Era privo di regolare patentino, necessario per la guida di carrelli elevatori, il 17enne che lo scorso venerdì 6 ottobre, in un’azienda di revisione e riparazione di motori nautici e industriali di La Spezia, è rimasto coinvolto in un brutto incidente sul lavoro.

Era privo di regolare patentino, necessario per la guida di carrelli elevatori, il 17enne che lo scorso venerdì 6 ottobre, in un’azienda di revisione e riparazione di motori nautici e industriali di La Spezia, è rimasto coinvolto in un brutto incidente sul lavoro.

Fortunatamente l’incidente non ha causato danni irreparabili e il ragazzo, soccorso prima dai dipendenti dell’azienda che hanno sentito delle urla e le richieste di aiuto, poi dagli uomini del 118 che lo hanno trasportato in ospedale dove è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico per ricomporre la frattura della tibia, se la caverà solo con diversi giorni di assenza da scuola. Il ragazzo infatti è uno studente del IV anno dell’Istituto professionale Cappellini Sauro ed era impegnato in uno stage di alternanza scuola-lavoro, introdotto dalla riforma della Buona Scuola di Renzi.

La dinamica dell’incidente è fin troppo conosciuta dagli operatori del settore: il ragazzo è rimasto intrappolato sotto il muletto dopo il ribaltamento del mezzo. Secondo le prime ricostruzioni, lo studente, dopo aver avviato il muletto, avrebbe perso il controllo del mezzo e si sarebbe ribaltato, rimanendo schiacciato con la parte inferiore del tronco.
A far luce sulla vicenda, la procura e gli ispettori della ASL che dovranno comprendere se e perchè ad uno stagista fosse consentito l’utilizzo di un carrello elevatore, pur non essendo in possesso di un regolare patentino come previsto dalla legge.

L’Inail ha recentemente pubblicato dei dati provvisori riguardanti le denunce di infortunio e malattia professionale pervenute da gennaio ad agosto 2017. In questi primi otto mesi si registra un incremento dell’1,3% delle denunce d’infortunio, nel periodo gennaio-agosto infatti sono state 421.969, 5.229 in più rispetto allo stesso periodo del 2016, per effetto di un aumento infortunistico dell’1,3% registrato per i lavoratori (quasi 3.400 casi in più) e dell’1,2% per le lavoratrici (oltre 1.800 in più).
All’incremento hanno contribuito soltanto la gestione Industria e servizi (+2,0%) e quella Conto Stato dipendenti (+3,3%), mentre le gestioni Agricoltura e Conto Stato studenti delle scuole pubbliche statali hanno fatto segnare un calo pari, rispettivamente, al 4,8% e all’1,9%. A livello territoriale le denunce d’infortunio sono aumentate al Nord (oltre seimila casi in più) e, in misura più contenuta, al Centro (+197), mentre sono diminuite al Sud (-800) e nelle Isole (-207). Gli aumenti più sensibili, sempre in valore assoluto, si sono registrati in Lombardia (+2.743 denunce) ed Emilia Romagna (+1.942), mentre le riduzioni maggiori sono quelle rilevate in Sicilia (-651) e Puglia (-639).
Nel solo mese di agosto sono state rilevate 36.369 denunce, 1.528 in più rispetto all’agosto 2016 (+4,4%) e oltre cinquemila in più rispetto all’agosto 2015 (+16,7%). Il numero dei giorni lavorativi è stato identico sia per i mesi di agosto 2016-2017 (22) sia per l’intero periodo gennaio-agosto (168).
31 in più anche le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’Istituto nei primi otto mesi di quest’anno, 682 rispetto ai 651 decessi nello stesso periodo dell’anno scorso (+4,8%) e 70 in meno rispetto ai 752 eventi mortali registrati tra gennaio e agosto del 2015 (-9,3%).
Confrontando la situazione al 31 agosto 2016 con quella del 2017, registriamo un aumento di 48 casi (da 526 a 574) nella gestione Industria e servizi (+9,1%), una diminuzione di quattro casi (da 92 a 88) in Agricoltura (-4,3%) e un calo di 13 casi (da 33 a 20) nel Conto Stato (-39,4%).

L’incremento rilevato nel confronto tra i primi otto mesi del 2016 e del 2017 è legato principalmente alla componente maschile, i cui casi mortali sono aumentati di 28 unità, da 587 a 615 (+4,8%), mentre quella femminile ha fatto registrare un aumento di tre casi, da 64 a 67 decessi (+4,7%). Dall’analisi territoriale emerge un aumento di 31 casi delle denunce di infortuni con esito mortale nel Nord-Ovest (Liguria +13 decessi, Lombardia +10, Piemonte +8), di 10 casi nelle Isole (Sicilia +13, Sardegna -3) e di quattro al Sud (Abruzzo +16, Calabria +2, Campania -8, Basilicata -5 e Molise -1). In diminuzione, invece, le denunce nel Nord-Est (-12 casi), dove spiccano in particolare i dati del Veneto (-18) e del Friuli Venezia Giulia (+7), e quelle del Centro, per il quale si registra un calo di due decessi, sintesi di una riduzione di quattro casi sia in Toscana che in Umbria e di un aumento di sei casi nel Lazio.