
I tempi sono maturi per far si che il tema della sicurezza entri in modo più convinto nell’agenda del Top Management delle aziende.
Dopo oltre un decennio di formazione sicurezza rivolta ai lavoratori, adesso, la sensibilizzazione deve passare attraverso i piani alti delle organizzazioni, chiamati a prendere non solo coscienza dei numeri inarrestabili di incidenti e morti sul lavoro ma a dare un contributo decisivo.
Il monito del Presidente Mattarella non lascia spazio a indecisioni. Il XXI Congresso Mondiale sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro, nemmeno.
La sicurezza non può più essere solo un adempimento di legge, un obbligo. Un costo.
“Morire in fabbrica, nei campi, in qualsiasi luogo di lavoro è uno scandalo inaccettabile per un Paese civile, un fardello insopportabile per le nostre coscienze, soprattutto quando si scopre che dietro gli incidenti c’è la mancata o non corretta applicazione di norme e procedure” ha sottolineato il Presidente della Repubblica Mattarella durante la 73sima Giornata Nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro.
“L’intollerabile progressione delle morti e degli incidenti sollecita una urgente e rigorosa ricognizione sulle condizioni di sicurezza nelle quali si trovano ad operare i lavoratori“, ha concluso Mattarella.
La soluzione esiste? É solo un problema di procedure? O piuttosto di cultura della sicurezza?
ESG: la centralità della persona nella responsabilità sociale delle imprese
Nel panorama ESG, Ambientale, Sociale e di Governance, il tema delle condizioni di lavoro e della tutela della salute dei lavoratori è cruciale. La centralità della persona non è solo un principio cardine nell’ambito delle organizzazioni sostenibili, ma riguarda anche l’intera catena di approvvigionamento e coinvolge gli stakeholders in modo trasversale.
Le organizzazioni orientate all’ESG si impegnano a creare ambienti di lavoro che rispettino i diritti dei lavoratori, promuovendo il benessere, la sicurezza e la dignità dei dipendenti.
Ciò significa adottare politiche e pratiche che vanno oltre il mero rispetto delle leggi e dei regolamenti, mirando a promuovere una cultura aziendale improntata alla responsabilità sociale.
Le iniziative includono la promozione della diversità e dell’inclusione, la formazione e lo sviluppo professionale, e la creazione di condizioni di lavoro soddisfacenti.
La centralità della persona deve poi estendersi anche alle catene di approvvigionamento delle organizzazioni. Le imprese sostenibili sono tenute a garantire che i loro fornitori rispettino gli stessi standard etici e sociali che si applicano internamente.
Questo implica una maggiore trasparenza e la verifica delle condizioni di lavoro e delle pratiche sostenibili lungo l’intera catena di produzione.
Ciò contribuisce a ridurre il rischio di abusi nei confronti dei lavoratori nelle fasi di produzione e trasporto dei beni.
Inoltre, nel contesto ESG, gli stakeholders, che comprendono dipendenti, comunità locali, clienti, investitori e altre parti interessate, giocano un ruolo chiave. Perché le organizzazioni sostenibili cercano di coinvolgere tali attori nella definizione delle politiche e delle strategie aziendali, garantendo una voce significativa ai lavoratori stessi. Questo contribuisce a garantire che le decisioni aziendali siano allineate con le esigenze e i valori di tutti gli attori coinvolti.
Monitorare sicurezza e salute sul lavoro con gli indicatori ESG
Gli standard di sicurezza e salute sul luogo di lavoro e la loro applicazione possono avere un enorme impatto sulla vita dei lavoratori. Ma il processo è ancora troppo lento per impedire infortuni e malattie sul lavoro.
Oggi è necessario e possibile sfruttare movimenti proattivi, che lavorano sul futuro, che sono innovativi.
La Sostenibilità è uno di questi movimenti, capace di offrire il potenziale per andare oltre e far diventare la sicurezza una forza cruciale della trasformazione.
Non dimentichiamo che sia la sicurezza che la salute sul lavoro sono già una componente di concetto dei modelli basati sulla sostenibilità.