Il Governo Italiano ha stanziato delle misure in favore delle aziende che intendono adottare tecnologie inerenti all’automazione e alla robotica, alla connettività e interconnessione tra le macchine anche attraverso sensori e dispositivi, la gestione di grosse quantità di dati. Perché e come questo ci tocca?

Anzitutto questo ci tocca molto da vicino: tutto ciò che è automazione, robotica, interconnessione e gestione di dati centra con la logistica. Movimentare merci è movimentare dati, farlo in maniera efficiente richiede macchine intelligenti, in grado di comunicare tra loro, non a caso tra le macchine interessate dagli stanziamenti del governo vengono nominate macchine utensili per asportazione; macchine per il confezionamento e l’imballaggio; robot, robot collaborativi e sistemi multi-robot; macchine, anche motrici e operatrici, strumenti e dispositivi per il carico e lo scarico, la movimentazione, la pesatura e la cernita automatica dei pezzi, dispositivi di sollevamento e manipolazione automatizzati, AGV e sistemi di convogliamento e movimentazione flessibili, e/o dotati di riconoscimento dei pezzi (ad esempio RFID, visori e sistemi di visione e meccatronici); magazzini automatizzati interconnessi ai sistemi gestionali di fabbrica.

Se vi state chiedendo perché il Governo abbia stanziato dei fondi per incentivare questo tipo innovazioni la risposta è che: siamo di fronte alla quarta rivoluzione industriale e la protagonista è proprio la logistica intelligente, in grado di rivoluzionare le dinamiche del lavoro e dell’economia.
L’evoluzione aziendale in questa direzione consente di cogliere una serie di vantaggi che garantiscono l’aumento di produttività e competitività; portare l’Azienda dentro l’industria 4.0 non è un cambio solo tecnologico ma è un cambio di mentalità, l’innovazione 4.0 non sta infatti nell’introdurre un macchinario all’avanguardia, sta invece nel saper combinare diverse tecnologie e integrare il sistema di fabbrica e le filiere produttive, in modo da renderle un sistema integrato, connesso in cui macchine, persone e sistemi informativi collaborano fra loro per realizzare prodotti più intelligenti, servizi più intelligenti e ambienti di lavoro più intelligenti.

Le nuove tecnologie sono già disponibili e presenti nelle imprese, ma attualmente la loro applicazione è ancora limitata. Con la trasformazione in chiave 4.0 è invece possibile gestire vere e proprie reti che incorporano, integrano e mettono in comunicazione macchinari, impianti e strutture produttive, sistemi di logistica e magazzinaggio, canali di distribuzione. Attraverso la trasformazione digitale i siti produttivi sono in grado di reagire più rapidamente, quasi in tempo reale, alle variazione della domanda, delle specifiche di prodotto, dei flussi di approvvigionamento delle materie prime ottimizzando i processi di trasformazione, riducendo gli errori e i difetti, migliorando il time to market e assicurando flessibilità, velocità e precisione.

Due degli obiettivi prioritari individuati dal Piano Industria 4.0 sono:

  • l’ammodernamento del “parco beni strumentali”
  • la trasformazione tecnologica e digitale delle aziende manifatturiere italiane

Agendo in queste due direzioni, il Piano punta ad sanare i danni della riduzione degli investimenti industriali dell’ultimo decennio (causa crisi) che ha portato le aziende del Paese, ad essere dotate di tecnologie meno all’avanguardia dei competitor.

Nella pratica questo si traduce nella “proroga” e nel “rafforzamento” della disciplina relativa alla maggiorazione del costo di acquisizione di determinati beni ai fini della deduzione delle quote di ammortamento e dei canoni di locazione finanziaria.

La Legge di stabilità 2016 aveva introdotto il super ammortamento per gli acquisti di beni materiali strumentali nuovi, la possibilità cioè per l’imprenditore e il lavoratore autonomo di maggiorare il costo di acquisizione del 40 per cento ai soli fini delle imposte sui redditi.
La legge di bilancio 2017 proroga per alcuni beni la disciplina relativa al super ammortamento e introduce anche una nuova disciplina che prevede la possibilità, per i soli titolari di reddito d’impresa, di maggiorare il costo di acquisizione in misura “rafforzata” per gli investimenti in beni materiali strumentali nuovi, effettuati dal 1° gennaio al 31 dicembre 2017, funzionali alla trasformazione tecnologica e/o digitale in chiave “Industria 4.0”.
Si tratta di beni ad elevatissima tecnologia, interconnessi, per i quali la maggiorazione è riconosciuta nella misura del 150 per cento del costo di acquisizione, beni come software, sistemi e system integration, piattaforme e applicazioni.

Al seguente link trovate tutti gli approfondimenti nel documento redatto da Agenzia delle Entrate e Ministero dello Sviluppo Economico: anima.it/quattropuntozero