
Gli Open data Inail rivelano quanto sia sicuro il mondo del lavoro, sulla base delle denunce pervenute all’Istituto nei primi 5 mesi del 2023 relative all’incidenza di infortuni, patologie professionali e morti bianche.
Denunce di infortunio in calo del 24,1%
Le denunce di infortunio presentate all’Inail entro il mese di maggio 2023 sono state 245.857, in calo rispetto alle 323.806 dei primi cinque mesi 2022 (-24,1%), in aumento rispetto alle 219.262 del 2021 (+12,1%) e alle 207.472 del 2020 (+18,5%), e in riduzione rispetto alle 269.431 del 2019 (-8,7%).
I dati rilevati al 31 maggio di ciascun anno evidenziano, per i primi cinque mesi del 2023 rispetto all’analogo periodo del 2022, un decremento dei casi avvenuti in occasione di lavoro (-27,6%), mentre quelli in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro, hanno fatto registrare un aumento del 6,3%.
Nel maggio di quest’anno il numero degli infortuni sul lavoro denunciati ha segnato un -29,9% nella gestione Industria e servizi, un -0,6% in Agricoltura e un +1,8% nel Conto Stato. Si osservano decrementi degli infortuni in occasione di lavoro anche nel settore del Trasporto e magazzinaggio (-57,8%).
L’analisi territoriale evidenzia un calo in tutte le aree del Paese: la riduzione è più consistente al Sud (-30,9%), che precede Isole (-30,1%), Nord-Ovest (-27,2%), Centro (-23,7%) e Nord-Est (-16,0%).
Tra le regioni con i maggiori decrementi percentuali si segnalano la Campania, la Liguria, il Molise e l’Abruzzo.
Il calo è legato sia alla componente femminile (-37,6%) e sia a quella maschile (-13,3%) e ha interessato sia i lavoratori italiani (-27,0%) sia quelli comunitari (-21,5%) ed extracomunitari (-4,5%).
Diminuzioni in tutte le fasce di età, tranne tra gli under 20 (+13,4%) e, in minor misura, tra gli over 74 anni (+1,4%).
Morti sul lavoro in decrescita
Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’Istituto nei primi cinque mesi del 2023 sono state 358, sei in meno rispetto alle 364 registrate nel periodo gennaio-maggio 2022. Il decremento riguarda sia i casi in occasione di lavoro che in itinere.
Dall’analisi territoriale emerge un calo nel Nord-Est (da 86 a 77), al Sud (da 73 a 68) e al Centro (da 77 a 74) e un incremento nel Nord-Ovest (da 100 a 108 casi) e nelle Isole (da 28 a 31).
Maggiori incrementi si registrano in Lombardia, Friuli, Liguria e Umbria.
Decrementi più evidenti invece si registrano in Emilia Romagna, Calabria, Toscana e Piemonte.
Dall’analisi per classi di età si registrano aumenti tra gli under 35 (da 57 a 69 casi), tra i 60-64enni (da 46 a 58) e tra gli over 70 (da 7 a 17) e diminuzioni nelle fasce 35-59 anni (da 233 a 194) e 65-69 anni (da 21 a 20).
Malattie professionali in crescita del +22,5%
Le denunce di malattia professionale protocollate dall’Inail nei primi cinque mesi del 2023 sono state 5.753 in più rispetto allo stesso periodo del 2022 (+22,5%).
L’incremento delle denunce interessa tutte le aree del Paese, a partire dal Sud (+27,6%), seguito da Centro (+24,1%), Nord-Est e Nord-Ovest (+22,1% per entrambe) e Isole (+4,9%).
3.966 denunce di malattia professionale in più, riguardano i lavoratori e 1.787 le lavoratrici. L’aumento ha interessato sia le denunce dei lavoratori italiani, passate da 23.657 a 28.803 (+21,8%), sia quelle dei comunitari, da 665 a 764 (+14,9%), e degli extracomunitari, da 1.270 a 1.779 (+40,1%).
Le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, quelle del sistema nervoso e dell’orecchio continuano a rappresentare, anche nei primi cinque mesi del 2023, le prime tre malattie professionali denunciate, seguite dai tumori e dalle patologie del sistema respiratorio.