Presentata il 6 luglio, a Milano, l’edizione 2017 del LIBRO BIANCO – MOVIMENTAZIONE E LOGISTICA, a cura di Aisem Federata ANIMA e Intralogistica Italia.
Il documento contiene un’interessantissima analisi del mercato dei carrelli e delle scaffalature industriali, delle gru mobili e del sollevamento, temi sostanziali per poter delineare le mosse del prossimo futuro, volte alla crescita e allo sviluppo della aziende del comparto. Masi Communication ha partecipato all’evento.

La ricerca ha descritto le forme organizzative e produttive dei settori indagati, ha analizzato i mercati di riferimento e le tipologie di clienti, le strategie delle imprese coinvolte, per giungere a delineare una valutazione delle prospettive del settore.

Lo studio è stato condotto sulla base dei dati pubblicamente disponibili, reperiti tramite BvD-AIDA, per i bilanci delle imprese, Istat, Eurostat e Un-Comtrade per il commercio internazionale; Banca dati BeOnBusiness dell’Agenzia delle Entrate. Inoltre, con il supporto dell’Associazione e delle singole imprese – vengono raccolti ulteriori dati circa le vendite, i prodotti e l’organizzazione interna delle singole imprese, che non sarebbero altrimenti reperibili.

I relatori intervenuti all’evento:

Ma veniamo ai dati presentati.

Analisi strategica ed economica del comparto Carrelli Elevatori

Dallo studio è emerso che:

  • Il comparto è abbastanza concentrato e con aziende specializzate (Carrelli industriali, Carrelli telescopici, Attrezzature)
  • Il core del comparto è dato dai carrelli industriali, sia per la produzione sia per l’importazione
  • La produzione dei componenti strategici viene fatta localmente mentre il mercato è europeo
  • Aumenta la componente servizio sia per il prodotto venduto (ad esempio, il monitoraggio a distanza), sia per l’offerta in sé (passaggio dalla vendita al noleggio)

Circa il 90% fatturato proviene dall’estero e circa l’80% del mercato è in mano a 4 grandi marchi (non in ordine di importanza): Jungheinrich, Linde material handling, OM Still, Toyota.
Le aziende lavorano principalmente con una produzione Make to Order e anche chi esternalizza la produzione tende a realizzare i componenti strategici internamente. Per quanto riguarda la vendita può avvenire in maniera diretta o dealer, quasi tutti i produttori comunque possiedono un concessionario.
La base clienti è consolidata e fidelizzata, l’acquisizione di nuovi clienti è affidata alla distribuzione e non avviene più alle fiere di settore che restano occasioni molto importanti per intessere nuove relazioni. I clienti appartengono ai settori logistica, trasporti e GdO e spesso sono loro i promotori dell’innovazione nelle aziende del comparto che investono per sviluppare caratteristiche rilevanti proprio per i loro clienti: controllo e monitoraggio a distanza e manutenzione online, qualità e consumo dei carrelli.
I fattori di sviluppo del comparto sono quindi da ricercare nelle richieste specifiche del cliente, nell’impiego di energie alternative ma anche nella capacità di individuare le formule commerciali che hanno più fortuna, in questo momento il noleggio sulla vendita.
Il Libro bianco fotografa i bilanci, i trend di vendita, la produzione e la reddittività di 54 aziende del settore dei carrelli individuate su un panel di 143 attività imprenditoriali presenti sul territorio nazionale. La concentrazione maggiore delle imprese è nella regione Emilia-Romagna e a seguire in Veneto, Lombardia e Piemonte. L’Italia risulta essere tra le prime cinque posizioni a livello mondiale come produttore ed esportatore.

Analisi strategica ed economica del comparto Gru Mobili

Dallo studio è emerso che:

  • Il comparto è altamente concentrato
  • Uno dei principali clienti (noleggiatore) può diventare un concorrente dell’azienda produttrice. Le aziende hanno a che fare con realtà molto diverse: su macchine piccole si interfacciano con ufficio acquisti, per macchine grandi con studi di fattibilità; i grande valori vengono fatti con bassi
  • La mancanza di visione imprenditoriale da parte dei clienti limita lo sviluppo del comparto, sia in termini di innovazione, sia in termini di espansione del mercato servito. In Italia il numero di macchine per ogni cliente è molto inferiore rispetto alla media europea
  • Per questo motivo, i produttori puntano all’acquisire nuovi clienti internazionali grazie alla partecipazione a fiere internazionali
  • Il futuro del settore vede l’espansione dell’azienda produttrice a consulente oltre che fornitore di prodotto
  • Inoltre il focus dell’offerta viene sempre più spostato verso la componente di servizi, passando dalla vendita al noleggio del prodotto
    Le fonti del vantaggio competitivo delle aziende del comparto derivano da Competenze manageriali che si sommano a competenze di innovazione tecnologiche / ICT e alla personalizzazione e consulenza.

Più ridotti i numeri delle gru, settore comunque considerato un architrave della movimentazione e della logistica italiane. Anche nel caso della produzione delle gru la concentrazione geografica vede protagonista il Nord Italia. Italia che occupa il quinto posto tra i paesi esportatori verso gli Stati Uniti, come analizzato dal Libro bianco. Una cifra esigua rispetto al valore dell’export tedesco verso gli Usa che presenta una quota superiore al 50% del totale.

Analisi strategica ed economica del comparto Sollevamento

Dallo studio è emerso che:

  • Il comparto è il più numeroso del settore AISEM e le aziende presenti sono molto diversificate in termini di prodotti/servizi offerti
  • Sono presenti molte aziende specializzate nel fornire esclusivamente servizi/manutenzione
  • Il ciclo di vita del prodotto è molto lungo e impatta sull’obsolescenza del comparto, diventando un freno all’innovazione

La produzione è quasi esclusivamente interna e nazionale, la componentistica può essere acquistata in Italia o all’estero e gli accessori sono prevalentemente tailor made.
Il 70% del sollevamento di serie viene prodotto in Italia e le principali categorie di clienti sono: aziende/utilizzatori finali, rivenditori e altre aziende produttrici che operano in vari settori dal manifatturiero all’energetico, il siderurgico, l’automotive e, in minima parte, cantieristica civile.
Questo comparto rimane uno dei pochi in cui è ancora il cliente a cercare l’azienda in una percentuale elevatissima: nel 90% dei casi il cliente conosce e cerca autonomamente l’azienda, i rapporti commerciali sono infatti frutto di relazioni di lunga durata e l’acquisizione di nuovi clienti è affidata allo scouting continuo del mercato e per conoscenza personale e di terzi.
In questo comparto il processo innovativo è molto lungo perché è lunga la vita del prodotto stesso; l’innovazione è quindi strettamente legata alla volontà dell’imprenditore, alla tipologia di macchina e spesso alla strategia green e di sostenibilità dell’impresa che può decidere di innovare per ridurre consumi e impatto ambientale.
Per il settore del sollevamento sono state prese in considerazione 174 imprese. Usa, Regno Unito, Germania, Francia e Austria sono i mercati maggiormente ricettivi per questa tipologia di prodotto nell’anno 2015. L’Italia è il secondo partner importatore in Germania, dopo la Cina che ha una quota doppia rispetto a quella italiana. La Lombardia è la regione che ospita il maggior numero di aziende del campione. L’80% del mercato diretto è costituito dalle Pmi.

Analisi strategica ed economica del comparto Scaffalature

L’anteprima relativa a questo settore era già stata presentata, ne abbiamo parlato qui: tcemagazine.it/analisi-mercato-scaffalature/.
I 49 produttori di scaffalature, che costituiscono il campione, esportano in Europa una quota pari al 76% mentre verso gli Stati Uniti solo il 2% pur essendo il mercato con maggiori potenzialità ma con difficoltà legate alle normative locali. La metà delle aziende coinvolte nell’analisi evidenzia una logica produttiva allargata alle diverse famiglie di prodotto (scaffalature industriali, leggere e commerciali). Gli elementi critici del comparto emersi dall’analisi sono la mancanza di forza del brand, l’alto livello di burocrazia che opprime il mercato italiano, la diversificazione delle normative a livello locale e regionale. Il mercato offre una domanda molto frammentata a causa della presenza di numerose aziende di piccole dimensioni; peculiarità che spesso obbliga a personalizzare il prodotto per ciascun cliente e, di conseguenza, a razionalizzare la catena produttiva e distributiva.

Il Libro bianco è un lavoro che nasce dalla collaborazione tra l’associazione di categoria Aisem – Associazione Italiana Sistemi di Sollevamento, Elevazione e Movimentazione – federata ad ANIMA – Federazione delle Associazioni nazionali che, in seno a Confindustria, rappresenta le aziende dell’Industria Meccanica – e INTRALOGISTICA ITALIA, la manifestazione, lanciata nel 2015, dedicata alle soluzioni più innovative e ai sistemi integrati destinati a movimentazione industriale, gestione del magazzino, stoccaggio dei materiali e al picking. L’accordo è stato siglato in vista della seconda edizione di INTRALOGISTICA ITALIA che, organizzata dalla filiale italiana di Deutsche Messe AG e parte del network internazionale CeMAT, si terrà dal 29 maggio all’1 giugno 2018, nei padiglioni di Fiera Milano-Rho. INTRALOGISTICA ITALIA coglie inoltre l’opportunità di far parte del nuovo appuntamento espositivo “The Innovation Alliance”, che vede cinque manifestazioni fieristiche dedicate ad altrettanti settori dei beni strumentali al fine di aumentare il numero dei visitatori qualificati presenti nel quartiere fieristico.
L’approfondita ricerca, raccolta in volumi, sarà data in omaggio ai soci Aisem e alle aziende o ai privati che si iscriveranno alla manifestazione entro il 29 settembre 2017.

[Le tabelle qui pubblicate fanno parte della presentazione ufficiale.]