.”