Il market monitor della detergenza ha evidenziato che il totale Cura Casa, nell’anno terminante ad aprile 2023, è cresciuto del +6,4%, raggiungendo un giro d’affari di 4 miliardi di euro, in crescita di circa 240 milioni rispetto all’anno precedente

C’è una sensibilità crescente verso il cleaning anche tra le persone comuni, nel settore privato.

È una deduzione che è facile fare vedendo gli ultimi dati dell’OSSERVATORIO ASSOCASA presentato da Assocasa – Federchimica, in collaborazione con NielsenIQ.

Il market monitor della detergenza ha evidenziato che il totale Cura Casa, nell’anno terminante ad aprile 2023, ha registrato un tasso di crescita pari al +6,4%, raggiungendo un giro d’affari di 4 miliardi di euro, in crescita di circa 240 milioni rispetto all’anno precedente.

Roberto Ferro, Presidente di Assocasa, ha commentato i dati spiegando come questi dati siano una fotografia chiara di quanto i prodotti per la pulizia e la manutenzione siano degli alleati indispensabili per le famiglie italiane, non solo per le nostre case ma anche per ambienti pubblici che frequentiamo quotidianamente come scuole, ristoranti, uffici, ospedali, trasporti pubblici. “E questo – spiega Ferro – è evidente non solo nella maggiore attenzione alla pulizia all’interno della casa, ma anche all’esterno, grazie ai prodotti insetticidi che sono importanti per la tutela della salute di tutti noi”.

Dallo studio emerge anche che proseguono alcune tendenze già da tempo rilevate: benessere e sostenibilità restano due importanti elementi di traino. In questo contesto l’industria della detergenza ha guardato, con molta più attenzione, non soltanto alla soddisfazione dei bisogni delle famiglie in termini di igiene e pulizia della casa, ma anche alla sostenibilità per combattere sprechi e promuovere la convenienza, la praticità d’uso e il benessere in generale.
Altra tendenza è una particolare attenzione al singolo consumatore, alla sua formazione per un uso consapevole dei prodotti della detergenza: giusto dosaggio e corrette abitudini d’uso durante le operazioni di pulizia e manutenzione della casa.

Ma entriamo nel vivo dello studio vedendo i numeri.

Tutti i comparti del cura casa registrano una crescita:

Detergenti +5,6%
Disinfestanti +21,8%
Coadiuvanti di lavaggio +7,4%

Detergenti

La categoria dei Detergenti genera generante il 55% del fatturato del cura casa.

A questa categoria appartiene il filone bucato, che segna un +5,6%, per un totale di 52M€, una crescita trainata dal detersivo lavatrice liquido (+6%) che continua a crescere più della versione in caps (+2,2%).

Disinfestanti

Il protrarsi del caldo e la presenza di insetti anche nei mesi autunnali fa crescere il comparto Disinfestanti. Le vendite sono cresciute in particolare per insetticidi (+24,6%) e insettorepellenti (+35,6%).

Coadiuvanti di lavaggio

Crescita anche per i Coadiuvanti di lavaggio.

In questa categoria rientrano ad esempio la candeggina (+8,2%) e gli ammorbidenti (+11%) che durante la pandemia avevano visto un netto calo delle vendite. La forte crescita degli ammorbidenti è guidata dagli ammorbidenti concentrati (+12,5%) e dai Booster (+25.8%).

Detergenti Piatti

Tra i Detergenti Piatti crescono sia il segmento Stoviglie (+13,7%) che Lavastoviglie e Altri Detergenti (+4,5%), arrivando ad un giro d’affari di quasi 30 milioni. La sua performance è il risultato di un anno in crescita per tutti i suoi segmenti, ma principalmente per le Altre superfici dure (+2,7%), che sviluppa il 65% del segmento.

Manutenzione

Il comparto Manutenzione cresce dell’ +1,1%. In questo settore rientrano ad esempio i prodotti per la cura dell’auto +0,3%.
La crescita è contenuta a causa di una frenata in alcuni sottosegmenti come gli Elettroemanatori Deodoranti (-2,2%) e le Cere Pavimenti (-8,2%).

Canali di vendita

Per quanto riguarda i canali di vendita, si registra una performance molto positiva i Specialisti Drug, i punti vendita specializzati in assortimenti dedicati alla Cura Casa, Cura Persona e Pet Care. Sono riusciti a generare maggiori vendite in Valore +12,2%.

Lo stesso non si può dire per i negozi di prossimità che, dopo il periodo positivo vissuto il Pandemia, hanno frenato la crescita a causa probabilmente di prezzi più alti, considerando anche la dimensione media delle confezioni vendute in queste piccole attività.

 

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