
Secondo i dati Eurostat relativi all’anno 2018, il settore dei servizi di trasporto di persone e merci e le attività di stoccaggio correlate, ha impiegato circa 10,3 milioni di persone, vale a dire il 5,3% del totale dei lavoratori in Europa.
In Italia il trasporto su strada resta la modalità di trasporto prevalente; sappiamo che oltre l’80% delle merci italiane viaggia su gomma.
Inail, insieme al sistema di sorveglianza Malprof, hanno scelto di sottolineare all’interno di un fact sheet quali siano oggi le malattie professionali più diffuse nel settore.
Che rischio corrono i professionisti del settore trasporti?
Il trasporto su strada deve tener conto del fatto che l’attività lavorativa non si svolge in un luogo fisso ma in luoghi continuamente variabili, su mezzi con tipologie costruttive, condizioni manutentive e carichi trasportati diversi, con orari di lavoro differenziati.
Insieme ai rischi di incidente stradale vanno pertanto tenuti presenti anche i rischi per la salute da posture fisse e prolungate, da vibrazioni trasmesse al corpo intero, da rumore, da movimentazione manuale dei carichi, da condizioni climatiche avverse, da criticità organizzative, da esposizione ad agenti chimici aerodispersi.
Da non sottovalutare sono anche i fattori di fragilità individuale, quali gli stili di vita e il grado di percezione del rischio da parte dei lavoratori che possono incidere sul rischio di infortuni e patologie.
L’obesità, anche quando associata all’abuso di tabacco, alcoolici ed altre sostanze psicotrope, contribuisce alla comparsa di apnee notturne che, impedendo un riposo adeguato, determinano sonnolenza diurna, diminuzione della soglia d’attenzione e possibili colpi di sonno.
I dati Inail/Malprof: le patologie più diffuse
Ciò che emerge dall’analisi dei dati è la rilevanza delle patologie del rachide come spondilosi e disturbi associati e patologie dei dischi intervertebrali.
Rilevante anche il riscontro di tumori della vescica, bronchi, polmoni e laringe dovuti sia all’esposizione a idrocarburi policiclici aromatici (IPA) che a gas di scarico dei motori diesel e a particolato atmosferico PM10.
Diffuso il traumatismo dei nervi periferici del cingolo scapolare e dell’arto superiore oltre al rischio di sovraccarico biomeccanico cronico a danno dell’articolazione del ginocchio.
Inoltre, per conduttori di mezzi pesanti e camion l’incidenza delle patologie sembra essere legata più alla fascia di età che comprende gli ultracinquantenni, il cui numero è proporzionalmente più elevato (44% rispetto a al 26% della fascia d’età inclusa tra 15 e 49 anni).
L’incidenza di malattie lavoro-correlate
Nel settore si evidenziano anche malattie lavoro-correlate che comprendono affezioni a carico dell’apparato muscolo-scheletrico e dei nervi periferici.
A complicare queste patologie sono anche gli stili di vita come errate abitudini alimentari, il fumo, l’abuso di alcolici e alcune pratiche sportive che stressano in modo eccessivo il corpo.
Il rischio di insorgenza delle patologie lavoro-correlate è chiaramente anche correlato a genere, età, status socio-economico ed etnia.
Nel settore dei trasporti e soprattutto fra gli autotrasportatori si manifestano prevalentemente a carico di schiena ed arti superiori.
Ricordiamo che i rischi principali connessi all’attività dell’autista sono:
- Posture obbligate con valori elevati di carico sui dischi intervertebrali
- Vibrazioni trasmesse al corpo intero
- Movimentazione manuale dei carichi
- Microclima sfavorevole.
Se a questo si aggiunge che spesso il carico e lo scarico della merce vengono effettuati dall’autista e che spesso le operazioni di consegna di merci pesanti ed ingombranti, con scale e dislivelli, ben si comprende la natura dell’esposizione al rischio.
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I dati presentati dal fact sheet Inail hanno lo scopo di essere utili ai fini della programmazione di attività di prevenzione mirate nel settore individuato.
Per prendere visione del fact sheet Inail/Malprof clicca qui!