
Nella sezione “Open data” del sito Inail sono disponibili i dati analitici delle denunce di infortunio – nel complesso e con esito mortale – e di malattia professionale presentate all’Istituto entro il mese di giugno.
Le denunce di infortunio sul lavoro presentate sono state 296.665 (-22,4% rispetto a giugno 2022), 450 delle quali con esito mortale (-2,8%).
In aumento le patologie di origine professionale denunciate, che sono state 38.042 (+22,4%).
Vediamo i dati raccolti dall’Istituto, più nello specifico.
Denunce di infortunio: nel primo semestre 2023 si registra un calo del 22,4%
Le denunce presentate all’Inail entro il mese di giugno sono state in calo del 22,4% rispetto ai primi sei mesi del 2022 ed in aumento rispetto al 2021 (+11,2%).
Nel mese di giugno di quest’anno il numero di infortuni ha subito un decremento in Industria e servizi (-27,6%), in Agricoltura (-1,1%) e un lieve aumento nel Conto dello Stato (+1,8%).
Si osservano decrementi degli infortuni in occasione di lavoro in quasi tutti i settori produttivi, incluso il Trasporto e magazzinaggio (-55,2%).
L’analisi territoriale evidenzia un calo più netto nelle Isole (-29,2%), seguite dal Sud (-28,7%), dal Nord-Ovest (-25,6%), dal Centro (-22,1%) e dal Nord-Est (-14,3%).
Maggiori decrementi si segnalano in: Campania, Liguria, Molise e Abruzzo.
Il calo è legato sia alla componente femminile (-35,6%) che a quella maschile (-12,4%).
Il decremento ha interessato sia i lavoratori italiani (-25,4%) che comunitari (-18,9%) ed extracomunitari (-3,1%).
L’unica fascia d’età in cui si registra un incremento è quella degli under 20 (+13,1%).
450 casi mortali nei primi 6 mesi del 2023
Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’Istituto nei primi sei mesi di quest’anno sono state 450, 13 in meno rispetto al periodo gennaio-giugno 2022, 88 in meno rispetto al 2021, 120 in meno rispetto al 2020 e 32 in meno rispetto al 2019.
Dall’analisi territoriale emerge un calo nel Nord-Est (da 109 a 101 casi), al Centro (da 101 a 92), al Sud (da 95 a 93) e nelle Isole (da 38 a 34) e un incremento nel Nord-Ovest (da 120 a 130).
Le regioni che presentano aumenti sono la Lombardia (+11 casi mortali), il Friuli Venezia Giulia (+9), la Liguria e la Campania (+8 ciascuna), l’Abruzzo (+7), l’Umbria (+6) e il Lazio (+2).
I cali più evidenti sono quelli registrati in: Toscana (-12), Piemonte (-7), Calabria e Puglia (-6 ciascuna).
Il calo è legato solo alla componente femminile (da 55 a 34 casi); in aumento invece per la componente maschile(da 408 a 416 casi).
Dall’analisi per classi di età, si registrano incrementi tra gli under 25 (da 22 a 31 casi), tra i 50-54enni (da 67 a 70) e tra gli over 59 (da 99 a 110), riduzioni invece nella fascia 25-49 anni (da 186 a 151) e 55-59 anni (da 89 a 88).
DENUNCE DI MALATTIA PROFESSIONALE
Le denunce di malattia professionale sono quasi settemila in più rispetto allo stesso periodo del 2022 (+22,4%).
L’incremento delle denunce interessa tutte le aree del Paese, a partire dal Sud (+29,6%), seguito da Centro (+22,8%), Nord-Ovest (+21,9%), Nord-Est (+19,5%) e Isole (+9,2%).
In ottica di genere si rilevano 4.779 denunce di malattia professionale in più per i lavoratori, da 23.054 a 27.833 (+20,7%), e 2.178 in più per le lavoratrici (+27,1%).
L’aumento riguarda sia le denunce dei lavoratori italiani, passate da 28.725 a 34.978 (+21,8%), sia quelle dei comunitari, da 781 a 911 (+16,6%), e degli extracomunitari, da 1.579 a 2.153 (+36,4%).
Le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, quelle del sistema nervoso e dell’orecchio continuano a rappresentare, anche nei primi sei mesi del 2023, le prime tre malattie professionali denunciate, seguite dai tumori e dalle patologie del sistema respiratorio.