L’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente di Vega Engineering parla chiaro. Non siamo neppure a metà anno e il bilancio è straziante: 358 le vittime rilevate tra gennaio e maggio 2023, con una media mensile che cresce passando da 66 a 71 decessi ogni 30 giorni, 17 alla settimana

Continuano a suonare come bollettini di guerra le analisi dei vari centri studi che si occupano di morti sul lavoro.

L’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente di Vega Engineering parla chiaro.
Non siamo neppure a metà anno e il bilancio è straziante: 358 le vittime rilevate tra gennaio e maggio 2023, con una media mensile che cresce passando da 66 a 71 decessi ogni 30 giorni, 17 alla settimana.

Sono 271 gli infortuni mortali registrati in occasione di lavoro e 87 quelli in itinere.

Rischio di morte da gennaio a maggio 2023

ZONA ROSSA: regioni con un’incidenza infortunistica superiore al 125% dell’incidenza media nazionale

Umbria, Abruzzo, Valle D’Aosta, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia

ZONA ARANCIONE: regioni con un’incidenza infortunistica compresa tra il valore medio nazionale e il 125% dell’incidenza media nazionale

Sicilia, Puglia, Lombardia, Marche e Piemonte

ZONA GIALLA: regioni con un’incidenza infortunistica compresa tra il 75% dell’incidenza media nazionale e il valore medio nazionale

Veneto, Campania, Liguria e Lazio

ZONA BIANCA: regioni con un’incidenza infortunistica inferiore al 75% dell’incidenza media nazionale

Emilia Romagna, Toscana, Sardegna, Calabria, Basilicata, Molise

I numeri assoluti delle morti sul lavoro e degli infortuni in Italia da gennaio a maggio 2023

 MORTI BIANCHE

Sono 358 le vittime sul lavoro in Italia, delle quali 271 in occasione di lavoro e 87 in itinere.

I numeri per regione delle vittime in occasione di lavoro:

Lombardia 57
Veneto 25
Lazio 23
Piemonte 21
Campania e Sicilia 19
Emilia-Romagna e Puglia 17
Toscana 13
Abruzzo 11
Umbria 9
Marche, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia 8
Liguria 7
Sardegna 4
Calabria 3
Valle d’Aosta e Basilicata 1

 I settori più colpiti nei primi 5 mesi del 2023 dai decessi in occasione di lavoro:

Trasporti e Magazzinaggio 41
Costruzioni 31
Attività Manifatturiere 29
Commercio 19

Dall’Osservatorio Vega emerge un altro dato inquietante: la mortalità sul lavoro dei giovanissimi (età compresa tra i 15 e i 24 anni) è cresciuta del 100% rispetto alla fascia tra i 25 e i 34 anni. E fino ai 14 anni si rilevano ancora 27.760 denunce di infortuni (oltre il 10% del totale).
La fascia d’età numericamente più colpita dagli infortuni mortali sul lavoro è sempre quella tra i 55 e i 64 anni (101 su un totale di 271).

Le donne che hanno perso la vita in occasione di lavoro da gennaio a maggio 2023 sono 16, mentre 11 hanno perso la vita in itinere, cioè nel percorso casa-lavoro.

Male per i lavoratori stranieri per i quali il rischio di infortunio mortale è quasi doppio rispetto agli italiani, con un’incidenza di mortalità di 20,2 contro il 10,8 degli italiani.
Gli stranieri deceduti in occasione di lavoro sono 48 su 271. Sono 14 quelli deceduti a causa di un infortunio in itinere.

Il lunedì e il mercoledì sono i giorni neri della settimana, ovvero quelli in cui si sono verificati più infortuni mortali nei primi cinque mesi dell’anno (19,2%).

 INFORTUNI

Si registra una diminuzione importante degli infortuni rispetto a maggio 2022 (-24,1%), che si spiega però con la fine della pandemia. Nel mese di maggio dello scorso anno infatti venivano registrati ancora numerosi infortuni per Covid.
Le denunce di infortunio erano 323.806 a maggio 2022, soo scese a 245.857 nel 2023.

Le attività più colpite dagli infortuni:

Attività Manifatturiere 28.430
Costruzioni 12.336
Trasporto e Magazzinaggio 12.048
Sanità 11.749
Commercio 11.698

Le denunce di infortunio delle lavoratrici italiane da gennaio a maggio 2023 sono state 89.425, quelle dei colleghi uomini 156.432.

Più che allarmante il dato relativo alle denunce degli infortuni dei giovanissimi. Fino ai 14 anni si rilevano 27.760 denunce (oltre il 11% del totale).

Il commento dell’Ing. Mauro Rossato, Presidente Vega Engineering

“Siamo quasi al giro di boa dell’anno e la tragedia continua e si aggrava. Il lavoro prosegue inesorabilmente a mietere vittime nel nostro Paese. E dopo cinque mesi ciò che ancora colpisce, oltre ai numeri, è l’incidenza di mortalità specie tra i giovanissimi lavoratori. Per chi ha un’età compresa tra i 15 e i 24 anni, infatti, il rischio di morire sul lavoro è doppio rispetto ai colleghi che hanno un’età compresa tra i 25 e i 34 anni (11,3 infortuni mortali ogni milione di occupati contro 6,1). Se dal confronto con l’anno scorso possiamo considerare positivamente la diminuzione del 24,1% degli infortuni denunciati, dobbiamo però ricordare come nel 2022, e in particolare nei primi mesi dell’anno, fossero ancora molti gli infortuni denunciati connessi al Covid che oggi, invece, non compaiono più nelle statistiche”.