La crescita degli e-Commerce che durante la pandemia ha raggiunto picchi senza precedenti, non si ferma. Secondo l’ultimo report del Politecnico di Milano in collaborazione con NetComm, riguardo l’e-Commerce B2C, nel 2022ha sfiorato i 33 miliardi di euro.

Il digital retail vale oltre 48 miliardi e occupa oltre 300mila lavoratori. Ma l’e-Commerce non è solamente digitale: ha una forte componente offline. Basti pensare ai magazzini, al picking, al packing e ai trasporti: in una parola, alla logistica che lo sostiene.

Se quindi ad aumentare sono gli acquisti online, ne deriva che la contropartita riguardi la logistica tutta e quindi anche l’emissione di CO2 che comporta.
Non solo in termini di produzione ma anche di trasporto e stoccaggio delle merci.

Oggi si stima che a fronte di ogni prodotto venduto online vengano prodotti 898 grammi di CO2; un numero che può apparire irrilevante ma che se moltiplicato ha un suo impatto sull’ambiente.

Ottimizzare la logistica per rendere sostenibile l’e-Commerce

L’immissione di questa CO2 (o buona parte di essa) potrebbe essere risparmiata se solo la logistica mettesse in atto delle azioni importanti. Non è chiaramente la panacea di tutti i “mali” ma quanto meno ridurre gli sprechi sarebbe un passaggio importante verso un futuro più sostenibile.

Basti pensare a imballaggi troppo grandi, al materiale di riempimento, a quello da smaltire. Uno spreco misurabile, secondo Dssmith secondo cui l’impiego di imballi troppo grandi genera 66.087 tonnellate di emissioni in eccesso all’anno. Quasi 3,9 milioni di consegne in più.

Evitare gli sprechi significherebbe risparmiare su oltre 150mila tonnellate di cartone e 380 milioni di metri quadri di nastro adesivo.
Una superficie che potrebbe coprire per due volte la città di Milano!

Le soluzioni sostenibili esistono

Le soluzioni che riducono gli imballaggi esistono e in tanti le stanno implementando e utilizzando.

Esistono macchine capaci di confezionare il packaging in maniera sartoriale, fronteggiando un’ottima percentuale di risposta alle esigenze di confezionamento, con uno scarto minimo.

C’è anche da riflettere sul fatto che ottimizzare gli imballi significa anche ottimizzare i carichi. I mezzi di trasporto spesso non lasciano il magazzino del tutto carichi. La conseguenza è che per trasportare tutte le merci della giornata è necessario effettuare più viaggi (che equivalgono a più CO2 e più carburante).

Non bisogna poi dimenticare che ogni centro logistico ha bisogno di energia che produce ulteriore inquinamento. Anche qui, la soluzione esiste già e sono le fonti rinnovabili come il fotovoltaico.

L’attenzione dei consumatori puntata sul sostenibile

Si tratta, il più delle volte, di fare scelte oculate e lungimiranti. Senza dimenticare che anche i consumatori stanno diventando sempre più attenti ai temi ambientali e si affidano ad aziende e venditori che condividono questi valori.

Due consumatori italiani su tre, oggi sono disposti a pagare di più per premiare chi è veramente sostenibile.
Quando a partire dal prossimo anno, il bilancio di sostenibilità diventerà obbligatorio (per aziende sopra i 250 dipendenti con fatturato da almeno 50 milioni e un bilancio annuo di almeno 43 milioni), la compliance ed i criteri ESG forse saranno nell’agenda di un numero maggiore di aziende.

Fino ad oggi però, è chiaro come non si possa parlare di e-Commerce sostenibili se tutto il processo che si svolge alle spalle del semplice acquisto, non lo è affatto.