Le alte temperature estive mettono a dura prova i lavoratori, soprattutto determinate categorie e mansioni.
Il caldo infatti è un fattore che compromette la sicurezza sul lavoro, lo stress a cui è sottoposto il fisico a determinate temperature, può causare non poche difficoltà, dal calo dell’attenzione che può portare a commettere errori, fino a criticità ben più gravi.

Per aiutare i lavoratori nelle valutazioni, è online un portale molto interessante che, inserendo il nome di una località, restituisce il livello di rischio-caldo registrato nella zona per i successivi 5 giorni. Ne abbiamo parlato qui: Temperature estreme e lavoro: come prevenire i rischi e proteggere i lavoratori

In questi giorni di caldo intenso si torna a parlare della cassa integrazione per il troppo caldo, una misura già stata predisposta dal 2017. In questi giorni però l’Ispettorato nazionale del lavoro (con la nota n.5056 del 13 luglio 2023) ha ricordato che “l’esposizione eccessiva allo stress termico comporta l’aumento del rischio infortunistico atteso che la prestazione lavorativa si espone a situazioni particolari di vulnerabilità”.

Riprendiamo quindi le informazioni più utili riguardo a questa misura particolarmente utile in questi giorni.

Temperatura

Per avere accesso alla cassa integrazione per interruzione del lavoro per il troppo caldo, la temperatura deve superare i 35 gradi. Se non supera questo valore, fanno fede le rilevazioni meteo della temperatura percepita.

Chi può accedere

L’Inps ha individuato come beneficiari di questa misura alcune tipologie di mestieri:

  • lavori di stesura del manto stradale
  • lavori di rifacimento di facciate e tetti di costruzioni
  • lavorazioni all’aperto che richiedono indumenti di protezione e, in generale, tutte le fasi lavorative che avvengono in luoghi non proteggibili dal sole o che comportino l’utilizzo di materiali o macchinari particolarmente sensibili al forte calore
  • lavorazioni al chiuso che non possono beneficiare di sistemi di ventilazione o raffreddamento per circostanze imprevedibili e non imputabili al datore di lavoro

Tra i comparti interessati ci sono le attività non occasionali all’aperto, nei settori più esposti al rischio: edilizia civile e stradale (cantieri e siti industriali), comparto estrattivo, settore agricolo e manutenzione del verde, comparto marittimo e balneare.

Come avere accesso

Per accedere a questa misura il datore di lavoro deve inoltrare la domanda su indicazione del responsabile sicurezza dell’azienda.
Nella domanda devono essere indicati i giorni in cui l’attività lavorativa è stata sospesa o ridotta a causa delle temperature elevate e la natura delle attività stesse.